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Disaster Report 4: Summer Memories - recensione

“E spesso atterra, le nostre eternità breve tremoto.”

Disaster Report 4: Summer Memories è un titolo di cui probabilmente non avrete mai sentito parlare, a meno di far parte di quello zoccolo duro di giocatori appassionati che ha conosciuto e amato questa strana e affascinante serie di videogiochi, nata in Giappone nel 2002 come Zettai Zetsumei Toshi, localizzata in America come SOS: The Final Escape e infine in versione PAL come Disaster Report.

Al di là della caotica nomenclatura del gioco capostipite e della gestione ancor più confusionaria della distribuzione sul mercato dei titoli successivi, anche la storia dietro Disaster Report 4: Summer Memories non è delle più fortunate.

Pensato come titolo PlayStation 3, il progetto venne sospeso nel 2011 a causa della situazione d'emergenza venutasi a creare dopo il terremoto (e tsunami) che colpì il Giappone nel maggio di quell'anno, con una potenza che rientra fra le più alte mai registrate durante la storia contemporanea.

Ripresi i lavori sul progetto, il gioco ha finalmente visto la luce nel 2018 per PlayStation 4 nel solo Giappone, ed è previsto per la pubblicazione nel resto del mondo come titolo multipiattaforma il 7 aprile 2020.

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Come intuibile dallo sviluppo travagliato e dal pesantissimo rinvio, Disaster Report 4: Summer Memories è un titolo nato principalmente grazie all'amore e la dedizione dei fan, che non hanno mai smesso di sperare. Il concept alla base, di cui parleremo tra pochissimo, era e rimane ancora oggi assai intrigante e originale, ma la sua ossatura risulta purtroppo polverosa e poco rifinita.

Andiamo oltre il puro aspetto grafico, che nonostante un Unreal Engine 4 vittima di povertà poligonale e animazioni legnose, è ancora oggi in grado di regalare la giusta atmosfera e ambientazioni varie e curate. Si passi oltre alcune meccaniche di gioco "figlie del loro tempo", evidentemente non alleggerite e che nel 2020 risultano abbastanza old school da far rimpiangere l'Apartment World di Silent Hill 4: The Room: il vero problema di Disaster Report 4: Summer Memories è, purtroppo, la drammatica ottimizzazione software.

Abbiamo provato la demo gratuita del titolo su console PlayStation 4 Pro, dove eccezion fatta per alcuni rallentamenti importanti subito dopo le schermate di caricamento, il gioco procedeva abbastanza fluidamente. La versione da noi testata per la recensione, però, è quella Nintendo Switch, dove tanto in modalità portatile che sul deck, il gioco difficilmente ha mai superato i 20 fotogrammi al secondo.

È possibile scegliere sesso e aspetto del protagonista, così come il suo background e le ragioni che lo hanno spinto a trovarsi, quel giorno, nel luogo del disastro.

Situazione, questa, persino peggiore nel caso di mappe chiuse, dove la combo di framerate e telecamera sbarazzina potrebbe piegare l'animo (e lo stomaco) del giocatore più coraggioso. Dulcis in fundo, ogni dialogo e apertura di una porta/passaggio in una nuova area è accompagnato da un caricamento, più o meno celato, che spezza molto e male il ritmo dell'esplorazione, soprattutto in alcune sezioni di gioco in cui sarà indispensabile guardarsi intorno per recuperare segreti o elementi necessari al proseguimento della trama.

Va però evidenziato come la build da noi giocata sia precedente al lancio ufficiale del titolo e non è da escludere che i problemi riscontrati siano risolvibili da un semplice aggiornamento software, che migliorerebbe, e non poco, la quality of life all'interno del già devastato mondo di Disaster Report 4: Summer Memories.

Il giocatore ha modo di scegliere sesso, volto, carnagione e capigliatura del proprio avatar, così come il suo nome e cognome e le sue "origini". Durante tutto il corso dell'avventura, della durata di circa 10/15 ore, saranno costantemente proposte numerose opzioni per determinare carattere e comportamenti del protagonista.

Compiendo azioni altruistiche e gentili, si otterranno Moral Points, in caso invece si opti per un approccio più sgradevole ed egoistico, il premio saranno gli Immoral Points. Come il più classico dei sistemi karma, in base alle decisioni del giocatore, la sorte del suo alter ego potrebbe cambiare drasticamente.

Nel corso della storia il giocatore incontrerà diversi personaggi la cui vita è andata in pezzi a causa del terremoto.

Il destino non sarà comunque magnanimo anche nel caso di avatar dal comportamento edificante: testimone di un terribile e imprevisto terremoto, il giocatore dovrà farsi strada alla ricerca di un luogo sicuro, cercando risorse per soddisfare I propri bisogni primari, evitando I costanti pericoli ambientali e supportando quando possibile (e desiderato) le altre vittime del disastro naturale.

Pur non mancando la particolare ironia tipica della cultura giapponese, Disaster Report 4: Summer Memories presenta una situazione abbastanza credibile, almeno per quanto riguarda reazioni e comportamenti degli NPC con cui sarà possibile interagire.

L'avventura è lineare, con giusto qualche attività opzionale e/o differente in base alle scelte morali del protagonista: I comprimari saranno a decine, ciascuno con il proprio background e carattere, per quanto - inevitabilmente - alcuni molto più interessanti di altri.

La mappa di gioco cambierà spesso e radicalmente a causa delle continue scosse di assestamento, alterando la conformazione dei passaggi e rischiando continuamente di uccidere l'avatar con l'ennesimo pavimento crollato o lampione caduto. È indispensabile muoversi con accortezza, accovacciandosi o correndo via in base alla situazione.

L'esplorazione premia con abiti, copricapo, accessori e diversi tipi di bussole, alcuni davvero estremi nella loro follia.

Subire danni aumenterà anche lo stress, che a sua volta diminuirà la salute massima; altra causa di stress potrebbe essere l'ignorare i bisogni corporali, per cui è necessario bere, mangiare e andare di corpo ogni volta che sarà possibile.

Purtroppo o per fortuna, questa meccanica di gioco è molto permissiva ed è davvero difficile rimanere a stomaco vuoto o con la vescica piena al punto da subirne le conseguenze... nel caso dei giocatori più distratti, comunque, l'avatar inizierà a muoversi in maniera diversa nel caso in cui alcuni parametri raggiungano valori di "pericolo".

Infine, va encomiato lo sforzo di puntare a mappe e gameplay sempre diversi, cosa alquanto difficile nel caso di un titolo che punta al "realismo". I risultati ci sono ma la loro qualità è altalenante, proprio a causa della già citata struttura di base del titolo figlia dei suoi tempi, ormai vetusta, che in accoppiata al framerate ballerino e ai caricamenti frequenti potrebbe portare I giocatori a inaspettati picchi di frustrazione e time consuming.

Disaster Report 4: Summer Memories mostra il fianco a innegabili critiche tecniche, causate dalla mediocre ottimizzazione e a una struttura di gioco che sarebbe risultata macchinosa già ai tempi della sesta generazione videoludica. Resta comunque un gioco cult, fatto con il cuore e con un'interessantissima idea alla base.

6 / 10

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Lara Arlotta

Contributor

Scrive, blatera e videogioca, spesso contemporaneamente e da oltre due decenni. L'unico modo per fermarla è darle da mangiare, ma l'effetto è solo temporaneo. Sono ancora in corso delle indagini confidenziali per comprendere se si tratti di un essere umano o di una credibile riproduzione, inviata nell'era contemporanea da una civiltà eternauta.
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