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Le esclusive Epic Games Store viste attraverso gli occhi degli sviluppatori indie

Paure, ansie e un piccolo faro in un mare di incertezze.

Gli accordi e le esclusive temporali targate Epic Games Store non stanno piacendo a moltissimi giocatori PC ma come spesso accade ci sono voci diverse da tenere in considerazione di fronte a queste pratiche. Tralasciando Epic Games e il suo proporsi (almeno in teoria) come testa di ponte per il cambiamento del modello di business di Steam, è interessante scoprire la posizione dell'altro lato degli accordi, quella degli sviluppatori.

Solo nella giornata di ieri sono state annunciate otto nuove esclusive Epic Games Store per titoli più o meno ispirati ma comunque di piccole dimensioni. Sono l'essenza dell'industria indie ed è interessante scoprire cosa questi accordi significhino per questi particolari creatori di videogiochi.

La sensazione condivisa è una ed è chiara oltre che comprensibile: questo accordo è un'ancora di salvezza, una sorta di certezza in un settore in cui spiccare è sempre più complicato e in cui anche un gioco realizzato con cura rischia di rimanere sommerso nella valanga di produzioni pubblicate ogni giorno. A sottolinearlo sono sia il creatore del curioso mondo "alla Escher" di Manifold Garden, William Chyr, che Zach Mumbach, producer del peculiare city builder Airborne Kingdom.

"Per quanto abbiamo ricevuto alcuni fondi da diversi investitori per la maggior parte del tempo tengo le mie spese al minimo", spiega Chyr. "Al di là di uno stipendio per cose base come cibo e affitto non riesco a fare altro. Molte persone del team hanno anche rinunciato al salario e sono legati al successo del gioco.

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"Ci sono molti titoli in uscita di questi tempi e il mercato è incredibilmente volatile e competitivo. Anche con un ottimo piano a livello di marketing e un gioco solido qualcosa potrebbe cambiare il giorno del lancio e rovinare tutto. Quest'ansia è stata rimossa grazie all'accordo e possiamo semplicemente concentrarci sul realizzare un buon gioco e portarlo a termine".

Prima dell'accordo con Epic, Manifold Garden avrebbe dovuto vendere quanto meno 40.000 copie per coprire i costi di sviluppo. Potrà sembrare un numero insignificante ma considerando la natura estremamente peculiare del progetto anche questo traguardo non era assolutamente scontato.

Lo studio dietro ad Airborne Kingdom è nato dalle ceneri di Visceral Games e Mumbach sa che anche gli studi AAA non hanno certezze ma la situazione in ambito indie è ancora profondamente diversa.

"Anche i tripla A possono essere spinosi ma gli indie sono caratterizzati da tutto un altro livello di instabilità. Sapere che ci siamo assicurati dei fondi per il gioco e che lo potremo realizzare come vogliamo e senza limitazioni è un sollievo così fantastico e raro".

Al di là delle motivazioni di Epic gli accordi sanno essere una manna dal cielo per gli sviluppatori.

Ma oltre al sollievo e ad una sana dose di certezze c'è anche un evidente timore derivante da questi accordi. Gran parte delle esclusive sono solo temporali e riguardano solo la versione PC. L'uscita su console non ha restrizioni e dopo un anno quasi tutti i giochi arrivano anche su Steam, tuttavia la reazione dei videogiocatori è spesso molto negativa e spaventa sia Chyr che Mumbach.

Si tratta ovviamente di un compromesso, di rinunciare inizialmente a Steam e al palcoscenico principale ma pieno di incertezze per avere una boccata d'ossigeno in grado di far la differenza tra un gioco che potrebbe essere mal riuscito o cancellato e tra un titolo effettivamente completo. Gli sviluppatori capiscono i sentimenti dei giocatori, bisogna capire se i giocatori riusciranno a comprendere almeno in parte quelli degli sviluppatori.

Questione di prospettive. Come quasi tutto nella vita.

Fonte: VG247.com

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Alessandro Baravalle

Contributor

Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.
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