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Phil Spencer: "i videogiochi hanno il potere di creare un legame di empatia tra le persone"

"Hanno l'abilità unica di mettere insieme le persone e l'industria ha il compito di sviluppare questa caratteristica".

In un'intervista con TGCOM24, Phil Spencer, il boss della divisione di Xbox di Microsoft, ha parlato dell'importanza dei videogiochi al giorno d'oggi e di come questi siano in grado di riunire le persone e far vivere in prima persona storie in grado di cambiare la propria prospettiva.

A riprova di ciò, Spencer ha usato come esempio Tell Me Why, il nuovo progetto di Dotnod annunciato all'X019, in cui uno dei due protagonisti è un ragazzo transgender.

"Uno dei giochi che abbiamo annunciato è Tell Me Why, in cui uno dei due protagonisti è un transessuale. Non è forse una cosa tanto per ragazzini ma è una grande occasione per noi per introdurre una diversa prospettiva e una diversa storia a più persone possibile. Il potere dei videogiochi non è solo quello di riunire tante persone insieme ma anche permettere di entrare letteralmente nei panni di qualcun altro, prendere certe decisioni, fare delle scelte e sopportarne le conseguenze. Questo crea un legame di empatia tra le persone, fa vedere le cose da un diverso punto di vista", afferma Spencer.

"È un po' quello che accade con Minecraft, che per molti bambini è una delle prime esperienze di gioco online. È nostro compito che questo avvenga in un ambiente protetto ed è per questo che Microsoft sta approvando nuove norme per il comportamento sui social. Oggi nel mondo ci sono già troppe cose che dividono, politica, religione, sessismo, i videogiochi hanno l'abilità unica di mettere insieme le persone e l'industria ha il compito di sviluppare questa caratteristica."

Per Spencer è molto importante anche che i genitori siano coscienti e abbiano il pieno controllo dell'attività videoludica dei figli, offrendo dunque strumenti per il parental control sempre più efficienti.

"I genitori devono stare attenti a quello che i figli giocano. È importante che non stiano davanti alla console 8 ore al giorno ma escano, leggano, facciano altro. La famiglia però deve avere il controllo e deve poter vigilare su quello che i figli giocano, come spendono i soldi, chi parla con chi sulla console. Come piattaforma noi abbiamo il dovere di fornire gli strumenti adatti a questo scopo: è un aspetto molto importante."

Che ne pensate?

Fonte: TGCOM24