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Nioh 2 - prova

Gli Yokai stanno tornando e sono più cattivi che mai.

La settimana scorsa, la redazione Eurogamer.it ha avuto il piacere d'essere invitata a un evento a porte chiuse, tenutosi presso la sede romana di Sony PlayStation Italia; per l'occasione, Team Ninja ha presentato una nuova demo giocabile del suo Nioh 2.

Dopo un breve scambio di saluti e presentazioni, è stato lo stesso Yosuke Hayashi a prendere la parola; il Director di Team Ninja e General Producer del gioco, controller alla mano, ha offerto qualche consiglio su come affrontare la prima sezione della demo e mostrato in azione la nuova e interessante meccanica presente in Nioh 2: le Abilità Yokai.

In quanto in possesso di tecniche di combattimento sia umane (come William, protagonista del primo Nioh), sia demoniache, il personaggio principale di questo sequel ha modo non solo di evocare gli Spiriti Guardiani (già presenti nel gioco originale ma qui più importanti sia per quanto riguarda la trama e il gameplay) ma anche di trasformarsi temporaneamente in Yokai.

In questo stato potrà utilizzare il loro potere, effettuare un parry speciale per deflettere determinati colpi e abilità nemiche (visualizzate a schermo con il lampeggiare rosso dell'avversario) e, ultimo ma non meno importante, equipaggiare (o meglio, "armonizzare") alcune delle abilità utilizzate dalle creature del gioco, da loro stesse ottenibili a mo' di "drop raro".

Cover image for YouTube videoNioh 2: Provato il nuovo gioco del Team Ninja

La build ha permesso di selezionare una delle tre modalità previste: Azione, che spinge il software a superare i 30fps (senza però raggiungere mai in modo davvero stabile i 60, almeno per adesso); Cinematografica, che migliora la resa estetica e la risoluzione, sacrificando i fotogrammi e fissandoli a 30; infine la Cinematografica Variabile, che consente una maggiore fluttuazione del framerate pur dando priorità alla componente estetica. Da bravi videogiocatori che antepongono il sangue al belletto, ovviamente, abbiamo optato per la Modalità Azione.

A dispetto di quanto era stato parzialmente mostrato nell'Open Beta di qualche mese fa, che offriva alcune feature di personalizzazione dell'aspetto del protagonista (e che, nonostante molte opzioni fossero bloccate, prometteva di regalar faville agli amanti dell'editing dell'avatar), la build da noi provata metteva a disposizione solo degli aspetti preimpostati, forse per non lasciar cadere in tentazione e obbligare i presenti a focalizzarsi sul gioco vero e proprio.

Il livello si è avviato senza alcuna contestualizzazione del perché il nostro personaggio si trovasse in quel luogo e, pur avendo un obiettivo indicato sulla mappa, i dettagli di trama ci risultano ad oggi quasi incomprensibili; abbiamo quindi scelto di concentrarci principalmente sul gameplay e sulle nuove meccaniche introdotte in Nioh 2.

La sezione da affrontare, a detta di Team Ninja, riguarda una parte avanzata della campagna principale, posta più o meno a metà della storia. Per questo motivo, l'inventario del personaggio prevedeva un equipaggiamento completo di ogni tipo d'arma ravvicinata e a distanza presente nel gioco, un'armatura completa e le competenze necessarie per creare i talismani e vari oggetti di supporto, già presenti nell'originale Nioh; si trattava quindi di una build "pericolosa", una tuttofare indispensabile per permettere di provare ogni tipo d'iniziativa offensiva e difensiva, ma che di fatto non eccelleva in nulla.

Il lavoro dietro l'illuminazione ambientale e la resa atmosferica è notevole e, anche in Modalità Azione, sembra decisamente superiore rispetto a quello dell'originale Nioh.

È libera scelta del giocatore come distribuire le statistiche del proprio personaggio, ma a esclusione di alcune abilità base estremamente utili in ogni occasione, puntare volutamente a un alter ego competente in tutto, ma davvero abile in niente, difficilmente porterà dei concreti vantaggi nel lungo termine.

Ciò detto, la nostra prima morte non può essere giustificata da alcuna malgestita parametria di gioco, trattandosi di un'imbarazzante caduta in una sezione crollata del ponte iniziale, dopo giusto una ricca manciata di secondi dall'aver preso controllo del protagonista.

Una dura, umiliante lezione, che insegna come la difficoltà di qualunque battaglia riguarda tanto la propria abilità di combattimento, quanto quella di non inciampare sui propri piedi e prestare attenzione all'ambiente circostante... che potrà creare vantaggi e svantaggi a se stessi e agli avversari, a patto di saper sfruttare le occasioni.

Questo risulta valido tanto in Nioh 2, quanto nel suo predecessore, ma la sensazione che abbiamo avuto giocando è stata di un piccolo passo avanti nel level design delle mappe, non più "costruite per fregare il giocatore" (come, ad esempio, spesso avveniva nel Dark Souls 2 di From Software) ma "pensate per far pensare": la trappola di oggi può diventare il vantaggio di domani, come la Sen's Fortress di Dark Souls ci ha insegnato con sudore, lacrime e offese scagliate a divinità varie ed eventuali.

Non potrebbe chiamarsi Nioh 2 se non mettesse a disposizione delle terme nei luoghi e nei momenti meno raccomandabili.

Oltre alla co-op online già mostrata in passato, ma non disponibile in questa build, il giocatore avrà anche la possibilità di chiedere l'aiuto di alleati, interagendo con le Tombe della Misericordia (controparte "positiva" delle Tombe Insanguinate) e sacrificando alcune Tazze Ochoko; nel nostro caso, l'unico aiuto presente era di NPC, ma è probabile che la meccanica si estenda al multiplayer asincrono già presente anche in passato per il PvP, in cui un videogiocatore caduto in battaglia diventa un Redivivo da combattere nel mondo delle altre persone.

La disposizione dei nemici ci è parsa impegnativa ma mai artificiosamente disonesta, e una volta scrostata la ruggine e ripresa la mano con la gestione di stamina, cambio d'impugnatura dell'arma e uso del recupero a mezzo di schivate e ritmo ki (meccaniche ereditate dall'originale Nioh), ci siamo resi conto che... mancava qualcosa.

Il motivo è presto detto: un giocatore abituato al predecessore, troverà strano e quasi inutile l'utilizzo delle già menzionate Abilità Yokai, almeno fino a quando non si renderà conto d'essere in profondo errore: equipaggiare la mossa giusta, utilizzandola al momento giusto, permetterà un crowd control e un damage output non da poco, anche e soprattutto durante le tanto spettacolari, quanto spietate bossfight di Team Ninja.

Come anticipato durante la presentazione di Hayashi, la demo i Nioh 2 ha mostrato uno stralcio della varietà di avversari che ci troveremo davanti, tra vecchie conoscenze e new entry, una più bella e pericolosa dell'altra, ma tutte abbastanza leggibili e facili da soggiogare una volta presa coscienza dell'enorme potere messo in mano al giocatore.

La build ci ha posto davanti, non a caso, dei boss delle "due categorie" di nemici: un abilissimo e veloce lanciere, accompagnato da uno Spirito Guardiano di fuoco, e un grosso, inquietante ed estremamente incattivito Yokai con il corpo trafitto da tantissime lame, forma corrotta e fuori controllo di quello che un tempo era stato un guerriero umano.

Accantonando dal discorso la scontata e rinomata bellezza estetica dei boss e midboss di questa nascente saga, è stato questo il momento in cui le statistiche "spalmate" del nostro alter ego si sono fatte dolorosamente sentire. Ignorando il capitombolo dal ponte a inizio prova, l'esplorazione della mappa era stata abbastanza fluida e aveva mostrato un level design curato in aspetto e contenuto, con zone opzionali, agguati ragionati, benvenutissimi shortcut e qualche segreto, l'avanzamento all'interno del livello non ci ha creato particolari difficoltà; diverso è stato il caso dei due boss di fine demo, con i quali abbiamo passato interminabili minuti di tensione e autocommiserazione.

In ogni caso, il picco di difficoltà è stato onesto e superabile una volta impostato il proprio cervello in modalità "perfetta macchina di morte" e, escludendo alcuni infelici momenti di telecamera pazzerella e caos a schermo di particellari e animazioni ammazza-framerate, ogni sconfitta è stata dovuta a un nostro oggettivo errore. E parlare di "danni onesti" in una discorso su una build non definitiva di un gioco Team Ninja è di per sé un piccolo miracolo. Le due battaglie hanno richiesto movimenti e strategie diversi e, come prevedibile, entrambe (ma soprattutto la prima) hanno mostrato il lato più sadico degli sviluppatori, con scontri serrati, tesi, prolungati ed estremamente punitivi in caso di errore.

Esplorare, per quanto pericoloso, offre sempre una sorpresa dietro l'angolo, che si tratti di un tesoro, di uno shortcut o di un agguato mortale.

Siamo lontani da un puro trial and error e raggiungere quella sezione di gioco con maggiore esperienza e un personaggio più ottimizzato renderebbe senza dubbio gli scontri molto più fluidi, ma se Nioh era già considerabile una didascalica incarnazione del videogioco masocore, Nioh 2 pare averne raccolto il lascito con gli interessi. E questo, pur facendoci sudar freddo, ci rende profondamente felici.

Dopo quest'ulteriore prova del gioco, inizia a delinearsi un quadro sempre più chiaro di cosa dovremo aspettarci da Nioh 2: mappe più ampie, armi più numerose, tattiche più varie, nemici più grossi e cattivi, boss ancora più grossi e cattivi.

Insomma, che i fan del primo Nioh apprezzeranno il suo sequel è fuor di dubbio: uniche perplessità, che saranno fugate solamente dalla versione finale del gioco, rimangono il bilanciamento di build e sfide avanzate (che oltre un certo punto finivano col "rompersi" nel gioco originale) e la profondità della narrazione, che nel prequel ha lasciato un sapore agrodolce per la sua resa intrigante e superficiale in parti uguali.

Nioh 2 arriverà sugli scaffali fisici e digitali di tutto il mondo il 13 marzo 2020, come esclusiva PlayStation 4.

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A proposito dell'autore
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Lara Arlotta

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Scrive, blatera e videogioca, spesso contemporaneamente e da oltre due decenni. L'unico modo per fermarla è darle da mangiare, ma l'effetto è solo temporaneo. Sono ancora in corso delle indagini confidenziali per comprendere se si tratti di un essere umano o di una credibile riproduzione, inviata nell'era contemporanea da una civiltà eternauta.

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