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Zombie Army 4: Dead War - recensione

Nazi-zombie... io la odio questa gente!

Prima cosa: se non avete riconosciuto la citazione di cui al sottotitolo, andate dietro la lavagna e rimaneteci finché troverete il Sacro Graal. A coloro rimasti al proprio posto chiediamo invece uno sforzo di fantasia: immaginate se in una delle sue avventure Indiana Jones si fosse trovato di fronte un esercito di nazisti zombie, resuscitati da Hitler poco prima che finisse all'Inferno. E che la sua armata di non-morti mettesse a ferro e fuoco il mondo.

Un po' troppo anche per gli sceneggiatori di Hollywood, vero? Fossimo in voi aspetteremmo qualche mese per dirlo: non dimenticate che un quinto capitolo di Indiana Jones è attualmente in lavorazione. Ma lasciando da parte gli scherzi, Zombie Army 4 prosegue sulla linea tracciata (col sangue) dai precedenti spin-off della serie Sniper Elite, spingendo ancora di più sull'acceleratore della follia e del gore.

La Seconda Guerra Mondiale immaginata dai ragazzi di Rebellion è ben più che alternativa e la storia che fa da cornice lascia intendere cosa ci si deve aspettare da questo titolo: grottesche tinte horror e un gameplay semplice, veloce e divertente. E dopo aver passato qualche giorno con il mirino ben piantato nei bulbi oculari di decine di zombie, possiamo dire che l'obiettivo è stato pienamente centrato.

Cover image for YouTube videoZombie Army 4: Dead War – Launch Trailer | PlayStation 4

Al centro della scena troviamo ancora una volta l'infaticabile cecchino Karl Fairburne, storico protagonista della serie Sniper Elite, ma volendo potrete anche scegliere un piccolo manipolo di personaggi alternativi. La scelta iniziale non ha una valenza unicamente estetica in quanto ognuno di loro ha caratteristiche leggermente diverse.

Nel corso del gioco potrete personalizzarne skin ed equipaggiamenti adattandoli alle vostre caratteristiche. Molto gradita, come sempre, è la possibilità di salvare più set-up per poterli poi scegliere in base all'esigenza. Questi sono fondamentalmente gli unici elementi personalizzabili perché per il resto Zombie Army 4: Dead War è un'esperienza lineare e non particolarmente varia. Il che non significa però che non sia divertente.

Se togliamo di mezzo la folle trama e i punti di contatto con il gameplay di Sniper Elite, ciò che rimane di Zombie Army 4: Dead War è una spiccatissima anima arcade. Ogni elemento è studiato per dare al giocatore incentivi al replay e alla fine di ogni livello riceverete una valutazione che dipenderà dal punteggio accumulato. Questo dipende dalla quantità di nemici eliminati e dal modo in cui li toglierete di mezzo, dalla lunghezza delle combo-uccisioni e dal numero di collezionabili che riuscirete a recuperare.

Le armi sono personalizzabili ma non particolarmente abbondanti, ma va tutto bene quando si deve centrare un bulbo oculare.

Raggiungere il punteggio massimo non è cosa semplice ed è proprio qui che entra in gioco il morbo del completismo. I più maniacali di voi saranno moralmente obbligati a ripetere i livelli anche solo per sbloccare tutto lo sbloccabile o per trovare nuovi e più efficaci metodi di eliminazione.

Rispetto ai precedenti capitoli è stato decisamente migliorato il ritmo, che alle solite pratiche da cecchino alterna più frequentemente sezioni da TPS puro, con orde di mostri pronte a farvi la pelle da tutte le angolazioni. Il livello di difficoltà non è altissimo, in quanto le risorse sono reperibili sul campo con eccessiva abbondanza. Oltre alle numerose casse piene di proiettili, granate e medikit sparsi un po' ovunque, potrete reperire quanto vi serve anche dai corpi dei nemici... non prima di averli spappolati con qualche colpo di tacco.

Nel corso del nostro playthrough solo in un'occasione ci siamo trovati a corto di munizioni o in seria difficoltà, ma anche in caso di morte il posizionamento ravvicinato dei checkpoint non costringe a ripetere sezioni troppo lunghe. Se da una parte questo rende Zombie Army 4 adatto anche a giocatori non propriamente avvezzi al genere, dall'altro influisce abbastanza negativamente sulla longevità di base della campagna, giocabile in singolo e coop.

Il gunplay è nettamente migliorato nel combattimento ravvicinato, così come la precisione delle sezioni sniper.

Fortunatamente a migliorare la situazione interviene l'ottimo rigiocabilità, mutuata proprio dalla natura arcade di cui parlavamo poco fa. Aggiungete nel paniere una modalità Orda che pur non aspirando ai livelli sublimi raggiunti nella serie Gears of War risulta nettamente migliorata sia nella varietà di situazioni che nella morfologia delle mappe. Un divano e qualche amico in questo caso sono la ricetta migliore per sessioni di gioco che non possono non concludersi alle prime ore del mattino... alla faccia di Sanremo.

Questo gustoso pacchetto grondante sangue e divertimento viene chiuso dalle sfide settimanali, che aggiungono un pizzico di pepe alla campagna in singolo e che in alcuni casi si sono rivelate tutt'altro che semplici. Anche tecnicamente si sono fatti sensibili passi avanti con un sistema di illuminazione convincente e una fluidità finalmente costante (abbiamo giocato su una PS4 Pro quindi non garantiamo lo stesso risultato su una console "liscia").

Nell'insieme quindi Zombie Army 4 è un titolo da non snobbare, anzi da prendere in seria se cercate uno sparatutto senza pensieri in attesa di quel capolavoro annunciato che risponde al nome di Doom Eternal.

8 / 10

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Zombie Army 4: Dead War

PS4, Xbox One, PC

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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