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Shovel Knight: Showdown - recensione

La frenetica giostra dei cavalieri in pixel art.

Un cavaliere dall'armatura blu incede con la sua vanga, si lancia in picchiata per colpire il cavalier spettro. L'agilità di quest'ultimo è indiscussa: gli basta un salto su una parete, e un altro ancora, per trovarsi in una posizione di vantaggio. Peccato che non abbia notato l'alchimista alle sue spalle, intento a lanciargli - da una debita distanza di sicurezza - una pozione esplosiva. Parliamo di Plague, Specter e Shovel Knight, iconici personaggi della saga in una delle tante battaglie all'ultimo dash che Shovel Knight: Showdown vi permetterà di affrontare.

Un'aggiunta particolare, che segna insieme alla campagna King of Cards il punto d'arrivo di un'avventura durata cinque anni. Adesso che non c'è più nulla di nuovo da raccontare, almeno fino al sequel già annunciato, è possibile chiamare a raccolta tutti i protagonisti, gloriosi o vanagloriosi che siano, del titolo di punta di Yacht Club Games. Adunata di folli cavalieri a parte, non mancano ovviamente anche personaggi importanti come l'Incantatrice, l'aiutante Percy e Mona l'alchimista.

Lo stile grafico è sempre il solito: pixel-art di qualità, con frequentissimi ammiccamenti alle grandi glorie del passato. In special modo a Megaman. Questa volta cambia il genere: un picchiaduro, che vede in Super Smash Bros e Brawlhalla gli esempi più vicini, seppure non del tutto simili. Al di là delle arene spaziose e bidimensionali, al di là della possibilità di giocare fino a quattro giocatori, la sfida vera e propria non si basa sul ring-out. Si basa invece su un duello all'ultimo hit point, a volte con regole speciali. Ogni personaggio sfrutta un moveset ben preciso composto da pochissime mosse basilari, da impiegare con prontezza e intelligenza, a volte persino minuzia.

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Come da introduzione, quindi, tra i 16 personaggi c'è chi punta alle picchiate e chi - invece - ai fendenti a ravvicinati; chi alla carica e chi al wall-jump. Testando il personaggio di King Knight, abbiamo notato un'aderenza ai comandi del DLC King of Cards che sicuramente soddisferà chiunque cerchi un corrispettivo quanto più vicino possibile ai ritmi e ai trick del gioco principale. Ogni personaggio ha inoltre un counter e un attacco a distanza per garantire un certo equilibrio nel roster.

La struttura è Arcade: c'è una breve storia sviluppata in dieci livelli, in cui spesso ci si troverà 1 vs 3 o addirittura vs 7, oppure in un tutti contro tutti. Completandola con ogni personaggio si sbloccheranno i contenuti nascosti. La semplicità del gameplay rende immediato l'apprendimento, tanto che anche chi non avesse giocato Shovel Knight potrebbe apprezzare le sfide proposte: ovviamente, per diventare davvero degli esperti - e superare gli scontri a difficoltà più alta - è necessaria un po' di pratica, una certa dimestichezza con i picchiaduro di questo tipo e con i platform.

Le arene (divise in tre tipologie di grandezza) sono infatti piene di ostacoli animati, di precipizi e burroni in lava, e ci sono persino mappe side-scroller. Non mancano gli oggetti speciali, che disseminati in giro aiutano i giocatori in grado di afferrarli in tempo.

Nella lotta per il tesoro si dovranno raccogliere le gemme rosse prima dell'avversario.

Tra questi: esplosivi ad area, evocazioni che inseguono gli avversari, cure. Gli oggetti possono essere disabilitati, mentre possono essere attivati dei "trucchi" per costruire battaglie con condizioni particolari, per esempio l'adrenalinico Sudden Death in cui al primo colpo subito si è sconfitti, mentre i bordi dell'arena diventano trappole letali.

Diverse le modalità nella Battaglia libera, tutti contro tutti o a squadra. Showdown è il classico scontro a vite, dove ogni personaggio ha quattro cuori da gestire prima del KO. La lotta per il tesoro - invece - ci chiede di ottenere quante più gemme rosse, rubandole agli avversari o sgraffignandole in tempo nel momento in cui appaiono in campo. Nella sfida di Percy si devono colpire in successione dei bersagli di paglia, così da fare quanti più punti possibile.

Il punto dolente, alla luce di tanta varietà, è la mancanza di un multiplayer online che giustifichi - per l'appunto - questa ricchezza. È ovviamente possibile organizzare sfide avvincenti in locale (fino a 4 giocatori), eppure manca l'elemento che ci farebbe da garanzia sulla longevità. Purtroppo, al di là dell'interesse per le sfide proposte, dei 33 achievement e della mania di scoprire tutto, ma proprio tutto, del regno di Shovel Knight, c'è il rischio concreto di combattere sempre e solo contro l'IA, fortunatamente soddisfacente e regolabile grazie a nove livelli di potenza (altro richiamo a Super Smash Bros).

Il punto di forza di Showdown è la mobilità differente di ogni personaggio.

Ricordiamo infine che l'add-on è gratuito per i possessori di Treasure Trove, ma non arriverà su 3DS e PS Vita. Chi dunque stesse pensando di prenderlo come stand-alone tenga in seria considerazione il suddetto limite a proposito del multiplayer. Detto ciò, lo raccomandiamo sicuramente ai fan come ciliegina sulla torta di Shovel Knight, un gioco che è stato in grado di creare qualcosa di nuovo e carismatico prendendo spunto da gameplay vecchi - ma mai davvero invecchiati.

7 / 10

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A proposito dell'autore
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Antonino Fiore

Contributor

Classe 1993, in squadra dal 2018. Ha scoperto i videogiochi con i floppy dell’Amiga e da allora vive, sbalzato temporalmente, una generazione indietro. Dalle avventure grafiche agli horror, è un accanito retrogamer e un vorace escapista. Con gli anni ha realizzato d’essere, più che altro, un semplice Homo Ludens. Megaman e Suikoden sono i suoi punti deboli.
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