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Dieci giochi imperdibili del decennio - speciale

Una selezione di titoli imperdibili che hanno faticato a scalare le classifiche di fine decade.

Con la chiusura del 2019 abbiamo deciso di celebrare i Giochi della Decade attraverso una rubrica dedicata, mettendo in piedi un vero e proprio archivio destinato a racchiudere tutte le opere più impattanti dal 2010 fino a oggi. Ma come spesso accade, ci sono numerosi titoli che sono rimasti esclusi dalle classifiche di preferenza, alcuni perché schiacciati dal peso specifico delle produzioni tripla A, altri perché distanti dai modelli che governano mercato o semplicemente eclissati dalla qualità dei kolossal del nostro tempo.

Proprio per questo motivo, abbiamo scelto di mettere a vostra disposizione una piccola selezione alternativa, costruita attorno a dieci capolavori fioriti nell'ottava generazione di console. Scorrendo la nostra analisi, non troverete solo produzioni figlie del mercato indipendente, ma anche grandi progetti immediatamente riconoscibili da tutti che, a causa di un banale pregiudizio di genere, delle vendite contenute o della supremazia dei grandi capolavori del decennio, non hanno conquistato il posto che meritavano nelle classifiche dedicate, passando inosservate a numerosi bilanci di fine decade.

Ecco dieci grandi titoli che chiunque dovrebbe recuperare ad occhi chiusi.

Celeste - Matt Makes Games - 2018

Durante una game jam, Matt Thorson e l'amico Noel Berry hanno costruito in quattro e quattr'otto un intero titolo per la Pico-8 Fantasy Console. L'idea era talmente valida da gettare le fondamenta per quello che sarebbe divenuto uno studio di sviluppo a tutti gli effetti: la società Matt Makes Games, nel corso del solo 2018, è passata dal non avere un ufficio al vedere la sua prima opera candidata al premio per il Game of the Year accanto a giganti come Red Dead Redemption 2 e God of War.

Celeste è un platform di stampo hardcore che strizza l'occhio al mondo dello speedrunning, ma fra schemi apparentemente impossibili, uno stile grafico splendido e la spettacolare colonna sonora di Lena Raine, si nasconde un sottile tessuto narrativo che maneggia con estrema cura la tematica della depressione. L'equazione è molto semplice: la perfezione ludica di un platform ineccepibile si fonde con un'eccellente componente artistica, dando vita ad un'opera che è sostanzialmente priva di difetti.

Shadow of the Colossus Remake - Bluepoint Games - 2018

Il remake di Shadow of the Colossus secondo Bluepoint aveva un'opportunità incredibile: avvicinare milioni di videogiocatori ad uno dei migliori titoli di tutti i tempi, il grande capolavoro senza età di Fumito Ueda. Tuttavia, la release per PS4 sembra aver catturato nella sua rete solamente i nostalgici della release originale (1.200.000 copie), mancando una parte del bersaglio e riservando la monumentale solitudine della caccia ai colossi solamente ai reduci delle avventure del Team ICO.

Oltre ad essere un remake a dir poco superbo, Shadow of the Colossus è un titolo che, in quanto ad atmosfera, può permettersi di dare lezioni a tutte le più grandi software house del pianeta. La melancolica favola di Wander è un'esperienza rotonda e coinvolgente, capace di oltrepassare il confine del videogioco tradizionale e di trascinare oltre lo schermo un'intera generazione. In altre parole, si tratta di una produzione vicina al limite dell'impeccabile.

Final Fantasy XIV: A Realm Reborn - Square-Enix - 2013

Non serve ripeterlo per la milionesima volta, pertanto esauriremo la questione il più velocemente possibile: Naoki Yoshida, game director del titolo, ha fatto un vero e proprio miracolo nel trasformare il più grande flop di Square-Enix in un successo internazionale. Purtroppo, tantissimi videogiocatori faticano ad avvicinarsi al mondo di Eorzea a causa dell'impenetrabile velo di pregiudizio che ancora oggi avvolge le esperienze MMORPG.

Se da un lato sono centinaia di migliaia i fan che continuano a lamentarsi del calo che ha colpito la saga di Final Fantasy, dall'altro risultano più che mai ciechi nell'ostinarsi ad ignorare il miglior universo partorito dalla serie negli ultimi 15 anni. Nonostante la natura da gioco di ruolo massivo, Final Fantasy XIV ha un focus sulla narrativa fuori dal comune: le tre espansioni Heavensward, Stormblood e Shadowbringers hanno messo sul piatto una serie di sceneggiature che competono ad armi pari persino con i più storici fra gli episodi della saga, regalando il giusto tributo alla mitologia dell'ex Squaresoft. Insomma, se siete appassionati, non avete più scuse.

Divinity: Original Sin 2 - Larian Studios - 2017

Il CRPG è un genere considerato oggi più che mai di nicchia. Nel corso dei '90 le classifiche per la reception erano dominate da un genere di produzioni ben specifiche: Icewind Dale, Baldur's Gate, Planescape: Torment, insomma, l'età dell'oro di Bioware e soci. Larian ha raccolto tutta l'eredità di quell'epoca e l'ha riversata dentro Divinity: Original Sin 2, un titolo a dir poco immenso. Probabilmente, non esiste opera sul mercato che offra una mole di contenuti capace di rivaleggiare con lo scatolone offerto da Rivellon, il mondo che ospita uno dei migliori giochi di ruolo di tutti i tempi.

Sono in tanti ad essere intimoriti da Divinity (1.000.000 copie). Sarà adatto al mio palato? Possibile che sia troppo complicato? Le produzioni isometriche non fanno per me. Si potrebbero trovare milioni di scuse per non avvicinarsi al progetto di Larian, ma la verità è che al giorno d'oggi non si può trovare sul mercato un simile livello di immedesimazione, libertà e maestria nella gestione del gioco di ruolo. È giunto il momento di abbattere i tabù e scoprire perché il CRPG è stato uno fra i generi più influenti nella storia dell'industria.

Return of the Obra Dinn - 3909 LLC - 2018

C'è poco da dire: Return of the Obra Dinn è il più grande capolavoro di Lucas Pope. L'anno è il 1807 e noi, regolatori assicurativi per l'ufficio East India Company, dovremo ricostruire le vicende che hanno portato alla scomparsa dei sessanta marinai misteriosamente spariti dalla nave Obra Dinn. L'impatto visivo è disorientante: dithering, stile monocromatico, un tributo a tutto tondo verso le prime esperienze interattive dell'era Macintosh.

In uno spettacolare equilibrio fra l'avventura grafica ed il puzzle game, Return of the Obra Dinn riesce, per primo nella storia del medium, ad incorporare il vero e proprio ragionamento deduttivo alla Sherlock Holmes nelle meccaniche di gioco. Estremamente difficile da spiegare a parole ma superbo nell'esecuzione, sa regalare sensazioni uniche non solo agli avventurieri grafici della prima ora, ma anche e soprattutto a qualsiasi appassionato del giallo investigativo.

Prey - Arkane Studios - 2017

A noi sembra inspiegabile, ma Prey è una fra le opere prodotte da Bethesda economicamente meno impattanti dell'ultima decade (meno di 1.500.000 copie vendute). Numerosi giocatori non hanno gradito il reboot additando l'opera come un tradimento, mentre tanti altri, più semplicemente, hanno scelto di non avvicinarsi all'intrigante fantascienza di Arkane Studios. Figlio di quel sottobosco creativo che ci piace chiamare "immersive simulator", Prey mette il giocatore nei panni di Morgan Yu, scienziato circondato da una terribile minaccia aliena a bordo della stazione Transtar Talos I.

Oltre ad aver costruito uno fra i migliori level design nella storia dei videogiochi, Arkane ha intrecciato una narrativa ambigua e coinvolgente, capace di ribaltare la percezione del giocatore al punto da spingerlo a dubitare di sé stesso. La ciliegina sulla torta è un sistema di gameplay interamente ricamato attorno alla libertà di approccio, che è talmente incisiva da consentire di "rompere" liberamente l'esperienza di gioco, raggiungendo zone inaccessibili e dominando completamente il motore fisico. In breve, è l'unico vero erede spirituale della filosofia di design maturata attraverso Deus Ex.

Undertale - Toby Fox - 2015

Può un titolo sviluppato da una singola persona tramutarsi in uno fra i più spettacolari giochi di ruolo di tutti i tempi? Secondo Toby Fox, può eccome. Undertale è una creatura rarissima, estremamente preziosa, da proteggere a qualsiasi costo. Non c'è niente nei confini dell'opera costruita attraverso GameMaker che abbia un sapore di già visto, che non sia in grado di prendere il giocatore alla sprovvista, che fallisca nello strappargli un sorriso o una lacrima.

Potremmo raccontarvi delle meccaniche mai viste prima o dei sistemi innovativi e lontani da qualsiasi archetipo, ma la verità è che Undertale si è trasformato in un titano grazie alla straordinaria potenza della componente metanarrativa. Nessuna opera ha mai invaso con tanta prepotenza la sfera delle scelte compiute dal giocatore, integrando un sottile umorismo alla dicotomia morale, racchiudendo in pochi e semplici pixel l'avventura di una vita.

Hollow Knight: Voidheart Edition - Team Cherry - 2017

Poche chiacchiere: Hollow Knight è il miglior metroidvania di tutti i tempi. Un'esperienza vasta e curata al punto da mettere in imbarazzo capolavori del genere come Super Metroid e Castlevania: Symphony of the Night. Lo sappiamo, sono parole forti, ma la spettacolare Nidosacro messa in scena dal Team Cherry pesca a piene mani dall'atmosfera magica che permea i mondi di From Software, scherzando con un sistema di combattimento a dir poco eccelso e con un design dei personaggi e del mondo di gioco che ha dell'incredibile.

Dietro la stilistica del Cavaliere Vacuo si nasconde una gigantesca quantità di segreti, abilità, panorami e splendide boss fight pronte a comporre un mosaico che garantisce centinaia di ore di intrattenimento. Pur essendo un vero e proprio capolavoro, e nonostante la recente impennata pre-Silksong, Hollow Knight è ancora snobbato da numerosi giocatori che faticano ad avvicinare le esperienze bidimensionali. Ma non lasciatevi ingannare: Nidosacro cela nel suo mondo sotterraneo un intero universo che non ha nulla da invidiare alla mastodontica Lordran di Dark Souls.

Outer Wilds - Mobius Digital - 2019

Un sistema solare da esplorare liberamente a bordo di una navetta che ricorda le missioni Apollo. Un'atmosfera alla 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick. Una supernova che resetta il mondo di gioco ogni 22 minuti. Questi sono gli ingredienti alla base del gioiello di Mobius Digital, progetto universitario che, dopo aver preso ispirazione da titoli come Majora's Mask e Wind Waker, si è tramutato in una fra le sorprese più interessanti e rivoluzionarie dell'ultimo decennio.

In Outer Wilds bisogna scoprire l'intera storia del sistema, svelando segreti sopiti da millenni e ripercorrendo la storia dell'antica civiltà Nomai. Lo scopo? Salvare l'universo. Attraverso un gameplay che si basa esclusivamente sull'esplorazione spaziale e sulla costante ricerca di nuove conoscenze, Outer Wilds dipinge un quadro mai visto prima, regalando un sapore inedito alla fantascienza e creando di fatto un nuovo genere. È il classico prodotto che al primo sguardo rischia di passare inosservato; una volta attraversata la tana del Bianconiglio, tuttavia, ci si trova di fronte a qualcosa di impressionante.

Dark Souls - From Software - 2011

Lo sappiamo, la domanda sorge spontanea: perché mettere il blasonato Dark Souls in questa selezione? Il motivo è presto spiegato: nonostante l'incredibile successo mediatico riscosso dal primo vero capolavoro di From Software, l'epopea del Non Morto Prescelto occupa ancora una nicchia piuttosto ridotta. A fronte delle circa venti milioni di copie piazzate dalle IP di From nel corso del decennio, infatti, Dark Souls e la sua versione remastered ne hanno vendute poco più di tre milioni, piazzandosi alle spalle dei risultati raggiunti da Sekiro: Shadows Die Twice, da Bloodborne e dalla terza istanza della serie.

Sono ancora troppi i videogiocatori che prendono le distanze dal mondo di Lordran perché temono la difficoltà dell'esperienza, o ancora perché sono rimasti scottati dal primo complicatissimo confronto con quella dimensione. Sappiate che vi capiamo appieno: dopo la prima settimana trascorsa nel Borgo dei Non Morti abbiamo rischiato più volte di lanciare il disco fuori dalla finestra. Poi, qualcosa è cambiato. La scoperta del mondo e delle meccaniche di Dark Souls costituisce un viaggio che non ha pari nei confini del medium. Privarsi di un simile capolavoro a causa di un banale pregiudizio o di una svalutazione delle proprie capacità, fidatevi, costituisce un crimine imperdonabile.