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Eastward - prova

In viaggio con John e Sam in un affascinante mondo in rovina in pixel-art.

Se n'è parlato ai The Game Awards 2019 e ci siamo incuriositi. Ecco perché nei giorni scorsi abbiamo voluto provare la demo di Eastward, un interessante adventure RPG in 2D ambientato in un'era post-apocalittica. Il gioco è in sviluppo presso Pixpil ed è edito da Chucklefish, e dovrebbe arrivare nel 2020 su PC e console.

La storia è semplice: il mondo è in rovina e la popolazione è ridotta al minimo storico. Vestiamo così i panni di John, un minatore che prende con sé una misteriosa ragazza di nome Sam, dotata di particolari poteri magici, e intraprende insieme a lei un'avventura attraverso fatiscenti cittadine piene zeppe di strani abitanti e attraverso lande selvagge infestate da mostri.

Lo stile è chiaramente ispirato agli anime degli anni '90, con un sapiente mix tra pixel-art e grafica ed illuminazione di produzione moderna. Pad alla mano, l'impostazione di gioco ci è parsa un mix tra Zelda: A Link to The Past, Alundra e Suikoden (quest'ultimo più per la componente ruolistica). Con questi mostri sacri come esempi familiari, l'appeal del gioco non può che essere interessante. Ma ci sono anche delle feature aggiuntive interessanti.

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John e Sam camminano in gruppo e di base noi comandiamo John, con la ragazza che ci segue governata dall'IA. Tuttavia si può cambiare il personaggio guida con un tasto, con la possibilità di lasciare uno dei due fermo in un posto e muoversi liberamente solo con l'altro. Questo dà spazio a una serie di puzzle ed enigmi ambientali, visto anche che ognuno dei due personaggi è dotato di equip e abilità uniche. Quindi, sovente bisogna scervellarsi per capire come attivare determinati interruttori o aprire la strada con John piuttosto che con Sam, con meccaniche per certi versi simili a quelle già viste in Brothers: A Tale of Two Sons.

In modo simile a Zelda, i nostri punti vita sono determinati da una serie di cuori. Partiamo con quattro ma lungo il cammino, proprio come nella serie di Nintendo, troveremo diversi contenitori di cuori per ampliare la vita massima.

L'inventario è ben sviluppato, con la possibilità di utilizzare un'ampia gamma di armi. Si parte con una padella e un trapano avvitatore e delle bombe per John, e un attacco ranged per Sam. Ci sono anche tanti oggetti e ortaggi da raccogliere, con la possibilità di cucinare quando troviamo delle postazioni adatte, anche se in questa demo non siamo riusciti a testare questa meccanica.

Le città sono di chiara ispirazione ai manga degli anni '90.

Nelle città ci sono tanti strani personaggi, la maggior parte dei quali avrà qualche dritta o side quest da darci, oggetti utili da donarci o qualche bizzarra storia da raccontarci. Ci sono anche tanti negozi suddivisi per varie tipologie ma risulta evidente che la componente preponderante del titolo sia quella adventure, con l'esplorazione che fa la voce grossa.

Usciti dalla cittadina di partenza ci siamo avventurati lungo foreste, grotte, fiumi (a bordo di zattere) e paludi. Il territorio da esplorare di per sé non è vastissimo ma i sentieri sono intrecciati e per trovare la strada bisogna quasi sempre sbloccare passaggi o risolvere puzzle ambientali. Proprio come negli RPG classici degli anni '90, il mondo è suddiviso in stanze e tramite il menu possiamo consultare una mappa per orientarci e capire dove andare.

Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla colonna sonora, composta da diverse tracce tutte orecchiabili e perfettamente in sintonia con le varie ambientazioni. Le musiche infatti cambiano al variare della location e questo non sorprende, visto che il compositore è Joel Corelitz (Hohokum, The Unfinished Swan, The Tomorrow Children, Gorogoa), mentre gli effetti sonori sono stati realizzati dallo studio irlandese Hyperduck Soundworks.

Il boss che abbiamo incontrato si nasconde in questa ombrosa e ben realizzata foresta.

La nostra prova si è chiusa con una boss-fight nella quale abbiamo affrontato un enorme scheletro (che vedete in foto). Sconfiggerlo non è stato difficile ma nemmeno semplice: occorre adottare una certa strategia e sfruttare le coperture per schivare i proiettili. In linea di massima appare evidente che Eastward non è un gioco in cui è possibile affrontare i nemici più pericolosi a viso aperto, occorrendo trovare la strategia più adatta di volta in volta.

Non appena abbiamo sconfitto il boss, ci si è aperto un sentiero misterioso ma sfortunatamente la demo è terminata lasciandoci con la curiosità e il desiderio di scoprire cosa ci fosse dopo, e cos'altro ci potesse riservare questo interessante titolo.

Le prime impressioni dopo questa preview sono dunque estremamente positive e non vediamo l'ora di provare una versione più estesa, e poi quella completa in fase di recensione.

Le premesse per un ottimo titolo per gli amanti degli adventure-RPG classici ci sono tutte. Nell'attesa, vi terremo informati sui progressi nello sviluppo.