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Le mappe classiche di COD 4 in Modern Warfare 2019 confrontate a quelle originali del 2007 - articolo

Quanto siamo andati avanti? E in questo confronto, dove si piazza il Remaster del 2016?

Infinity Ward ha ridefinito gli shooter per console con Call of Duty 4: Modern Warfare, ma quanto si è evoluta la tecnologia alla base del gioco sin dal suo lancio avvenuto nel 2007? Nonostante si possa affermare senza remore che la grandezza della campagna e dell'esperienza multiplayer sia aumentata enormemente durante l'attuale generazione di console, Infinity Ward ha recentemente aggiornato Monder Warfare 2019 con il remake delle mappe originali di COD4, ossia Crash, Vacant e Shipment. E confrontando le nuove versioni con quelle originali del 2007 ed anche con quelle di Modern Warfare Remastered, emergono dati interessanti.

Quindi, che differenze ci sono? I layout sono ovviamente basati sullo stesso schema, anche se il reboot utilizza più materiali basati sulla fisica e c'è un grosso cambiamento nel sistema d'illuminazione. Ma il design originale fa ancora una gran bella figura, rendendo le mappe realistiche e ricche di dettagli. Considerando l'anno della release, è sorprendente quanto tengano bene ancora oggi nonostante le tecniche d'illuminazione e gli effetti post-process siano avanzati di molto. E questo testimonia la cura che ha profuso Infinity Ward nella realizzazione dei materiali nel 2007: le proprietà di materiali come lastre, mattoni e legno erano elevate ma non erano convincenti per quell'epoca, specialmente alla bassa risoluzione delle macchine last-gen.

Il resto della mappa Crash è notevole, visto che mostra notevoli miglioramenti grazie al COD engine potenziato. La nuova versione è disseminata di una serie di punti d'interesse, dalla stupenda nuova apertura della discesa dell'elicottero, all'aggiunta di insegne di negozi nella strada del mercato. Ovviamente la mappa originale era disegnata per hardware meno potenti e naturalmente non tutto ciò che era previsto nei bozzetti originali sarà stato implementato nella mappa finale. Quel che abbiamo nel reboot di Modern Warfare, comunque, ci sorprende in molti modi: le texture sono a risoluzione maggiore, viene aggiunto il motion blur e i raggi solari penetrano attraverso le fessure e le finestre. Il dettaglio dei poligoni è anche notevolmente incrementato e sono stati rimodellati detriti, vegetazione e alloggi.

Uno sguardo al contenuto multiplayer classico di Call of Duty 4, offerto con tre generazioni di tecnologia di rendering.Guarda su YouTube

Scorgere tutte le differenze non è impresa facile. Passando oltre l'enorme aumento nella qualità dell'immagine, il nuovo Modern Warfare si posiziona a un livello superiore rispetto a quello raggiunto dal remaster del 2016 prodotto da Raven Software. Quest'ultimo utilizzava in gran parte il framework di poligoni impiegati nell'originale del 2007, ma vi aggiungeva texture a risoluzione maggiore con proprietà basate sulla fisica, più una forma di polvere volumetrica a nubi. I miglioramenti spiccano nella mappa Crash, ma molte magagne del classico del 2007 erano presenti, compresa la posizione delle ombre.

Il reboot prende invece una strada diversa, introducendo ombre per il corpo del giocatore che variano in base all'angolazione del sole, e in più c'è un aumento delle fonti di luce in tutte le scene. Se poi aggiungiamo all'equazione il grande aumento di oggetti guidati dalla fisica in tutto l'ambiente (in particolare negli interni), l'esperienza diventa molto più ricca rispetto al semplice remaster del 2016. Alcuni potrebbe dire che questo sia un perfetto esempio di remake vs remaster.

Il revamp dell'engine di Infinity Ward va ben oltre la tecnologia e si estende anche al gameplay. Modern Warfare 2019 aggiorna anche il layout delle mappe: ci sono nuove aree aperte in Crash, come la zona di atterraggio. Nella mappa Vacant ci sono anche nuovi edifici che sono esplorabili, con l'intera area che è stata riarrangiata per questioni di bilanciamento. Uno dei tweak più evidenti in Crash è la famosa posizione di sniping sulla tettoia: nel gioco originale potevate girare attorno alle scalinata, ma adesso la zona è totalmente chiusa nel reboot.

Tutte le mappe nell'ultimo Modern Warfare sono state modificate in questo modo. Tuttavia è un peccato che non sia stato fatto di più per sfruttare le nuove feature dell'engine applicandole al contenuto classico: non viene ad esempio sfruttato a sufficienza il nuovo "spectral rendering" utilizzato per gli occhiali notturni, con accurate informazioni su infrarossi e temperature degli oggetti. Ci sono modifiche di contorno come una nuova meccanica per le porte.

Crash, Vacant e Shipment sono le mappe multiplayer classiche di COD ma l'omaggio di Infinity Ward al gioco originale non si limita a questo. Una piccola mappa chiamata Cargo è stata anche aggiunta a questo pacchetto di mappe, ed è ispirata all'iconico livello di apertura della campagna di COD4. Si tratta di un'area che non ha mai ricevuto una trasposizione multiplayer all'epoca ed è interessante vedere la stessa location classica nell'ultimo e rinnovato gioco di Modern Warfare.

Reboot
Remaster
Original
La mappa Crash in un confronto a tre. Nel reboot del 2019 vengono rifatti tutti i poligoni e l'illuminazione, mettendo in luce le nuove tecnologie dell'engine che vengono fuori nel confronto col remaster del 2016.
Reboot
Remaster
Original
Dopo c'è Cascade. Qui vediamo il reboot 2019 rimuovere la distintiva tonalità verde e aggiungere ventole d'areazione ed un nuovo metallo ondulato nei magazzini. Un grande cambiamento.
Reboot
Remaster
Original
Gli interni sono pure largamente ridisegnati. Ci sono nuove fonti di luce (fate caso ai lampioni in alto), che causano ombre sul terreno. Le tavole sono piene di oggetti regolati dalla fisica che mancavano sia nel gioco originale che nel suo remaster del 2016.
Reboot
Original
Uno sguardo finale alla mappa Vacant. I cambiamenti sono così radicali in questo caso che è quasi difficile riconoscerla guardando l'originale del 2007. Abbiamo scelto un angolo in cui le somiglianze sono più forti.

In aggiunta, andando avanti con i confronti, c'è una situazione bizzarra nella mappa classica Crash. Il colosso cinese Tencent ha prodotto un porting mobile di Call of Duty che la include e che usa lo stesso identico layout dell'originale. Si tratta di un'esperienza che deve adattarsi a una miriade di hardware diversi su smartphone, e dopo i numerosi abbellimenti, upgrade e le rifiniture ricevute, vedere una versione mobile è quasi un downgrade. Le texture di bassa qualità sembrano cartonate ma sono un compromesso necessario per gli smartphone di basso profilo o più vecchi. Si tratta di un look alternativo interessante per il gioco, ma ovviamente sono le console casalinghe che mirano ad elevare il contenuto classico.

L'arrivo di queste mappe leggendarie è stato molto gradito in Modern Warfare Remastered del 2016 ed è ancora una grandiosa esperienza e altamente fruibile al giorno d'oggi, specialmente con tante altre mappe classiche di COD che verranno aggiunte nell'ultima versione del gioco. Ci piacerebbe vedere Blacklot o Crossfire nel remake.

Ovviamente, l'ultimo aggiornamento di Modern Warfare non è solamente orientato ad offrire un omaggio alle mappe multiplayer originali, visto che ci sono anche nuove aree aggiunte. Per esempio Atrium, che è una mappa disegnata per ritmi adrenalinici e morti veloci, e poi c'è Port of Verdansk, un'ampia mappa per Ground War che si svolge in uno stretto passaggio.

Sono tanti i contenuti che sono stati aggiunti al titolo dopo il suo lancio, e non c'è alcun segnale che il processo stia terminando. Anche se questi confronti sui contenuti originali sono interessanti, ovviamente non riflettono la grandiosità di dettaglio che il nuovo engine è capace di mettere in scena.

Ground War ci dà un'idea della direzione intrapresa dalla tecnologia ma se il datamine sullla battle royale ed i relativi leak indicano i piani di Infinity Ward per il 2020, dovremmo vedere il nuovo engine spingersi verso nuovi orizzonti.

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Thomas Morgan

Senior Staff Writer, Digital Foundry

32-bit era nostalgic and gadget enthusiast Tom has been writing for Eurogamer and Digital Foundry since 2011. His favourite games include Gitaroo Man, F-Zero GX and StarCraft 2.
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