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The Dark Pictures Anthology: Little Hope - anteprima

Nuota o vai a fondo.

Che la scena cominci con l'acquisto di stuzzichini per una festa in casa, con la preparazione delle valigie per una scampagnata o con il grande classico della casa isolata nel bosco, lo sappiamo tutti che nel giro di mezz'ora comincerà a scorrere il sangue. È una delle regole dell'horror, ci permette di conoscere il gruppo di vittime, di identificarci con gli eroi e di beccare subito la coppia che sarà eliminata per prima a causa di un goffo tentativo di fuga. Ed è anche lo spunto narrativo che dà il via a Man of Medan, il primo episodio della Dark Pictures Anthology di Supermassive Games, che infatti comincia con degli universitari che si godono qualche birra al largo.

Little Hope, come suggerisce il nome, ha tutto un altro tono.

Questo secondo episodio (scollegato dal primo) ha un incipit ben più cupo e spiazzante, un incipit che rivela aspetti della trama che mancavano dai trailer. Ovviamente eviteremo lo spoiler, ma vi basti sapere che la storia si svolge a cavallo di due epoche (la superstizione del 1692 e la vita di alcuni studenti dei giorni nostri), aspetto che gioca un ruolo centrale nello sviluppo narrativo del titolo grazie a collegamenti più elaborati di quelli visti in Man of Medan.

Ma c'è dell'altro, c'è la sensazione che qui la storia sia molto meno chiara rispetto a quella vista nel primo episodio, pure a scoprirne tutti gli indizi. In Man of Medan c'era una base di realismo che qui viene tranquillamente messa da parte per far spazio a un tuffo nell'oscurità. Ci siamo chiesti se questo sovvertire le proprie regole fosse intenzionale: "Non ci sono regole nella Dark Picture Anthology!" ha detto ridendo il boss di Supermassive, Pete Samuels. E infatti ogni episodio è pensato per avere uno stile tutto suo, influenzato da tanti dei sottogeneri che compongono il mondo dell'horror.

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Questo, però, non vuol dire che non ci siano punti di contatto. La storia di Little Hope si svolge principalmente ai giorni nostri con un cast di personaggi che affidano alle nostre scelte il proprio destino. La storia è uno dei tanti libri negli scaffali del misterioso curatore della serie, lo spettro della morte interpretato da Pip Torrens. Lo stile è diverso, come abbiamo detto, ma l'amore per film e videogiochi di genere è ancora tutto qui (i fan di Silent Hill non saranno delusi). E torneranno anche le modalità Shared Story e Movie Night, oltre all'opzione Curator's Cut.

Sono cinque i protagonisti di Little Hope: un trio di teenager, uno studente un po' più grandicello e il loro insegnante. Si ritrovano bloccati in una cittadina dopo che un brutto incidente ha messo fuori uso l'autobus su cui viaggiavano, e si fanno guidare da Andrew (il Will Poulter di Bandersnatch) alla scoperta dell'oscuro passato del luogo, ovviamente infestato da brutte storie di esecuzioni sommarie e accuse di stregoneria. Continuiamo a non spoilerare niente, ma vogliamo sottolineare il legame tra le due epoche: la Little Hope del 1692 è animata da personaggi misteriosamente collegati coi nostri protagonisti, e sembrano curiosamente familiari. Samuel cita The Witch e The Crucible come fonte d'ispirazione.

Supermassive non fa mistero di avere recepito le critiche a Man of Medan, a partire dai bug segnalati per arrivare al sistema di controllo, giudicato come poco intuitivo. In Little Hope troviamo la possibilità di muovere la telecamera con lo stick sinistro, più velocità di movimento, transizioni più morbide tra le scene e QTE più chiari. L'idea è di portare anche nei prossimi capitoli questi passi avanti. Quello che non è cambiato, però, è la longevità: anche qui parliamo di quattro o cinque ore, che potrebbero non soddisfare chi ha aspettato quasi un anno.

Little Hope è previsto per questa estate, un pelo dopo la data originale. Inizialmente il piano di Supermassive era di pubblicare due episodi dell'antologia all'anno, piano che non è cambiato, ma lo sviluppo parallelo di più capitoli, che già non è facile di suo, ora è ancora più complesso vista la necessità di lavorare da remoto a causa del COVID-19.

"È molto complicato, ora che tutto il mondo è fermo," ha detto Samuel. "Le riprese degli attori sono fatte in America, e adesso chiaramente non vanno avanti. Avevamo delle sessioni programmate che siamo stati costretti a posticipare. Anche i lavori nel Regno Unito sono fermi, non è sicuro proseguire. Ci sono certi aspetti del processo produttivo che abbiamo dovuto mettere in pausa, ma per fortuna per Little Hope avevamo già finito e quindi possiamo proseguire con lo sviluppo. Siamo un po' più lenti, ma pensiamo di centrare gli obiettivi."

Little Hope è il secondo capitolo di otto pianificati all'interno della serie Dark Anthology. L'arco narrativo dovrebbe attraversarli tutti, ma questo episodio ha l'aria di essere particolarmente dark e interessante, e un buon passo avanti dopo il primo capitolo.

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Tom Phillips

Deputy Editor

Tom is Eurogamer's deputy editor. He writes lots of news, some of the puns and makes sure we put the accent on Pokémon.
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