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The Last of Us 2: parte il boicottaggio a causa della questione crunch

Tuttavia non crediamo che lo studio debba preoccuparsi.

Di recente il famoso giornalista di Kotaku Jason Schreier ha pubblicato un articolo riguardo Naughty Dog è presunte difficili condizioni lavorative a cui vengono sottoposti i dipendenti dello studio.

A differenza di altre accuse simili (lo studio non è nuovo a questo tipo di vicende), stavolta la cosa sarebbe stata confermata da un ex sviluppatore e per questo motivo ha scatenato una grande polemica in rete. Infatti alcuni utenti di ResetEra hanno lanciato la campagna #CrunchNoMore, volta a dare una mano agli sviluppatori ostaggio di tali politiche lavorative. Il gruppo invita tutti i giocatori a non comprare The Last of Us Part 2, in segno di protesta.

Solo il tempo potrà dirci se tale iniziativa avrà successo o se passerà inosservata come molte altre iniziative del genere.

"Cinque anni dopo... Dopo un pericoloso viaggio attraverso gli Stati Uniti flagellati dalla pandemia, Ellie e Joel si stabiliscono in Wyoming. La vita in comunità garantisce loro una nuova stabilità, nonostante la costante minaccia degli infetti e dei sopravvissuti più disperati. Ma quando un inatteso evento compromette quegli equilibri, Ellie decide di intraprendere un nuovo viaggio. Questa volta per ottenere giustizia. La caccia ai responsabili, tuttavia, le riserverà strazianti ripercussioni fisiche ed emozionali." - recita la descrizione del gioco.

Cosa ne pensate?

FONTE: ResetEra

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Andrea Di Carlo

Contributor

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