Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Röki - prova

Dopo i massacri di Killzone, una fiaba moderna immersa nel folklore scandinavo.

La mitologia norrena è una fonte d'ispirazione potenzialmente sterminata con tantissimi personaggi e divinità degni di essere raccontati, e con una marea di storie più o meno conosciute da cui attingere a piene mani per imbastire intrecci narrativi più o meno originali. Ora come ora buttare nel calderone God of War sarebbe fin troppo facile ma soprattutto sarebbe decisamente fuori posto di fronte a un gioco come Röki.

Non solo si tratta di un'avventura profondamente pacifica e spensierata (almeno quasi sempre promettono gli sviluppatori) ma allo stesso tempo il team di Polygon Treehouse ha scelto una strada diversa, interessandosi al folklore scandinavo non necessariamente legato ai grandi dei e alle figure più importanti e potenti.

Qui i protagonisti assoluti sono quelle strane creature che abitano caverne, foreste e laghi, quelle che animano i racconti popolari e che infestano le favole della buona notte tramandate da generazione in generazione. E quando questo mondo in cui il fantastico si nasconde dietro l'angolo viene visto attraverso gli occhi innocenti di una ragazzina, la magia e lo stupore non possono che sprizzare da ogni fiocco di neve, permettendoci di andare oltre le apparenze per capire che quelli che incontriamo non sono solo mostri.

Cover image for YouTube videoRöki - E3 'Lullaby' Teaser

La demo condivisa dagli sviluppatori in occasione dei The Game Awards 2019 dura meno di una ventina di minuti ma riesce comunque a trasmettere sensazioni sicuramente molto positive e a immergerci in un mondo davvero affascinante e curato nei minimi dettagli. D'altronde, per quanto questo sia il progetto di debutto di Polygon Treehouse, i suoi due fondatori non sono di certo dei novellini. Questo piccolo team è infatti una risposta diretta alla dipartita di Guerrilla Cambridge, team secondario di Guerrilla Games che a inizio 2017 ha definitivamente chiuso i battenti.

Una chiusura che due art director, due veterani che hanno lavorato su Killzone, Killzone 2, Heavenly Sword e RIGS, hanno sfruttato a pieno scegliendo una strada profondamente diversa. Addio quindi all'industria AAA e benvenuta avventura indie, con uno studio che vuole creare giochi narrativi dalla spiccata impronta artistica e con personaggi originali in grado di emozionare attraverso storie tutte da scoprire.

Il folklore scandinavo e la giovane e coraggiosa protagonista di Röki sono arrivati solo successivamente ma rispecchiano a pieno tutti i concetti fondanti di una software house che è cresciuta fino ad accogliere circa una decina di professionisti.

Carine ma inquietanti. L'impronta stilistica delle creature che popolano il mondo di Röki non passa inosservata.

Senza particolari indicazioni sulla collocazione temporale all'interno dell'avventura, la demo ci immerge immediatamente nelle atmosfere innevate e sognanti di una non meglio precisata foresta. Senza indugi capiamo immediatamente come figure soprannaturali e mitiche si mischino al viaggio della dodicenne Tove, una ragazzina che a quanto pare sta cercando la propria famiglia e in particolare il fratellino Lars.

A livello di trama i dettagli sono pochissimi ma gli sviluppatori hanno deciso di ispirarsi anche alle favole della buonanotte e i pochi indizi sparsi per le ambientazioni sembrano rivelare un mistero molto più cupo del previsto, forse legato a riti inenarrabili e a figure losche e spaventose che potrebbero cospirare nell'oscurità.

L'aspetto grafico che ricorda per certi versi l'anima cartoonesca di The Legend of Zelda: Wind Waker e la spensierata innocenza di molti aspetti del mondo di gioco non devono infatti farci dimenticare che sono presenti alcuni elementi che strizzano l'occhio anche ad atmosfere leggermente horror.

Questo è Röki! Giri l'angolo e ti imbatti in un troll delle foreste.

Ma concentrandoci sul gameplay, che cos'è esattamente Röki? La descrizione più semplice e diretta è indubbiamente quella che etichetta questa produzione come un'avventura punta e clicca che punta tutto sulla meraviglia dell'ambientazione e su enigmi ed esplorazione. Da lodare in questo senso la presenza di un'interfaccia immediata e godibile anche controller alla mano, un fatto non da poco per un'avventura che vuole arrivare davvero a ogni tipo di giocatore.

Muovendo la simpatica, spensierata e coraggiosa Tove ci siamo imbattuti in un misterioso albero dall'aspetto inquietante e soprannaturale, e in un paio di creature forse diffidenti ma amichevoli e affascinanti, pienamente inserite in questo curioso mix di realtà e folklore. Con la pressione dell'analogico sinistro è possibile evidenziare tutti gli elementi interattivi presenti nell'area permettendoci di osservare certi punti di interesse ma anche di raccogliere oggetti che vanno a rimpinguare uno zaino che rappresenta a tutti gli effetti il nostro inventario.

Semplicemente trascinando i vari oggetti è possibile tentare combinazioni più o meno improbabili e cercare di scoprire la soluzione perfetta per gli enigmi che ci impediscono di proseguire. Quello centrale della breve demo è legato a un povero troll femmina che si ritrova con una spada conficcata nella spalla. Aiutarla è fondamentale per aprire il passaggio verso nuove aree alla ricerca di Lars e delle risposte sulla sua misteriosa scomparsa ma per farlo abbiamo dovuto esplorare, raccogliere alcuni strumenti e combinarli nel modo giusto.

Il folklore e la mitologia si intrecciano saldamente alla realtà di tutti i giorni.

Nulla di cervellotico o eccessivamente complicato ma le nostre prime impressioni sulle routine del gameplay di Röki sono piacevoli e molto positive anche grazie a un contorno curato con molta attenzione. Il diario della protagonista con sezioni dedicate alla mappa, agli appunti agli oggetti raccolti e a delle medaglie che ricordano quelle degli scout ne è un chiaro esempio.

Anche l'assenza del doppiaggio viene ovviata dai versi e dalle espressioni di Tove e il fatto che l'italiano dovrebbe essere presente nella versione finale è una notizia sicuramente gradita e un tocco in più non da poco.

Dai campi di battaglia calpestati dai minacciosi Helghast alle foreste innevate della Scandinavia dove si nascondo le creature più strane e curiose. I fondatori di Polygon Treehouse hanno percorso una lunga strada che li ha trasportati di peso in un'avventura spensierata, fiabesca e adatta praticamente a tutti.

Non è un'avventura senza un diario sempre aggiornato.

Molto probabilmente Röki non verrà ricordato per gli enigmi più complessi e originali del genere ma la forza del setting e delle idee di questo team indie si fa già sentire e la giovane Tove ha tutte le carte in regola per rivelarsi la protagonista indimenticabile di un viaggio di formazione tra mistero e coraggio.

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

Related topics
A proposito dell'autore
Avatar di Alessandro Baravalle

Alessandro Baravalle

Contributor

Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.

Commenti