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Il cloud sarà davvero il futuro del gaming? Lo scetticismo dell'analista Mat Piscatella

Le perplessità non mancano di certo.

Google Stadia ha dato un contributo significativo all'idea che il futuro del gaming possa essere caratterizzato dal gaming in streaming su abbonamento ma quanto di tutto questo è effettivamente plausibile?

Mat Piscatella, noto analista di NPD, esprime le sue perplessità al riguardo su Twitter, citando un rapporto dell'EEDAR. Stando ai dati, 2 americani su 3 videogiocano ma ben il 50% di essi non hanno speso un solo dollaro per videogiocare negli ultimi 6 mesi, preferendo dunque titoli free-to-play principalmente su mobile. Stando a queste premesse, dice Piscatella, perché gli americani dovrebbero essere intenzionati a pagare un abbonamento per giocare?

La fetta di popolazione cui si riferisce un ipotetico cloud gaming a pagamento, dunque, è tutto sommato più ridotta di quanto si possa pensare e si tratterebbe inoltre di un'utenza interessata ad un'esperienza di una certa qualità e con certe "richieste", come per esempio l'assenza di lag.

Stadia e tutti gli altri servizi che stanno nascendo o verranno lanciato non potranno certo essere esenti da tali problematiche nei primi tempi e non è per nulla certo che un tale servizio e stile di gioco possa far breccia nella fascia di utenza pagante.

Cosa ne pensate? Siete d'accordo con Piscatella e condividete almeno in parte le sue perplessità?