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Il reveal di PS5 da parte di Sony sarà incentrato su giochi e software - articolo

La scarsezza di dettagli tecnici potrebbe non essere una cosa casuale.

In un'industria nella quale gli annunci al pubblico e gli eventi sono solitamente gestiti con prudenza, le conferenze con gli investitori per comunicare i risultati finanziari possono risultare spesso interessanti. Raramente da esse trapelano nuove informazioni ma spesso vengono poste domande su temi su cui la gente riflette, ma che la compagnia ha per qualche ragione evitato di affrontare.

La conferenza sui risultati finanziari di Sony di settimana scorsa costituisce un ottimo esempio. Un partecipante ha posto all'attenzione il fatto che gli sforzi di pubbliche relazioni di Microsoft per la Series X hanno stretto il cerchio attorno alle attività PR di Sony per la sua next-gen, e ha chiesto chiarimenti al CFO Hiroki Totoki.

La risposta di Totoki - ovvero che dovremmo aspettare e vedere il fatturato - non è stata molto esaustiva, e alcuni hanno commentato, provocando un po', che c'era una certa arroganza dell'era PS3 in quella risposta. In ogni caso non si è affrontato il vero problema alla base della domanda: perché Microsoft può stabilire i parametri della sfida della next-generation, diffondendo così presto le sue informazioni ben prima di Sony, affermando persino di lanciare una console più potente (almeno sulla carta)? Come investitore, chiunque dovrebbe chiedersi se Sony non sia un po' sulla difensiva.

Tutti sembrano aspettare la grande gaffe, il disastro PR che definirà i primi anni della next generation

Questa sensazione è largamente basata su ciò che è successo nelle due generazioni precedenti, in cui i primi anni del ciclo hanno decretato quasi subito vincitori e vinti ben prima che le console saturassero il mercato con la loro distribuzione. PlayStation 3 ha patito una disastrosa campagna PR, caratterizzata al lancio da quotes assurde che sono risibili ancora oggi, dando campo libero a Microsoft e decretando la posizione di leadership nelle vendite di Xbox 360. Microsoft, di contro, si è suicidata all'inizio della generazione successiva con la famigerata presentazione di Xbox One orientata su TV, sport e Kinect, dando praticamente a PS4 l'occasione di dominare incontrastata nei primi anni del ciclo generazionale.

E così tutti sembrano aspettare per un grande scivolone, una clamorosa gaffe, un errore madornale, una campagna PR disastrosa che segnerà i primi anni della next generation. Ma all'atto pratico al momento non c'è stato nulla di tutto ciò, nulla che abbia potuto creare già un divario tra le due piattaforme come successo nei precedenti cicli generazionali.

Si potrebbero però elencare un paio di cose non andate particolarmente bene. Ad esempio la decisione di Sony di parlare per la prima volta di PS5 tramite una conferenza tecnica tenuta da Mark Cerny per gli sviluppatori alla GDC, che è in realtà passata come una presentazione ufficiale della console al pubblico. Oppure la scelta da parte di Microsoft di focalizzarsi inizialmente sulla line-up third party, titoli che saranno in gran parte non solo cross-platform ma anche cross-gen, dando agli utenti così pochi reali stimoli per passare immediatamente alla next-generation di Microsoft.

La demo dell'Unreal Engine 5 su PS5 è caratteristica dell'approccio informativo da parte di Sony riguardo alla next-generation.

Nessuna di queste cose, però, è paragonabile alla classica scivolata su una buccia di banana che la gente sta aspettando (e in alcuni casi bramando). Forse arriverà a breve. Ma anche se dire alla gente di trarre conclusioni dalle vendite certamente non è uno scivolone, la dichiarazione del dirigente di Sony sembra una di quelle uscite che finisce per portare male a una piattaforma, quindi potete ben capire il perché la gente fosse molta interessata a quella sessione di Q/A.

Per adesso, comunque, sospettiamo che molti consumatori che stanno seguendo le presentazioni non abbiano maturato un interesse particolare per l'una o per l'altra piattaforma. Nessuna delle due ha infatti ancora acceso quella miccia che scateni un interesse irresistibile. Sicuramente si è visto un po' più da Microsoft e meno da Sony, ma molti di coloro che hanno già decretato vincitori e vinti, probabilmente lo avevano già fatto nella loro testa.

Un feed di informazioni ci suggerisce che la presentazione ufficiale di PS5 sarà molto incentrata sul software

E per quanto riguarda l'operato di Sony, il reveal del branding ispirato ai Marvel Studios ha detto molto sulla strategia futura dei titoli first-party. Al momento conosciamo un sacco d'informazioni sull'hardware di PS5 nonostante la mancanza di un 'unveiling' formale. Ma un feed di informazioni ci suggerisce che la presentazione ufficiale di PS5 sarà molto incentrata sul software.

Potrebbe adottare quasi una strategia alla Nintendoe in questo senso, discostandosi dalle specifiche tecniche per focalizzarsi sulla line-up di esclusive. La tech demo dell'Unreal Engine 5 che è stata mostrata settimana scorsa converge verso questa strategia; completamente priva della presenza di Sony e dei suoi annunci, la presentazione ha mostrato una serie di feature possibili col nuovo hardware che hanno permesso a Sony di evitare completamente quel tipo di discussioni. Non è che il reveal ufficiale della PS5 non parlerà completamente di specifiche, ma piuttosto parlerà delle nuove feature implementate nei giochi.

Questo è decisamente il modo in cui PS5 potrà potenzialmente posizionarsi sul mercato in maniera diversa rispetto a Xbox Series X, ovvero mostrando una solida line-up di software sin dal lancio, offrendo tante esclusive o simil-esclusive per tutto il primo anno, con cadenza regolare. Considerate che anche se sono rimasti dei grossi titoli in arrivo su PS4, come The Last of Us, Ghost of Tsushima e probabilmente un gioco per PSVR, sono tutti titoli annunciati molto tempo fa ed è un pezzo che Sony non propone un nuovo titolo first-party. Questo potrebbe significare che l'azienda ha degli annunci pronti per essere svelati per la nuova console nella sua prima fase a partire dal lancio.

Sappiamo tutto sulla PS5, eccetto i giochi disponibili al lancio.

Il vantaggio competitivo di Sony al momento è che può contare su un gran numero di grossi studi first e second party che hanno spinto al massimo durante tutta l'era PS4, e che dovrebbero fare il salto su PS5. Microsoft è corsa ai ripari acquisendo un gran numero di studi per seguire le orme di Sony, ma difficilmente vedremo i frutti di questa operazione prima di un anno o più dal lancio della nuova console.

Ovviamente queste sono tutte supposizioni. Magari quando ci sarà il reveal della console, Sony svelerà semplicemente una console meno potente rispetto a XSX che non avrà una forte line-up esclusiva nella finestra di lancio. Ma è difficile non dare peso a tutti gli indizi che abbiamo raccolto in queste settimane, e la volontà di spostarsi dai dettagli tecnici per far spazio ad altro è evidente e ha perfettamente senso.

Ma il jolly in tutta questa equazione è purtroppo il Covid-19. L'impatto del virus e della pandemia, anche se a detta di Sony non inficerà il lancio della console a Natale (seppur con scorte limitate), potrebbe far slittare lo sviluppo di alcuni titoli chiave dopo la finestra di lancio della console. La compagnia si dimostra sicura di sé ma pare impossibile che Sony abbia magicamente schivato i problemi generati dalla pandemia.

Le cose si faranno chiare solo avvicinandoci al lancio ma se la strategia di Sony sarà guidata dal software e la pandemia rallenterà lo sviluppo, la mancata possibilità di proporre software importanti a cadenza ravvicinata potrebbe causare un inizio difficoltoso per le ambizioni next-gen di PlayStation. D'altro canto, gli stessi problemi dovrebbero affliggere anche i concorrenti nel 2021, ma loro avranno un nuovo hardware premium da lanciare con la promessa di esclusive di grossa caratura in quella stessa finestra di lancio.