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Strage di El Paso: 20 morti, un suprematista bianco con un AK-47 ma la colpa è di Fortnite, Call of Duty e i videogiochi

Ci risiamo.

"L'idea di questi videogiochi che disumanizzano gli individui in qualcosa in cui si spara ad altre persone. Ho sempre sentito che questo sarebbe stato un problema per le generazioni future. Abbiamo visto studi che dimostrano ciò che questi prodotti fanno alle persone, guardi a queste foto e come tutto è accaduto. Potete vedere azioni di questo tipo all'interno dei videogiochi e altro ancora".

Parole di Kevin McCarthy, politico repubblicano che negli USA ha deciso di ripercorrere una prassi ormai consolidata nei casi di tragedie come quella di El Paso, Texas. E non è di certo il solo. Come probabilmente avrete sentito, negli ultimi giorni gli Stati Uniti si sono ritrovati alle prese con l'ennesima sparatoria e con l'ennesima strage che ha visto l'appena 21enne, Patrick Crusius, imbracciare un AK-47 per seminare il panico all'interno di un Walmart. Il tragico bilancio della sparatoria è di 20 morti e 26 feriti con la pressoché assoluta certezza che si sia trattato di un crimine d'odio da parte di un suprematista bianco mosso dal profondo risentimento soprattutto nei confronti delle popolazioni ispaniche.

Un evento estremamente tragico che dovrebbe far riflettere ancora una volta sulla gestione delle armi e sul razzismo ma che come purtroppo da copione ha spinto alcuni politici a concentrarsi su un capro espiatorio ormai classico: i videogiochi. I videogiochi contribuirebbero alla diffusione di questo tipo di eventi e aumenterebbero anche la possibilità che ne accadano di ulteriori in futuro.

Le almeno nove persone morte e i diversi feriti della sparatoria di Daytona, avvenuta meno di 24 ore dopo quella di El Paso, hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco. In tutto questo il fatto che l'assassino di El Paso abbia pubblicato online una sorta di manifesto in cui si fa riferimento anche al notissimo Call of Duty non ha di certo aiutato.

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A fare da eco alle parole di McCarthy anche il vicegovernatore del Texas, Dan Patrick. Patrick è intervenuto nel corso della trasmissione Fox & Friends sottolineando: "Abbiamo sempre avuto le armi, abbiamo sempre avuto il male ma vedo l'industria dei videogiochi che insegna ai giovani a uccidere". Patrick chiede l'intervento del governo al fine di regolamentare i videogiochi, chiede più preghiere nelle scuole e più saluti alla bandiera.

Il festival del bigottismo tanto per capirci.

Gli interventi contro i videogiochi continuano anche con l'ex agende dell'FBI, Maureen O'Connell che si lancia in una supposizione che associa il terrorista di El Paso a Fortnite, il fenomeno videoludico di questo periodo:

"Se dovessi scommettere direi che probabilmente gioca 6-8 ore al giorno a Fortnite o a uno di quei videogiochi in cui non si fa nulla oltre a disumanizzare le persone facendogli saltare in aria la testa uno dopo l'altro. Se ci pensate un attimo ha 21 anni, per gli ultimi venticinque anni il metodo genitoriale in questa nazione è stato molto soft e dei comportamenti più severi non sono stati molto popolari. È chiaro come causi situazioni in cui i giovani non hanno le capacità per risolvere i problemi veri della vita quando questi si presentano. Non che questo faccia diventare dei terroristi ma contribuisce con l'intrattenersi attivamente in qualcosa che ti spinge a disumanizzare le persone per ore e ore ogni giorno, penso che sia una pessima combinazione, qualcosa che deve essere analizzato e che abbiamo visto spesso in questi assassini".

Nonostante una marea di studi e ricercatori che affermano il contrario, i videogiochi devono ancora una volta essere citati senza alcuna cognizione di causa con presunte prove derivanti da dimostrazioni "scientifiche" non meglio precisate e da una "sana" dose di pregiudizio e di comodo che non hanno alcun riscontro nella realtà dei fatti.

I democratici spingono, invece, per un maggior controllo sulle armi, una posizione a cui Nick Mulvaney, Capo di Gabinetto della Casa Bianca ha risposto dichiarando: "Discuteremo del ruolo delle armi? Certo che lo faremo ma pensare che questo sia semplicemente un problema legato alle armi come suggerito da molte persone non è esatto".

Il Washington Post sottolinea come nel 2019 gli USA siano stati teatro di 249 sparatorie di massa. Al secondo posto di questa particolare classifica? Il Messico con 3. I videogiochi sono l'ultimo problema del Presidente Donald Trump e dei suo connazionali.

Fonte: Huffpost

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Call of Duty: Black Ops 4

PS4, Xbox One, PC

Fortnite

Android, iOS, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC, Mac, Nintendo Switch

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Alessandro Baravalle

Contributor

Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.
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