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One Punch Man - A Hero Nobody Knows - prova

La trasposizione videoludica perfetta del celebre manga?

Un'esperienza sempre piacevole da vivere è l'avere aspettative alte e non venire comunque delusi. Se poi una sensazione così positiva viene dalla semplice prova di un gioco, le promesse sono di altissimo livello. Con A Hero Nobody Knows Spike Chunsoft ha voluto giocare una rischiosissima scommessa, ma i risultati sono ottimi.

Prima di parlare del gioco vero e proprio è doveroso spendere un paio di parole sul perché la si ritenga una scommessa azzardata: lanciandosi nuovamente nel mondo degli anime, specialmente con un brawler open field, Spike Chunsoft deve farsi perdonare il passo falso commesso con Jump Force e creare un titolo che non sembri una semplice copia, con oltretutto meno personaggi. A tutto ciò si aggiunge la scelta di One Punch Man come base, un titolo basato su un anti-eroe, che come narrativa è molto distante da ciò a cui il grande pubblico è abituato. Il tutto è basato sulla marcatissima mancanza di bilanciamento tra i personaggi interni, aspetto davvero curioso da associare ad un gioco di combattimento.

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Per quanto narrativa e gameplay possano sembrare due aspetti distinti e separati, la soluzione adottata sembra risolvere tutto in un'unica mossa (probabilmente un pugno, considerando il titolo di riferimento).

Il gioco ci fionda da subito al piano terra dell'Associazione degli Eroi. Abbiamo la possibilità di creare il nostro personaggio, ma in fase di prova l'unica specifica da poter personalizzare è il sesso, con degli stili grafici molto basilari ai quali One ci ha da tempo abituato come disegnatore. La grafica è piacevole. Lo stile dei disegni ha delle linee molto marcate in perfetto stile manga e l'Unreal Engine rende i movimenti sia dentro che fuori ai combattimenti molto fluidi.

Inizieremo il nostro percorso come Eroe di Classe C e sarà nostro compito scalare le classifiche fino a raggiungere la tanto agognata Classe S. Il personaggio da noi creato avrà dei set di mosse personalizzabili e le sue abilità di combattimento andranno a crescere man mano che si continua a partecipare in prima persona a duelli.

Il sistema di combattimento è quello di un brawler open field, 3 contro 3. La vittoria arriva mettendo KO tutti e tre i membri della squadra avversaria.

Il sistema di combattimento vede alternarsi combo di base, prese e mosse speciali, utilizzabili con delle cariche che vanno ad accumularsi nel tempo. Verremo affiancati da tutti gli eroi e i personaggi più malvagi della serie originale, compreso Saitama. Ed è qui che nasce la domanda fondamentale: come è possibile? Come si può inserire in un gioco di combattimento un personaggio concepito per essere insensatamente OP?

Semplice. Lo si fa arrivare in ritardo.

Una volta sceso in campo Saitama, il destino dei suoi avversari è segnato.

Nel manga Saitama è un eroe per hobby. Si presenta al centro dell'azione solo quando ha del tempo libero tra una partita ai videogame contro King e una gita al centro commerciale. Allo stesso modo Saitama è presentato all'interno del gioco. L'unico modo per poterlo selezionare è come terzo combattente del nostro team e in tal caso la partita verrà giocata senza poter utilizzare Saitama stesso per i primi tre minuti. Al suo posto ci sarà una schermata con il tempo residuo prima del suo arrivo, che andrà a ridursi con ogni combo e parata perfetta che gli altri due personaggi andranno a fare. Una volta arrivato gli effetti sono prevedibili, un singolo pugno basta ad abbattere qualsiasi avversario.

Questo è un aspetto molto interessante dal punto di vista strategico: giocare con Saitama vuol dire scegliere di scommettere sulla propria capacità di giocare 2 contro 3 abbastanza a lungo da poter sguinzagliare la propria arma definitiva. Giocare senza Saitama invece cerca di capitalizzare sull'aggressione prima che sia troppo tardi. In caso entrambi i team decidano di optare per Saitama, allora la meccanica della riduzione del tempo di arrivo vuol dire che il migliore dei due giocatori avrà accesso molto prima all'eroe definitivo, premiando così uno stile di gioco opportuno.

Ma se l'OP non fa per voi, non temete. È possibile entrare in coda per due tipi di match online, uno con Saitama abilitato e uno con Saitama disabilitato. Il multigiocatore, nonostante il semplice periodo di prova, è piacevolmente fluido. Niente episodi degni di nota per quanto riguarda lag o disconnessioni inaspettate.

Insomma, a conti fatti A Hero Nobody Know è un titolo che convince. Trattandosi di un gioco incentrato su One Punch Man il pubblico di riferimento sarà principalmente quello dei fan della serie. Rimane comunque un'opera molto particolare, i meno fanatici del genere potrebbero trovare difficilmente apprezzabili gli elementi fuori dall'ordinario che questo gioco va ad offrire, ma è uno dei rischi che si va a correre quando si decide di addentrarsi su qualcosa di decisamente fuori dal comune. Prova più che soddisfacente che ci lascia in trepidante attesa del titolo vero e proprio.

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A proposito dell'autore

Roberto Prampolini

Contributor

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