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ASUS ROG Thor 1200P - recensione

Potenza, efficienza e appeal ai massimi livelli.

Nel tempo, l'alimentatore ha assunto un ruolo sempre più importante nell'assemblaggio dei PC, specialmente per quelli da gaming. Se all'inizio degli anni 2000 si tendeva a risparmiare su questo componente per poter arrivare all'acquisto di CPU o schede madri più potenti e costose, oggi, per fortuna, quasi tutti convengono nel definire l'alimentatore è l'elemento cruciale di ogni configurazione: non si dovrebbe mai risparmiare sulla sua qualità, in modo da salvaguardare tutti gli altri componenti, spesso costosissimi. Un buon alimentatore, infatti, oltre a garantire una buona efficienza e quindi una riduzione dei consumi alla presa, è in grado di proteggere il sistema da cali di tensione, blackout improvvisi e altri tipi di malfunzionamenti dovuti ad eventi accidentali ed eventuali errori degli stessi utenti.

C'è stato un periodo, intorno al 2005-2010, in cui per assemblare una configurazione gaming potente servivano due o tre schede grafiche e una CPU da overcloccare ai limiti estremi. A quell'epoca l'efficienza non era certo una priorità e una scheda grafica di fascia medio-alta poteva consumare già da sola sui 250w, non parliamo poi in overclock e overvolt. Ragion per cui erano largamente diffusi alimentatori da 1000w o 1250w. Fortunatamente le cose sono cambiate grazie a un drastico aumento dell'efficienza. I produttori si sono concentrati nel produrre più potenza da ogni watt, nel tentativo di vivere in un mondo più ecologico. Nvidia e Intel sono stati i brand vincenti sotto questo punto di vista e oggi siamo in grado di assemblare un PC gaming a singola scheda video capace di far girare al massimo i giochi 4K con consumi di appena 400W a pieno carico.

In uno scenario simile, gli alimentatori molto potenti sono quindi sempre meno ricercati, ma ASUS ROG non sembra essere d'accordo e con la sua nuova linea ROG Thor entra ufficialmente in un settore in cui era (forse colpevolmente) assente, proponendo tanta potenza, tecnologia e fascino per gli appassionati di overclock o comunque PC di fascia altissima. Il modello di punta è il ROG THOR 1200P, un alimentatore modulare certificato 80 Plus Platinum (la seconda certificazione più alta disponibile attualmente), che con i suoi 1200W è pronto a digerire qualsiasi cosa gli daremo in pasto. Ma esiste anche la versione da 850 per chi non avesse grosse pretese. Il 1200P è proprio il modello preso in esame in questa recensione, in cui vedremo pregi e difetti di un concentrato tecnologico venduto al prezzo consigliato di 350 euro.

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Partiamo come al solito dal packaging e dal contenuto della confezione. Come potete vedere nel nostro video unboxing postato qui sopra, il Thor si presenta in una scatola voluminosa ed in linea con i prodotti ROG: sui lati e sul retro troviamo specifiche e caratteristiche salienti. Al suo interno ci sono due scompartimenti separati: uno contiene l'alimentatore, custodito in una borsetta di tela. L'altro scompartimento ospita il manuale, i numerosi cavi e gli accessori come fascette in plastica e qualche vite. Una volta preso in mano, il PSU risulta pesante e piacevole al tatto grazie ai suoi materiali satinati e il colore nero antracite. Si percepisce immediatamente che siamo di fronte a un prodotto di fascia ultrapremium. Caratteristica distintiva è il display OLED, che ci indica l'assorbimento di corrente in tempo reale. L'utilità è evidente a patto che abbiate un case finestrato, ma nell'epoca dell'RGB chi non lo ha?

ASUS ROG non ha deciso di produrre alimentatori partendo da zero, bensì è partita alla grande, affidandosi a uno degli OEM più quotati del settore, ovvero Seasonic. Il ROG Thor non è altro infatti che un Seasonic Prime Platinum pesantemente modificato. La base di partenza è già eccellente e le modifiche che ora andremo ad analizzare lo rendono uno dei prodotti più completi e potenti sul mercato. Oltre al già citato display OLED e all'illuminazione RGB Aura Sync, una delle migliorie più importanti è il sistema di dissipazione passivo completamente rivisto e potenziato. Le alette in rame, dipinte in un elegante nero, sono più generose e più alte, con un volume maggiore di un fattore 2x. Ciò, a detta del produttore, garantisce un abbassamento delle temperature fino al 20 percento col raffreddamento passivo.

Raffreddamento passivo che permette il funzionamento a 0 decibel fintanto che non si raggiunge la soglia di temperatura di 50°C. A quel punto interviene la ventola da 135mm WingBlade con certificazione IP5X, quindi a prova di polvere. E per farla attivare dovrete caricare pesantemente questo mostro, sicuramente andando oltre la metà del carico. C'è poi un tasto 0dB sul retro che permette di forzare la modalità passiva fino a dieci minuti. Se non si supera la soglia dell'80% di carico, la ventola rimarrà dunque spenta.

Il nero satinato, le zigrinature, le strisce led e il display OLED lo rendono un prodotto veramente affascinate oltre che potente.

Parlando di efficienza, qui siamo ai massimi livelli. Certificato 80 Plus Platinum, il ROG Thor 1200W garantisce un'efficienza del 90% al 20% di carico, del 92% a metà carico, e dell'89% a pieno carico, valori incredibilmente alti. Ciò significa, ad esempio, che se il vostro computer richiede una quantità di corrente pari a 200W, l'assorbimento alla presa di corrente sarà di 220W, quindi soli 20W andranno sprecati in calore. L'altissima efficienza anche a bassi carichi rende questo prodotto adatto anche a configurazioni non troppo spinte, e perfette per chi consuma a pieno carico sui 500-600W.

Per quanto riguarda l'alimentazione delle schede grafiche, il Thor non ha alcun timore: con 100A sulla linea da +12V può alimentare senza alcuna fatica qualsiasi scheda grafica, anche le più spinte GeForce Titan o le configurazioni dual-GPU. La qualità della componentistica interna non si discute: ASUS che ha impiegato esclusivamente condensatori di produzione giapponese. Il produttore è sicuro della longevità del suo prodotto, tant'è che offre una garanzia di ben 10 (!) anni sulla componentistica (che scende però curiosamente a soli 3 anni sul display OLED e sugli RGB). Il Seasonic Prime offre tuttavia 12 anni, e questa riduzione potrebbe essere imputabile all'aggiunta massiccia di elettronica sul Thor.

La configurazione del PSU è ovviamente completamente modulare e questo, in abbinamento all'utilizzo di cavi totalmente sleeve (ad eccezione di quelli SATA) garantisce un cable management ordinato e che non blocca il circolo dell'aria all'interno del case. Il numero di cavi inclusi è adatto ad ogni esigenza e infarcire la vostra build di GPU e dispositivi di archiviazione. Abbiamo infatti 1 x 20+ 4 per la motherboard, 2 x cavi CPU, 6 x PCIe,3x SATA Strip, 1 x SATA a periferiche, 1 X adattatore Floppy, 2 x cavi RGB.

Il tasto 0dB permette di forzare funzionamento silenzioso fino all'80% del carico.

Analizzati componentistica interna, feature e materiale in dotazione, è ora di passare ai nostri test, alla consueta prova su strada. Mettere a dura prova un alimentatore di tale potenza al giorno d'oggi è ardua impresa anche per gli addetti ai lavori. Se in passato una CPU poteva consumare fino a 250W in OC e una GPU 300W e oltre, ora i componenti sono molto più efficienti e anche una configurazione multi-GPU non riesce a raggiungere facilmente la soglia dei 1000W. Per i nostri test abbiamo dunque deciso di concentrarci sul raggiungimento della fascia di consumo del 50%, per la quale il Thor garantisce un'efficienza del 92%, che è anche il suo massimo.

Abbiamo dunque montato una configurazione basata sull'Intel i5 8700K abbinato a due schede grafiche della serie Nvidia GTX 1080 TI, che hanno un TPD di 250W ciascuna. Abbiamo quindi lanciato la nostra solita routine di test e benchmark comprendenti sintetici come 3DMark e Prime 95 e giochi pesanti come Rise of the Tomb Raider, The Witcher 3 e Metro: Exodus. Dopodiché, abbiamo cercato di tirare il collo a ogni componente, overcloccando il processore a 5GHz e le due GPU al massimo valore stabile tramite MSI Afterbuner (2100/11600 MHz). Il valore massimo che abbiamo registrato sul display del PSU è stato di 730W.

Ad un carico del 60%, siamo all'efficienza massima del Thor, e la buona notizia è che il dispositivo riusciva gestirsi anche con la ventola disattivata, nonostante la torrida stagione estiva. Solo ai picchi di consumi massimi la ventola iniziava a girare superati i 50°C, ma il rumore rimaneva comunque contenutissimo. La buona notizia è che forzando la modalità passiva col tasto sul retro, il dispositivo funziona a 0dB fino a un carico dell'80%. Fiore all'occhiello di questo alimentatore è l'Aura Sync RGB. Se siete degli RGB-dipendenti, sarete felici di sapere che le strisce LED sul Thor possono essere illuminate a piacimento scegliendo tra dodici effetti diversi. Il tutto può essere ovviamente sincronizzato con le altre componenti e periferiche ASUS compatibili collegate al sistema. A patto, ovviamente, di avere una scheda madre ASUS compatibile.

I cavi sleeve inclusi sono una manna per gli amanti dell'ordine e dei case ben areati.

Concludendo la nostra recensione, non possiamo che riconoscere di trovarci di fronte a un vero e proprio mostro di potenza, capace di alimentare senza pensieri qualsiasi configurazione, anche le più spinte e con overclock estremi. Ma il Thor non è solo potenza bruta. Con il suo display OLED permette di monitorare i consumi in tempo reale senza affidarsi a costosi strumenti esterni e l'Aura Sync RGB aggiunge un tocco di stile e accontenta anche chi bada all'aspetto. Ma tutta questa potenza serve davvero? Vale la spesa di 350€? A nostro avviso è un prodotto senza eguali per chi non bada a spese, ma si può spendere anche molto meno rinunciando a qualcosa. Tanto per cominciare, è disponibile anche un modello identico leggermente meno potente (850W), che costa 100 euro meno e va benissimo per configurazioni a una o due GPU (non tre o quattro). E nella maggior parte dei casi è una soluzione preferibile, visto che una build spinta a singola GPU consuma circa 400W sotto carico considerata l'efficienza massima al 50% del carico.

Per quanto invece riguarda l'efficienza, il Platinum è lo standard più alto dopo il titanium , ma la differenza di consumi dissipati in calore rispetto a un prodotto Titanium o Gold è davvero esigua e per risparmiare si può tranquillamente optare per un altrettanto valido prodotto Gold, probabilmente però rinunciando anche a qualche anno di garanzia. Lo standard Platinum ha un ritorno consistente solo se si tiene il PC sotto carico 24/7, ma per un paio di ore di gaming al giorno la differenza diventa trascurabile. Il fattore estetico è pure relativo, considerando che in genere l'alimentatore sta in alloggiamenti ben nascosti del case. Di conseguenza, se cercate il top di potenza, funzionalità ed estetica e non volete badare a spese il ROG Thor 1200W è un prodotto eccezionale, ma per la maggior parte dell'utenza converrà optare per la variante da 850W o per prodotti più economici di fascia 80 Plus Gold.

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Marco Procida

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