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Metamorphosis - recensione

Benvenuti nel Kafka's Videogame Universe.

Metamorphosis è un videogioco indipendente molto particolare, forse non rivoluzionario nelle sue meccaniche base ma che, grazie alla sua forte ispirazione ai romanzi di Franz Kafka, riesce a offrire un'esperienza narrativa molto curata, piena di citazioni e reinterpretazioni che i lettori dell'autore apprezzeranno senza ombra di dubbio.

Si tratta a tutti gli effetti di un acuto crossover fra diverse opere di Kafka, principalmente Il Processo, Il Castello e, ovviamente, La Metamorfosi. Buona parte dei personaggi presenti o citati durante la storia hanno gli stessi nomi delle controparti cartacee e vivranno avventure e disavventure molto simili, sapientemente incrociate per creare una storia originale, ancora carica di surrealismo magico e una leggera, ma non troppo, satira sociale.

In quanto protagonista dell'omonimo romanzo di Kafka, il personaggio controllato dal giocatore si chiama ovviamente Gregor Samsa. Trasformato inspiegabilmente in insetto dopo una notte brava in compagnia del suo amico Joseph K. (a sua volta, protagonista de Il Processo), viene contattato dalla misteriosa Tower, che gli offrirà l'opportunità di tornare alla sua forma umana, a patto di lavorare per loro.

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Comincia quindi l'avventura di Gregor, alla ricerca di un modo - e della giusta documentazione - per raggiungere The Tower, che incarna il mistero della storia Il Castello e contemporaneamente l'autorità enigmatica de Il Processo. Durante il suo viaggio, la strada di Gregor incrocerà spesso quella di Joseph, a sua volta caduto in un garbuglio burocratico che lo vede come "gravemente colpevole" di qualcosa di non chiaro, ma esposto con abbastanza giri di parole da causare forte mal di testa ai giocatori che si fermeranno a osservare coraggiosamente il dipanarsi di quella vicenda.

Il comparto audio offre un buon doppiaggio e una OST non troppo varia e nemmeno particolarmente memorabile, ma sempre sul pezzo quando si tratta d'evidenziare questo o quell'evento a schermo.

Metamorphosis è un'avventura tridimensionale con sezioni esplorative platform. L'insettoso protagonista può esplorare l'ambiente che lo circonda correndo e saltando da un punto all'altro; sebbene Gregor somigli - ovviamente - a una mosca nelle schermate di game over, volo e/o planata non sono abilità contemplate. È però possibile scalare ogni superficie, a patto di trovare in giro una qualunque sostanza appiccicosa in cui intingere le zampe.

L'inizio del gioco è davvero molto ispirato, sia per idee che per messa in scena.

Il tempo di scalata a disposizione non è infinito, per cui bisogna studiare attentamente il percorso per non rischiare di cadere e finire, letteralmente, zampe all'aria. Questa è l'unica meccanica particolare del gioco, visto che il resto delle attività si limiteranno a classiche esplorazioni piene di chiacchiere e zompi.

Abbiamo già parlato dei dialoghi; tante conversazioni presenti in Metamorphosis sono del tutto opzionali e potrebbero sfuggire a una prima partita, per colpa magari della fretta di scoprire il destino del protagonista. Il nostro consiglio è di vivere tutto con calma e godersi ogni istante di quelli che sono senza dubbio l'aspetto più riuscito del titolo. Sono anche presenti dei collezionabili da raccogliere nel corso dell'avventura, alcuni dei quali anche ben nascosti, ma il loro ottenimento è ininfluente ai fini della storia e del suo esito.

Sfortunatamente, Metamorphosis non gode di un perfetto ritmo narrativo: nonostante i già citati scambi di battute brillanti, alcune fasi esplorative soffrono di tempi morti e andirivieni evitabili, forse inseriti forzosamente per raggiungere un minimo monte ore di gioco e giustificare il prezzo di listino.

The Tower è una misteriosa autorità disposta ad aiutare Gregor a risolvere la sua scomoda situazione... in cambio di muta obbedienza.

Non si tratta, badate bene, di nulla che vada a rovinare l'esperienza in modo irreparabile, ma dopo due partite portate a termine quasi consecutivamente, confermiamo la presenza di alti e bassi piuttosto tangibili, sezioni estremamente ispirate nell'estetica e altre assai meno esaltanti. Un peccato, dato che proprio per sua natura il titolo non gode di una struttura particolarmente rigiocabile e la cosa non migliora al pensiero di dover ripetere alcuni passaggi, silenziosi e pieni di salti imprecisi.

In quanto trasformato in un insetto, il povero Gregor si muoverà in posizione esapode, saltando e correndo molto velocemente e con la visuale estremamente vicina al terreno.

Il concept è delizioso, disgustoso e geniale allo stesso tempo, proprio per come trasmette alla perfezione una sensazione di soffocante claustrofobia anche davanti a oggetti e strutture di normalissima vita quotidiana; tuttavia, ciò porta a un facile disorientamento e ai sopracitati momenti di platforming caotico, in cui non è chiaro dove e quando e quanto si possa saltare, con conseguenti cadute rovinose, spesso seguite da un'ingloriosa morte.

Leni è una... sensuale insettina che più di una volta darà una zampa a Gregor.

Per fortuna, la mappa fornisce un grande aiuto, con il suo preziosissimo zoom out sulla zona, puntatore di posizione sul protagonista e, quando disponibile, indicazione dell'obiettivo da raggiungere. La struttura e l'aspetto di ogni singola zona è davvero curatissimo e passa da ambienti tipici della vita quotidiana a sezioni - non a caso - surreali, oniriche, tanto belle quanto spaventose.

Al netto di palesi limiti tecnici, una durata ridotta e una rigiocabilità estremamente bassa, Metamorphosis è un gioco pieno di passione e rispetto per le opere cartacee che ne hanno ispirato la creazione. Un progetto dal prezzo budget a cui ogni videogiocatore cultore dei lavori di Kafka dovrebbe offrire una possibilità.

Per tutti gli altri, invece, potrebbe essere un'occasione per incuriosirsi e gettar lo sguardo su qualche bel romanzo surreale.

7 / 10

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Metamorphosis

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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Lara Arlotta

Contributor

Scrive, blatera e videogioca, spesso contemporaneamente e da oltre due decenni. L'unico modo per fermarla è darle da mangiare, ma l'effetto è solo temporaneo. Sono ancora in corso delle indagini confidenziali per comprendere se si tratti di un essere umano o di una credibile riproduzione, inviata nell'era contemporanea da una civiltà eternauta.
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