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Il politico statunitense Andrew Yang vuole regolamentare l'utilizzo delle loot box nei videogiochi

Il candidato alle primarie democratiche vuole più trasparenza da parte dei publisher.

Le loot box sono diventati un pilastro del business videoludico, ma sono anche al centro di aspre critiche da parte dei giocatori e non solo loro.

Negli ultimi anni diversi paesi hanno infatti iniziato a investigare sul modello economico adottato in alcuni titoli, come Overwatch, FIFA, Battlefield e Fortnite, giusto per citarne alcuni, arrivando persino a catalogare le loot box come vero e proprio gioco d'azzardo e chiedendo ai publisher di rimuoverle dai propri giochi.

Il tema delle microtransazioni e delle lootbox è anche uno dei punti toccati dalle proposte avanzate da Andrew Yang, politico americano e candidato alle primarie democratiche.

Stando al programma di Young, le loot box non devono essere per forza eliminate, ma piuttosto è necessario che ci sia più trasparenza da parte dei publisher e che vengano regolarizzate.

"Le loot box hanno un impatto sui nostri figli, portandoli a spendere più tempo e soldi sui videogiochi che le hanno, con molti genitori che non sanno neppure che esistono.", afferma Yang.

La proposta del politico dunque è quella che i publisher rivelino le probabilità di ottenimento degli oggetti virtuali tramite le loot box e mettere un limite di acquisto, specialmente per i bambini, la categoria di videogiocatori più a rischio in quanto non perfettamente consapevole del valore del denaro.

Tra le proposte di Yang c'è anche quella di trattare i dati personali forniti dagli utenti alle aziende (il che in parte riguarda anche il mercato videoludico) come una vera e propria proprietà. Questo significa che se i dati vengono utilizzati per finalità commerciali, l'utente che li ha forniti dovrà percepire una piccola commissione.

Delle proposte decisamente interessanti, che ne pensate?

Fonte: The Verge

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Stefano Paglia

Contributor

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