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Assassin's Creed e le missioni secondarie aggiunte all'ultimo...grazie al figlio del CEO di Ubisoft

Ringraziamo il figlio del boss!

Vi ricordate del primo capitolo di Assassin's Creed, con protagonista Altair e la sua crociata contro i Templari? Ebbene, come sicuramente ricorderete, quel gioco aveva una certa quantità di missioni secondarie, come la raccolta di bandiere o l'assassinio di alcuni obiettivi.

Stando a quanto dichiarato da uno sviluppatore, Charles Randall, il quale si era occupato dell'IA dei nemici ai tempi, pare che alcune di esse siano state aggiunte solo quando lo sviluppo era ormai finito e a tempo di record. Tutto ciò perché il figlio del CEO aveva provato il titolo e l'aveva trovato noioso.

Come raccontato da Randall su Twitter (in tweet ormai non più visibili), Assassin's Creed era ormai pronto per essere spedito, molto vicino alla fase gold. Poco prima che ciò accadesse, tuttavia, il team venne informato dell'opinione di un giocatore VIP che stava provando il gioco in quel momento: il figlio del capo.

Il ragazzo aveva trovato il gioco noioso, in quanto non c'era quasi nulla da fare, ad eccezione della trama principale. Considerando da dove proveniva quest'opinione, il team di sviluppo si è radunato nella sede di Ubisoft Montreal per decidere il da farsi. Dopo un breve momento di discussione si era deciso: bisognava arricchire il gioco.

Il tempo che separava Assassin's Creed dalla pubblicazione stringeva, quindi si optò per una mossa "disperata": un team di cinque persone avrebbe realizzato un nuovo set di missioni secondarie da inserire nel gioco, in un tempo limite di cinque giorni. Nonostante l'evidente difficoltà nel realizzare questo compito, il team riuscì nell'impresa e il primo Assassin's Creed arrivò sul mercato con il suo carico di missioni secondarie.

Sfortunatamente, come ricorda Randall, la frettolosità nel realizzare queste missioni extra aprì le porte ad una serie di bug, fra cui alcuni talmente gravi da impedire l'ottenimento dei 1000 punti gamertag completi. Ad esempio, uno dei nemici Templari presenti nelle sub-quest poteva clippare e sparire dal mondo di gioco, segnandolo come morto ma rendendo impossibile accreditare il giocatore per l'uccisione.

Insomma, alla fin fine dobbiamo ringraziare il figlio del CEO di Ubisoft se Assassin's Creed ha delle attività secondarie all'infuori della storia principale. Certo, è opinione comune che le sub-quest del primo Assassin's Creed siano fra le più frustranti e odiate di tutto il franchise, ma gli sforzi del team non possono essere messi in discussione, specialmente ora che sappiamo in che condizioni siano state create.

Voi che ne pensate? Siete contenti che siano state inserite le missioni secondarie, oppure le avreste escluse dal prodotto finale?

Fonte: Eurogamer