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"È basket o è un casinò?" NBA 2K20 sommerso dalle critiche dopo un trailer tra loot box e slot machine

Nuovo capitolo, nuova polemica legata alle microtransazioni?

"Le microtransazioni sono una spiacevole realtà dei videogiochi di oggi" ci spiegava circa un anno fa il senior producer di NBA 2K19, Rob Jones, e nonostante le tante critiche questo elemento sarà ovviamente centrale anche nel capitolo di quest'anno. Il tutto condito da slot machine e ovviamente loot box sotto forma di pacchetti di carte.

Come direbbe il buon Bender mancano solo black jack e squillo di lusso e la sensazione di trovarsi di fronte a un casinò sarebbe servita. Al di là delle battute, questa è sostanzialmente la critica mossa da gran parte degli utenti e degli addetti ai lavori che hanno dato un'occhiata all'ultimo trailer di NBA 2K20, un trailer incentrato sulla modalità MyTeam e sul reclutare giocatori e premi migliori attraverso meccaniche casuali.

I pacchetti di carte non sono di certo una novità e a questi si aggiunge la modalità Triple Threat che sembra a tutti gli effetti una slot machine in game. Le microtransazioni, le loot box, e le "meccaniche a sorpresa" non sono una novità in questo tipo di giochi ma il trailer sembra esasperare ulteriormente il modello di business giustificando una valanga di dislike e di critiche.

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Il modello indubbiamente paga e i dati finanziari lo dimostrano con ingenti quantità di denaro derivanti proprio da microtransazioni e loot box ma forse si sta arrivando al punto di rottura.

Non sappiamo con certezza se 2k stia tirando troppo la corda e NBA 2K20 non è ancora disponibile e per questo non è ancora giudicabile ma ci piacerebbe che la serie tornasse a far parlare di sé solo per le meccaniche di gioco sopraffine e non per l'abilità di muoversi sul sottile confine tra minigioco e gioco d'azzardo.

Fonte: Kotaku