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Coronavirus: un giovane costretto in casa per il lockdown muore per trombosi 'a causa delle troppe ore sui videogiochi'

Ovviamente si punta il dito contro i videogiochi.

Dal Regno Unito arriva la tragica storia di un ragazzo che, costretto a stare in casa dal lockdown, è morto per una trombosi che sarebbe stata causata dalle troppe ore passate davanti ai videogiochi.

Il 24enne Louis O'Neil, uno sportivo e allenatore di una squadra di calcio, era stato licenziato e costretto in casa per il lockdown imposto per fronteggiare il contagio da Coronavirus. In questo periodo, il giovane ha trovato rifugio nei videogiochi iniziando a condurre una vita sedentaria davanti al PC.

"Quella di mio figlio è una delle tante morti nascoste di questo lockdown", dichiara il padre di Louis, Stanley, che ha deciso di dare il via a una campagna a favore delle attività fisiche. "Quando sei davanti allo schermo le ore volano", ha continuato il padre del giovane. "L'ho sperimentato anche io stesso. L'ho spinto ad uscire per fare la spesa, ma non potevo pensare che sarebbe stato colpito da una trombosi".

Stando al racconto riportato da Daily Mail, il ragazzo avrebbe iniziato a non sentirsi bene due settimane prima della morte, accusando dolori a una gamba. Si pensò a un intossicazione alimentare ma, invece, si trattava di trombosi. La morte di Louis O'Neil è avvenuta il 3 giugno.

Ora, la vita sedentaria non è mai salutare, come non lo è passare troppe ore davanti ai videogiochi. Sia una vita troppo sedentaria che le troppe ore davanti a uno schermo possono essere due cose molto dannose e devono essere tenute sotto controllo. Il giovane aveva trovato come rifugio il videogioco dopo il licenziamento e forse questo avvenimento, associato al lockdown, ha segnato duramente e nel profondo Louis.

I videogiochi tornano protagonisti di una tragica notizia, ma non bisogna dimenticare la loro importanza in questo particolare periodo. Durante il lockdown, il videogioco è stato uno strumento importante, che ha tenuto connesse le persone e che ha portato un po' di svago. Ma, come per moltissime altre cose, non bisogna abusarne.

Ovviamente, la morte del giovane è una tragedia e non possiamo fare altro che unirci al dolore della famiglia.

Che ne pensate?

Fonte: Daily Mail - Hiffingtonpost.

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Matteo Zibbo

Contributor

Appassionato di videogiochi e musica (quella più rumorosa e veloce possibile), ha un'insana passione per i GdR occidentali che gli sta condizionando l'esistenza.

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