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Thrustmaster T-LCM - recensione

Prima un nuovo set a pedali con sensori e cella di carico. Poi il Direct Drive?

Ormai i giochi di guida, pur se considerati di nicchia, sono il carburante di un mercato di periferiche che negli ultimi anni è diventato sempre più florido. Se tutti i produttori più noti ormai vantano nel loro catalogo mouse, tastiere, cuffie e altre periferiche di uso comune, quello di volanti e pedaliere è un mercato in cui non si può improvvisare sperando di ottenere buoni profitti. L'evoluzione tecnologica ha fatto passi da gigante negli ultimi dieci anni arrivando meraviglie come il Direct Drive. Le basi e i volanti sono tuttavia solo una parte dell'equazione che vede nelle pedaliere il secondo elemento fondamentale per realizzare una postazione di guida di buona qualità.

E qui la scelta in ambito gaming (non consideriamo le aziende che realizzano soluzioni professionali a prezzi inavvicinabili) si riduce drasticamente a tre produttori di livello mondiale: Fanatec, Logitech e, per l'appunto Thrustmaster. L'azienda americana posseduta dalla francese Guillemot è da tempo uno dei maggiori produttori in quest'ambito, forte di un catalogo adatto un po' a tutte le esigenze e tutte le tasche. Logitech non vanta la stessa varietà ma si tiene stretta la sua fetta di mercato vivendo di rendita del grande successo della linea G25 e G27. Fanatec, punta alla fascia alta del mercato con soluzioni semiprofessionali di alto livello: con questo nuovo prodotto, la pedaliera T-LCM, Thrustmaster inizia ad evolvere la propria linea verso l'approccio del suo concorrente tedesco e lo fa con un prodotto di indubbia qualità.

Il nostro unboxing della Thrustmaster T-LCM. Piuttosto faticoso a dire il vero, considerato il peso dell'unità.Guarda su YouTube

La pedaliera in questione rappresenta un netto salto in avanti sotto il profilo costruttivo: come avete avuto modo di vedere nell'unboxing video, la T-LCM è una pedaliera molto solida con la struttura principale dei pedali in abbondante alluminio al posto della plastica dura usata finora. Non è possibile vederlo, ma anche buona parte del telaio nella parte interna è di metallo per un peso complessivo di oltre cinque chili.

Le prese sono nella parte posteriore con un jack per la connessione al PC e una per il classico cavetto RJ12 che permette di collegare la pedaliera direttamente al volante. Questa distinzione è importante: nel primo caso la pedaliera si può collegare direttamente al computer e, previa installazione dei driver, essere utilizzata in concomitanza con qualsiasi volante, anche di altri produttori. Nel secondo permette un'ampia gamma di compatibilità sul fronte console: per i possessori di PS4 si può accoppiare ai volanti T-GT, T300 e T150, mentre su Xbox One è compatibile con le basi TS-XW, TX e TMX.

Le prestazioni sono garantite essenzialmente in tre aree: le possibilità di personalizzazione tramite diverse configurazioni di molle e distanziatori, l'adozione di sensori e cella di carico al posto dei vecchi potenziometri per misurare la posizione dei tre pedali e le possibilità d'intervento via software dopo aver scaricato i driver messi a disposizione da Thrustmaster nella pagina del supporto presente sul sito ufficiale. Partiamo dal primo argomento che vede appunto nella conformazione della parte posteriore del pedale del freno la prima grossa novità di questo prodotto. Se in passato le regolazioni del freno riguardavano l'inclusione di una molla di resistenza diversa nella confezione, stavolta Thrustmaster ha fatto veramente le cose per bene. Oltre a due molle di media durezza già preinstallate, nella confezione sono presenti anche una molla morbida di colore bianco e due molle dure di colore rosso. Insieme a due distanziatori da installare tra le molle si possono ottenere numerose combinazioni per variare la resistenza in diversi modi.

I distanziatori cambiano anche la corsa complessiva andando incontro ai gusti di chi chiede più o meno escursione del pedale. Un'ottima soluzione da parte di Thrustmaster che richiede veramente pochissimo tempo per essere implementata e non necessita nemmeno strumenti particolari per smontare il freno. Basta sollevare il pedale e far scivolare il fermo da sotto la sede per esporre il perno e innestare verticalmente la prima molla, lo spaziatore e la seconda molla e poi richiudere; nel giro di sessanta secondi il gioco è fatto. È una soluzione tipica di questo genere di pedaliere che permette di ridurre al minimo la manutenzione ma soprattutto lascia ampio spazio di manovra a produttori di terze parti di realizzare molle, elastomeri e spaziatori custom di diverse rigidezze e lunghezze per offrire agli utenti una flessibilità ancora maggiore.

Ecco la Thrustmaster T-LCM, qui le superfici gommate, acquistabili come accessorio.

Le combinazioni rese possibili dalle molle e distanziatori già presenti nella confezione sono numerose e dovrebbero essere sufficienti a coprire le necessità di gran parte dell'utenza. Noi ci siamo trovati molto bene con le due molle medie già montate di fabbrica che offrono una resistenza notevole, ma non occorre molto per adattarsi alle combinazioni con la molla più dura e con una corsa ancora più corta. Se per quanto riguarda il freno, ci troviamo sicuramente di fronte alla pedaliera più sofisticata mai realizzata da Thrustmaster, non ci sono novità di rilievo per quanto riguarda acceleratore e frizione. Questi sono nettamente più morbidi, per quanto la frizione abbia una molla che permette un ritorno in posizione più rapido. Tutte le piastre dei pedali possono essere spostate lateralmente grazie ai traforaggi per adattarle alle proprie necessita: l'acceleratore anche di una tacca verso l'alto e verso il basso. All'interno della confezione sono presenti anche degli spessori in plastica che permettono di modificare l'inclinazione delle teste dei pedali per adattarle nel modo migliore possibile alla posizione dei piedi in relazione alla posizione di guida.

Sul fronte dell'ergonomia c'è un aspetto da rivedere: il difetto più importante che abbiamo notato riguarda il posizionamento dello spinotto di connessione/alimentazione USB. Anche se la piedinatura è di ottima qualità e il peso della pedaliera notevole, la resistenza del freno non ne permette un utilizzo "libero" senza bloccare in qualche modo lo spostamento della pedaliera. All'interno di un cockpit si può imbullonare usando le preforature nella parte inferiore mentre chi è abituato ad appoggiarla al muro o usando un fermo di qualche genere dovrà stare attento a non danneggiare l'ingresso del cavo USB o dell'RJ12. Un posizionamento laterale sarebbe stato sicuramente più indicato.

Un particolare della molla del freno. Facile da sganciare e da modificare con quelle incluse nella confezione.

Passando al software, la pedaliera connessa a un volante viene riconosciuta in automatico: tuttavia, per chi ha intenzione di usarla anche su console, è interessante notare che, grazie al tool di calibrazione personalizzato installabile su qualsiasi PC, è possibile effettuare delle configurazioni extra alla corsa dei pedali e poi salvarle nella eprom interna della pedaliera rendendole utilizzabili anche su console. Il calibration tool permette di impostare la zona morta iniziale del freno così come e quella iniziale e finale di freno e frizione. Si può anche limitare via software l'intensità della pressione della cella di carico (certificata fino a 100 chili) per regolare l'escursione massima della frenata: molto utile con le vetture facili al bloccaggio come le monoposto o le GT senza ABS, e soprattutto per trovare regolazioni fini che possano andare oltre la sostituzione di molle e spaziatori.

Per quanto riguarda le performance dei sensori queste variano in base alla piattaforma su cui la pedaliera è usata: la tecnologia è il collaudato H.E.A.R.T (HallEffectAccuRate Technology) che su PC viaggia a 16 bit con 65500 punti di rilevamento per ogni asse mentre su console si ferma a 12 bit. Meno risoluzione ma comunque più che sufficiente per ottenere prestazioni di tutto rilievo.Alla prova dei fatti questo set ci ha restituito ottime sensazioni: lo abbiamo provato su PC con Assetto Corsa Competizione, Assetto Corsa ed Iracing e su Xbox One con F1 2019 e il responso è stato ottimo in ogni situazione. Già con le impostazioni di fabbrica e una veloce regolazione delle zone morte ci siamo trovati subito a nostro agio: il freno offre una buona resistenza che permette di adattarsi velocemente e modulare con precisione sia le frenate più facili in cui viene in aiuto l'ABS, sia quelle più estreme in cui serve tanta sensibilità nel controllare l'inserimento e gestire sottosterzi e sovrasterzi.

La pedaliera è completamente in metallo nella parte delle leve e dei pedali.

In Assetto Corsa una vettura estrema come la F2004 ci ha permesso di mettere in evidenza la grande flessibilità del pedale del freno: abbiamo usato una combinazione di molle medio-dura e giocato sulla sensibilità via software per limitare al massimo i bloccaggi con notevole rapidità. Questo nonostante la nostra memoria muscolare fosse abituata a un altro set a cella di carico come il Fanatec V3, ma dalla meccanica completamente diversa. Niente da dire anche su frizione e acceleratore: la precisione è assoluta anche su console e l'escursione adatta un po' a tutti i tipi di auto, permettendo di passare agevolmente dalle Formula alle GT, dai simulatori ai simularcade con grande facilità.

Difetti? Pochi e tutto sommato facilmente risolvibili con qualche accorgimento. Oltre all'ergonomia di chi non può permettersi un supporto dedicato o un cockpit di cui abbiamo parlato poco fa, va tenuto in considerazione che le molle con il passare degli anni potrebbero snervarsi, in particolare quella più morbida, facendo perdere parte del feeling iniziale in termini di risposta rispetto agli inizi. Sicuramente non mancheranno i ricambi sul sito ufficiale come quelli di terze parti, ma si tratta di un costo contenuto e da prendere in considerazione dopo anni di utilizzo intenso.

Il software di calibrazione permette di modificare la pressione del freno e le zone morte di tutti e tre i pedali.

Il battitacco è chiaramente robusto ma per chi guida solo con i calzini appoggiare il tallone su una superficie così dura, potrebbe diventare fastidioso dopo lunghe sessioni di gioco, soprattutto perché il metallo, anche se zigrinato, tende a scivolare un po'. Una superficie gommata in grado di coniugare morbidezza e aderenza sarebbe stata l'ideale. Infine, i traforaggi nella parte inferiore non garantiscono una compatibilità completa visto che le altre pedaliere di Thrustmaster come la T3PA e T3PA-PRO hanno delle traforature diverse e quindi potrebbe essere necessario ricorrere al trapano per un intervento supplementare, che tuttavia si può evitare acquistando il T-LCM Cockpit Adaptor di cui parliamo nel box qui a lato.

A parte questi appunti minori, non c'è veramente nient'altro da segnalarvi che possa dissuadervi dall'acquisto di questa T-LCM, soprattutto se siete già possessori di un ecosistema Thrustmaster e volete un set dalle caratteristiche tecniche superiori, soprattutto rispetto alle pedaliere della fascia bassa del catalogo dell'azienda americana. Il prezzo cui viene proposta, che è di 199 euro, è molto allettante ed in linea con le caratteristiche tecniche e i materiali utilizzati, del tutto paragonabile alla Fanatec CSL Elite, un prodotto simile per filosofia costruttiva e possibilità di regolazione. Aldilà di questa pedaliera specifica, fa piacere vedere un'azienda che, in un mercato così ristretto, reagisce alle proposte della concorrenza con prodotti all'altezza. Questo fa ben sperare in un Direct Drive targato Thrustmaster, magari a prezzi avvicinabili anche per i comuni mortali.

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.
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