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One Piece Pirate Warriors 4 - prova

Musou che passione?

Non è certo un mistero che la formula tipicamente orientale dei musou, nel panorama degli action game, sia controversa. Tra i non pochi estimatori della frenesia e dell'accessibilità degli scontri, e gli altrettanti detrattori di un sistema profondamente ripetitivo, il genere continua comunque a popolare il mercato.

Con saghe come Dynasty Warriors e Warriors Orochi giunte ormai a ridosso della decina di capitoli, Omega Force ha saggiamente compreso che il fan service è indubbiamente uno degli ingredienti da gettare nel calderone per cercare di soppesare gli oggettivi limiti della formula ludica.

Ecco, dunque, una licenza importante come quella di One Piece. Grazie ad essa, con la serie Pirate Warriors il team nipponico si è preso sotto braccio i numerosi fan dell'immaginario piratesco ideato da Oda, accompagnandoli in un universo videoludico liberamente reinterpretato narrativamente (almeno fino al terzo capitolo), che ha sempre puntato sulla quantità dei contenuti e sulla fedeltà stilistica.

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Arriviamo al cospetto di One Piece Pirate Warriors 4 con ben poche informazioni, in verità. Presentato nel corso dell'Anime Expo 2019, il progetto si prefigura come un accresciuto more of the same del suo diretto predecessore, come spesso avviene all'interno di produzioni di questo tipo. Non ci si aspettava nulla di integralmente differente in termini di sistema di combattimento, con lo stesso sciame di fendenti, button mashing e sequele di combo che accompagnano una formula prevedibilmente ricca di contenuti.

Abbiamo messo le mani su One Piece Pirate Warriors 4 sin dal suo annuncio, e come da previsioni le novità si sono rivelate risicate. Quantomeno nella build propostaci. La sezione di gioco ci ha portato al cospetto dell'arco narrativo di Whole Cake Island (una delle novità a livello contenutistico della produzione), tuttavia la struttura della mappa di gioco, della progressione e soprattutto degli scontri, ci è parsa sin troppo familiare.

Con l'amato Luffy ci siamo lanciati all'assalto del consueto stuolo di effigi nemiche, totalmente inermi e mansuete, che abbiamo spazzato via con disarmante facilità. La situazione non è troppo migliorata nemmeno con i mid-boss, davvero piatti ed ancora eccessivamente inoffensivi per poter anche solamente scalfire la nostra barra della salute. Persino la progressione è scandita dai tipici ritmi già visti altrove, con barriere prive di ogni logica ad impedirci l'avanzamento sin quando non avremo spazzato via la massa di avversari totalmente deficitaria sotto il profilo dell'IA.

Big Mama rappresenta l'unica, vera novità che abbiamo potuto toccare con mano nella build testata.

Il livello, linearissimo e - ci sentiamo di aggiungere - piuttosto banale, si è concluso con una boss fight che ha mostrato l'unica novità tangibile della produzione in termini di gameplay, ossia la presenza di creature dalle fattezze giganti; una sorta di versione XXL di alcuni nemici e personaggi caratteristici. Lo scontro ci ha posto di fronte a Big Mama, e dobbiamo dire che questa volta si è intravisto uno spiraglio di sfida, di contesa e di scambio di colpi.

Mettiamo agli atti che non abbiamo corso minimamente rischio alcuno di finire alla mercè del nemico. Abbiamo assistito, tuttavia, ad un parco mosse piuttosto vicino a quello del nostro Luffy per quanto concerne il range dei colpi e i danni inflitti. Anche la gestione delle difese del nemico sono differenti in tali battaglie, con un sistema di scudi che va neutralizzato attraverso azioni specifiche e che impedisce, sino a quel momento, di infliggere danni rilevanti alla salute.

Altre novità annunciate della produzione investono la presenza di nuovi personaggi giocabili, che vanno ad arricchire un roster già soddisfacente. Sono arrivate conferme, direttamente alla presentazione, della presenza di Jimbe, Sanji ed i fratelli Vinsmoke, così come è arrivata la conferma della presenza all'interno del titolo della saga di Whole Cake Island (con prevedibili libere reinterpretazioni, annusate già in questa breve sezione).

La solita immensa schiera di nemici, tipica dei musou ci si parerà davanti. Il contatore di avversari eliminati raggiungerà in pochi minuti il migliaio di unità.

Ci sentiamo di spendere qualche punto in favore della resa visiva, ed in generale di quanto sin qui visto sul fronte tecnico. Non c'è rischio di dover cogliere la mascella da terra, tuttavia il cel-shading ci è sembrato rendere il giusto merito ai connotati stilistici dell'anime, ed anche a livello di performance la prova effettuata su PlayStation 4 standard non ci ha dato modo di doverci appuntare alcunché.

Nel complesso, l'impressione che One Piece Pirate Warriors 4 lascia anche solamente dopo un primo test è quella di un'esperienza fortemente conservativa sotto il profilo ludico, con i pregi ed i difetti del caso. Le novità sembrano essere volte maggiormente al fronte contenutistico, ed ancora una volta il piatto principale della portata pare essere il fan service.

Gli amanti dei musou e dei prodotti marchiati Omega Force troveranno pane per i loro denti, con una formula di gioco collaudata e sostanzialmente invariata. Per tutti gli estimatori dei tecnicismi e delle sfide, magari anche piuttosto indifferenti alle vicissitudini legate alla caccia del fantomatico One Piece, tuttavia, continuerà a non esserci troppo spazio.