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Jumanji: The Next Level - recensione

Ritorno al virtuale.

Certe volte la vita riserva delle sorprese, piccole magari ma piacevoli. Uno legge la sinossi del film che deve andare a vedere per lavoro, il sequel di un remake di un film celeberrimo, Jumanji. Il rifacimento non era venuto male, anzi, aveva pure incassato un sacco, 960 milioni di dollari. Però cosa si potrà dire di nuovo in un sequel?

La trama sconforta, di nuovo i ragazzi dovranno farsi risucchiare nel gioco, questa volta per salvare uno di loro che ci è incautamente rientrato. Cosa salva allora questo secondo episodio dall'assoluta ripetitività, facendolo anzi salire nel gradimento fino a superare il film precedente?

Nel primo film i ragazzi all'interno del gioco si incarnavano nei rispettivi avatar, scelti però a casaccio, pretesto già allora per spassose gag. Spencer, lo sfigato nerd (ma se si facesse uno shampoo comunque migliorerebbe), si ritrovava nei muscoli e nella pelata dell'Eroe Dwayne Johnson; la bella del liceo, Bethany, cellulare e social-addicted, finiva in un professore alquanto gay (Jack Black) e non propriamente un adone.

Martha, la secchiona dimessa, era una super-eroina stile Lara Croft, imbranatissima però in campo sentimentale; Fridge, il nero quarterback dal cervello non sviluppatissimo, si incarnava in antropologo coltissimo ma basso e pavido (Kevin Hart).

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Questa volta però il gioco, che era stato gravemente danneggiato alla fine del primo episodio, fa quel che gli pare e "reincarna" i protagonisti a casaccio: Martha resta la simil-Lara Croft, ma agli altri riserverà non poche sorprese.

Diretto da Jake Kasdan (Walk Hard, Bad Teacher, Sex Tape), figlio del noto regista Lawrence, riprende per la seconda volta il famoso gioco tratto dal libro di Chris Van Allsburg, che qui fa solo da spunto per quello che sta diventando un piacevole format per la famiglia riunita, un godibile film di avventura con effetti di tutto rispetto, dove l'idea più "forte" è quella di reincarnare i protagonisti in tipologie che sono al loro opposto, con l'invito a cercare dentro di sé la propria natura, non facendosi condizionare dal "guscio" esterno (un concetto sempre facile da proporre, meno da applicare).

Questa volta però all'inizio della narrazione sono stati introdotti due personaggi nuovi: Eddie, il vecchio nonno di Spencer, inacidito dalla vita, affezionato al nipote ma collerico e rancoroso col mondo, afflitto da diversi malanni (e chi, se non Denny de Vito). E poi c'è Milo, un tempo suo fraterno amico, da cui negli anni Eddie si è però allontanato per vari fraintendimenti. Milo (Danny Glover) è tutto il contrario dell'amico, è un vecchio placido, appagato, che si prende tutto il tempo del mondo nel dare estese risposte anche ai quesiti più elementari, ben disposto verso il suo prossimo.

Entrambi però sono simpaticamente rappresentati come un po' rimbambiti, con tempi di risposta agli stimoli dilatati, nessuna conoscenza del mondo tecnologico e in generale un modo assai personale di filtrare i discorsi altrui. Entrambi vanno a formare una perfetta, esilarante sintesi di tanti anziani che nella vita abbiamo avuto vicino (e forse, in parte, diventeremo pure noi così).

Una coppia di vecchietti litigiosi.

Ma provate a immaginare se il gioco pasticciasse e facesse diventare Dwayne Johnson l'avatar di De Vito e Kevin Smith di Glover? Con gli atteggiamenti e la parlata dei due anziani dentro due corpi così diversi, che per di più scoprono di avere perso gli acciacchi delle età.

La maggior parte delle gag e delle battute, specie nella prima parte, sono centrate su questo tema e ci sono momenti davvero esilaranti, mentre i più giovani devono imparare a rapportarsi con i vecchietti, nell'esasperante tentativo di farli collaborare per procedere nel gioco, ritrovare Spencer e riuscire a tornare a casa.

Le avventure non mancano, alcune rappresentate con scenografie davvero suggestive (come tutta la sequenza della fuga sulle scale sospese, inseguiti dai feroci mandrilli, la carica degli struzzi). Anche gli altri animali sono ottimamente resi in CG, con qualche effetto fanciullescamente wow, mentre si passa da scenari desertici ad altri innevati.

Eccezione che conferma la regola, Jumanji: The Next Level si rivela quindi un secondo episodio migliore del primo, un divertente action/fantasy che farà ridere grandi e piccini, con un suo humor, tanto ritmo e con un gruppo di interpreti davvero affiatati.

Ritratto di famiglia, con eroe.

Non solo Dwayne Johnson continua a divertirsi e divertirci prendendosi in giro allegramente, qui facendo il vecchietto iroso e imbranato dentro un corpo capace di imprese titaniche (attenzione a quando fa lo sguardo da macho seduttivo), ma ugualmente si impegnano Jack Black, Kevin Hart e i ragazzi del primo episodio, compresi Nick Jonas e Colin Hanks, che daranno il loro contributo.

New entry per Rory McCann, Jurgen il Bruto, l'ex Mastino di Game of Thrones, e Awkwafina che fa una ladra acrobata. Ed è un piacere rivedere Danny De Vito e Danny Glover, anche se nei loro panni sono all'inizio e alla fine del film.

Usciranno i nostri eroi dal gioco, garantendo che si è trattato dell'ultima escursione. Ma nella scena sui titoli di coda, vediamo che qualcosa potrebbe far cambiare idea. E qualcuno potrebbe anche avere voglia di restarci, in quel mondo strano, perché forse proprio quello può essere il Paradiso.

Jumanji: The Next Level esce il 25 dicembre, la data perfetta per una visione in famiglia.