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Persona 5 Royal - recensione

Si può migliorare la perfezione?

Sul fatto che Persona 5 sia uno dei migliori JRPG degli ultimi anni siamo tutti d'accordo, giusto?

Siamo altrettanto concordi sul fatto che la serie Atlus è stata capace di mantenere un livello qualitativo altissimo fin dalla sua prima uscita, il cui apice potrebbe essere rappresentato proprio da questa edizione Royal del quinto capitolo.

È raro che un gioco venga ripresentato ad anni di distanza con nuovi contenuti davvero degni di nota. Spesso questo tipo di operazioni vengono tristemente (e giustamente) bollate come commerciali e pertanto sono destinate a fallire.

Anche in questo Atlus è stata capace di elevare la sua testa sopra a tutti già dai tempi di Persona 3, migliorato con il Director's Cut FES, e ha proseguito con il capitolo successivo pubblicando Persona 4 Golden su PS Vita. Il trend fortunatamente prosegue in questa edizione super-iper-deluxe di P5, ma prima di addentrarci nelle sue novità è opportuno fare un piccolo riepilogo per chi non conosca il gioco di riferimento.

Protagonista di Persona 5 Royal è un teenager che viene coinvolto in un brutto episodio. Il suo tentativo di salvare una giovane fanciulla dal tentativo di violenza di un brutto ceffo finisce per metterlo in grossi guai, sporcargli la fedina penale e trasformarlo in persona non gradita praticamente ovunque.

Diviene così un reietto al quale però viene data un'ultima chance: frequentare l'ultimo liceo capace di "sopportare" la sua presenza, senza cercare guai e rigando dritto. La sua custodia viene così affidata al burbero gestore di un caffè, che sistema il ragazzo nella soffitta del locale non risparmiandogli quotidiani e solenni ca**iatoni.

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Ovviamente non stiamo parlando di un simulatore di vita scolastica e nemmeno di uno di quelle popolari dating-sim di stampo giapponese. La serie Persona ha sempre avuto trame piuttosto contorte e fantasiose, quasi alla Black Mirror. E Persona 5 Royal non fa differenza. Tutto inizia quando il giovane protagonista trova sul suo cellulare l'icona di una strana App, un occhio rosso che sembra fissarlo e che non vuol saperne di disinstallarsi. È quello il "portale" che mette in comunicazione il mondo reale con il Metaverso, una sorta di dimensione parallela celata dentro i cuori delle persone, ed è proprio quell'occhio che svelerà al protagonista la sua vera identità e il proprio destino.

La trama di Persona 5 Royal è inizialmente piuttosto vaga. Come nei migliori thriller non viene data alcuna spiegazione su chi siano i protagonisti, quale sia il loro ruolo e verso cosa siano diretti. Le prime ore del gioco Atlus sono un continuo susseguirsi di scatole cinesi, flashback e contro-flashback, che pian piano vanno a ricomporre il puzzle fornendo indizi sempre maggiori e più chiari al giocatore.

Il protagonista e il suo crescente gruppo di compari viaggeranno continuamente tra la loro vita reale e la loro nuova carriera di ladri. In queste loro nuove vesti visiteranno luoghi bizzarri, manifestazioni contorte dei desideri delle persone. Un professore dittatoriale e violento diventerà il re indiscusso di una scuola in cui gli studenti vengono trattati alla stregua di schiavi, mentre un artista invidioso del talento altrui non potrà che manifestare questo suo peccato all'interno di un morboso museo.

Al centro di questi dungeon è custodito un tesoro, la forma terrena dell'ambizione più recondita del suo proprietario. Sarà quello l'obiettivo che Joker, Skull e il resto dei Ladri Fantasma dovranno rubare per riportare alla normalità la situazione. Cosa non facile perché ogni labirinto è disseminato di Ombre malvagie che proveranno a fermarli con tutti i mezzi, anzi... con tutte le Persona di cui dispongono.

La new entry giocabile di questa edizione Royal è la dolce Kasumi Yoshizawa. È timida, sexy e gentile, ma non sottovalutatela.

Questa è una parte della storia, quella ambientata nel passato, ma di tanto in tanto (come dicevamo poche righe fa) verrete rimandati al presente in cui Joker è stato catturato e viene tenuto sotto torchio da una affascinante ma durissima agente. Lui ricorda poco o nulla ma pian piano le memorie riaffiorano e si trasformano in stralci più o meno lunghi di gameplay. È proprio questo particolare modo di raccontare la storia che rende intrigante la narrativa di Persona 5 Royal.

Il combat system di Persona 5 Royal parte da fondamenta ben consolidate, quelle dei classici sistemi a turni, ma aggiunge una serie di strutture capaci di diversificare non poco l'esperienza bellicosa e di concedere al giocatore un potere decisionale superiore alla semplice scelta in una serie di attacchi fisici o magie.

Su tutte ovviamente spiccano le Persona, evocazioni dell'Io interiore di ogni protagonisti che rappresentano una via di mezzo tra un personaggio giocabile e una summon passiva. Fatta eccezione per Joker che può "catturare" e di conseguenza scegliere tra un gran numero di Persona, tutti gli altri personaggi ne posseggono una che può (e deve) essere personalizzata e potenziata a dovere.

Il protagonista principale può addirittura fonderne alcune per crearne altre, modificarle e donargli poteri nuovi, plasmando di fatto le loro abilità in base alle esigenze. Il numero di Persona è stato aumentato con innesti provenienti anche da vecchi capitoli della saga e addirittura da altri giochi come quelli della saga Shin Megami Tensei.

I soldi vi serviranno ed è consigliabile trovare qualche lavoretto per raggranellare un po' di extra. Non tutti però saranno accessibili da subito.

La banda di Persona 5 però può disporre anche di altre abilità sul campo. Oltre agli scontati attacchi fisici e agli oggetti che fungono da buff e debuff, entrano in gioco anche le abilità personali di ognuno di loro e soprattutto le interazioni tra i diversi membri del team. A caratterizzare molto il sistema di combattimento sono alcuni innesti che inizialmente possono sembrare secondari, ma che alla lunga si rivelano fondamentali specialmente nelle battaglie più dure. Per prima cosa è possibile usare delle armi. Quando arriva il vostro turno potrete scaricare tutti i colpi che avete in canna su uno o più avversari, tenendo sempre in conto i loro punti di forza e debolezze. Essendo armi in un certo senso oniriche non hanno bisogno di ricariche, ad ogni nuovo combattimento torneranno cariche e pronte a fare fuoco.

Molto importante è la meccanica della Staffetta, che si attiva mandando al tappeto un avversario. A quel punto avrete a disposizione una Hit aggiuntiva che potrete portare a termine scegliendo tra le opzioni del personaggio attivo o passare ad un altro membro del team. Che vantaggi si possono avere optando per questa seconda possibilità? In primis uno dei vostri compagni potrebbe avere una Persona/Abilità/Magia più adatta a dare il colpo di grazia al nemico atterrato o a indebolirne notevolmente un altro.

Cosa più importante però... questo passaggio aumenterà il potere di attacco o di cura del secondo alleato e se per caso riusciste a coinvolgere tutto il party in queste Staffette, l'ultimo membro potrebbe utilizzare una delle sue abilità senza spendere HP o SP. Inizialmente questa tecnica non è di facile comprensione ma capirete presto quanto possa tornare utile nelle battaglie con i boss, quando tre o quattro attacchi consecutivi possono rendervi le cose MOLTO più semplici.

Quando uno o più avversari finiranno faccia a terra vi verrà data la possibilità di scegliere se procedere con l'Assalto, una tecnica di gruppo che farà letteralmente a pezzi gli avversari, o parlare. Anche qui la scelta non è così scontata perché parlando con un nemico potrete chiedergli di regalarvi più soldi per risparmiargli la vita, o magari un oggetto.

Sviluppando il rapporto con i vostri compagni (Confidenti) sbloccherete nuove tecniche legate al loro Arcano.

C'è tuttavia una terza possibilità perché il bene più prezioso che potrà darvi è la sua anima. Se riuscirete a convincerlo lui si concederà a voi (evitiamo battute) ed entrerà a far parte del vostro parterre di Persona. Già così questa parte finale del combattimento potrebbe risultare particolarmente sfiziosa ma Atlus non si è accontentata e ha addirittura dato una personalità ai nemici del gioco, che influenzerà la vostra confidenza con loro.

Le Ombre Timide ad esempio non amano le risposte scherzose ma apprezzano invece quelle gentili, le Ombre Cupe gradiscono le risposte vaghe ma non quelle troppo serie. Occhio a come rispondete quindi se volete fare collezione di Persona.

Tutto questo porta ovviamente ad uno sviluppo dei membri del party che procede sul classico doppio binario. I PE accumulati fanno progredire le abilità attive e passive, per potenziare invece l'equipaggiamento dovrete invece affidarvi al loot, al bottino sgraffignato nei Palazzi o a ciò che i negozi in città saranno capaci di offrirvi.

Le sfaccettature di questo gioco sono praticamente infinite. Descriverle tutte nei dettagli richiederebbe uno spazio fin troppo ampio e al tempo stesso vi priverebbe del piacere di scoprire con quale incredibile cura e amore per i JRPG Atlus ha messo insieme questo prodotto.

Il rampino di Joker ha esordito in Smash Bros., ma stavolta potrete usarlo anche in Persona 5 Royal per scovare nuove aree segrete.

Anche dal punto di vista tecnico poi gli sviluppatori non si sono risparmiati e ogni singolo dettaglio di Persona 5 Royal sprizza stile da tutti i pori. Nessun menù è banale o già visto, anche le finestre di dialogo assomigliano a quelle di un fumetto, per non parlare dei filmati d'intermezzo, che non sfigurerebbero in una serie anime di altissimo livello.

Ma veniamo agli elementi che giustificano il suffisso Royal appiccicato al titolo principale: quante e quali novità i fan della prima ora e gli eventuali nuovi adepti troveranno in questa nuova edizione di Persona 5? La prima e per molti anche più gradita è ovviamente la localizzazione in Italiano, limitata ai sottotitoli ma di ottima qualità. Finalmente anche chi non mastica (almeno) l'inglese potrà godere al meglio la fitta trama del gioco e anche la maggior parte delle battute e dei giochi di parole che i protagonisti si scambiano durante le conversazioni.

In termini contenutistici, particolare rilevanza riveste il semestre scolastico aggiuntivo, che allunga notevolmente la longevità del gioco portando con sé nuovi finali, archi narrativi espansi per ogni personaggio e un nuovo Palazzo da esplorare, decisamente più difficile degli altri.

Sono stati inoltre limati molti aspetti che rendevano alcune fasi del gioco originali un po' noiose, dalla necessità di entrare e uscire dal dungeon per ricaricare la pistola all'obbligo di accontentare le richieste della pedante gatta Morgana. Il risultato è una libertà di movimento e decisione maggiore nelle fasi libere del gioco, durante le quali però dovrete sempre e comunque tenere d'occhio la scadenza primaria che porterebbe al Game Over.

La tecnica della Staffetta può, teoricamente, dare vita a una serie di attacchi quasi infinita. Tenetene conto nelle battaglie con i boss.

Per le vostre "passeggiate" avrete a disposizione una nuova fermata della metro che vi proietterà in una riproduzione abbastanza fedele, anche se ristretta, del quartiere Kichijoji di Tokyo. Qui vi attendono nuovi negozi, mini-giochi ed opportunità d'interazione, oltre che una nuova, piccola storyline.

Invisibile agli occhi ma comunque tangibile e importante è il lavoro svolto sul bilanciamento di molti aspetti del gioco, dalle abilità delle Persona e degli alleati alla potenza di alcuni nemici. A tal proposito, rispetto al titolo originale è stato aggiunto un nuovo boss ma anche i combattimenti con gli altri sono stati rivisti e ampliati per venire incontro ai giocatori che avevano già completato il gioco alla sua prima uscita. Va poi sottolineata la presenza di una generosa iniezione di nuovi pezzi alla già sontuosa colonna sonora, e di nuovi bonus da sbloccare con le attività quotidiane di Joker.

Insomma, non si può certo dire che il team di sviluppo si sia limitato a dare una rinfrescata alle pareti. Le novità sono sostanziali e pur non mutando radicalmente l'esperienza, la arricchiscono e rendono ancora più piacevole. Uno sforzo del genere meriterebbe di essere preso ad esempio da molti e ogni riferimento a Square Enix è puramente casuale.

Giunti alla conclusione ci poniamo la fatidica domanda: vale la pena per chi ha già giocato l'originale Persona 5 imbarcarsi in un nuovo viaggio da quasi 100 ore per godere delle novità inserite in questa edizione Royal? La risposta è "sì", senza alcun dubbio.

Alcune Ombre potrebbero anche chiedervi la grazia prima di essere sconfitte, permettendovi di negoziare la loro fuga.

Coloro che invece all'epoca snobbarono il capolavoro di Atlus, non dovrebbero esitare neanche un secondo: in questo periodo difficile, di vita soprattutto casalinga, avere a disposizione un gioco del genere (senza contare le altre uscite di assoluto rilievo di questo mese) è un'opportunità da non farsi sfuggire.

Quando la crisi sarà finita vi rimarrà nel cuore un'avventura unica nel suo genere, che forse in parte avrà anche modificato il vostro modo di vedere i classici JRPG.

9 / 10