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Drake Hollow - Recensione

La più classica delle storie fantasy.

Scrivere una storia, indipendentemente da quale sia il finale, regala emozioni incredibili. Quella incentrata nel mondo fantastico di Drake Hollow inizia con la tristezza di un ragazzo che lancia delle pietre in un laghetto, assorto nei suoi pensieri e con la rabbia nel cuore forse per un capriccio, una sfuriata da parte dei suoi o una battuta di troppo.

Inconsapevole di quello che avverrà da lì a poco, un mistico corvo attira la sua attenzione svolazzandogli accanto, come per prendersi gioco di lui. Infastidito, il ragazzo cerca di cacciarlo via. Inaspettatamente inizia a seguirlo, conducendolo poi in luogo circondato da rovine.

A sorpresa, il corvo gli rivolgerà la parola e gli proporrà un'avventura in un mondo in rovina e gli parlerà dei Drake, un popolo affranto e costretto a vivere nascosto per non essere catturato dalla corruzione. Come avviene nelle migliori storie, il protagonista non si tira indietro e viene attratto da un portale magico in una nuova dimensione denominata Hollow.

Quando si tratta di personalizzare un nostro alter ego in un videogioco, noi lo facciamo in base ai nostri gusti personali. In Drake Hollow questa possibilità viene data immediatamente. L'editor che si apre davanti a noi, una volta avviato il gioco dal menù principale, predispone le tipiche possibilità che vengono date nei classici gioco di ruolo. Si sceglie il sesso, la capigliatura, il volto, gli abiti e lo zaino. Dopodiché, si parte per l'avventura e chissà se si tornerà cambiati o non si tornerà affatto.

Cover image for YouTube videoDrake Hollow Launch Trailer

Tutto quanto è in rovina, perso nel tempo. Le strade sono completamente distrutte, i negozietti e le casette ridotti a ruderi in decomposizione. La natura si è presa il proprio spazio e ha dato vita a nuove creature magiche, alcune buone ed altre cattive. Uno di loro domina sull'altro ed è il male che costringe i Drake a nascondersi e vivere lontani o ibernati nella terra per non essere scoperti.

La nostra avventura parte da loro e con loro. I Drake sono bestioline mansuete e dolci, le prime vittime della corruzione che ha colpito la realtà bidimensionale in cui siamo capitati. Durante il tutorial iniziale, il corvo spiegherà quanto sia importante prendersi cura di loro sotto ogni aspetto.

La dinamica survival è incentrata sui Drake e la costruzione di un villaggio adibito ai loro bisogni. L'interfaccia di gioco mostra le loro necessità in alto a destra e si divide in fame, sete e divertimento. Il tratto più interessante è quello dato agli sforzi che compiamo per loro durante l'esperienza, diluiti facilmente in tre semplici modi che possiamo consultare per comprendere i nostri progressi.

Se portiamo più cibo, acqua e produciamo più divertimento, il risultato viene tratteggiato con due frecce in alto che simboleggiano un impegno superiore al normale. Invece se seguiamo il nostro compito come dovremmo, un pallino verde significherà che stiamo facendo quanto richiesto dai Drake.

Al contrario, una freccia in rosso mostra che non stiamo facendo abbastanza e che gli approvvigionamenti sono in diminuzione. Una meccanica che ci ha ricordato alcuni dei più importanti survival di questa generazione, come l'esclusiva Xbox State of Decay in misura meno approfondita.

Il gioco offre un design da film d'animazione incentrato sui colori.

Il corvo che ci ha condotto in questa realtà spiegherà come soddisfare i bisogni primari dei Drake, dandoci delle importanti nozioni sui comportamenti delle creaturine. Perché non si ammalino, sarà importante raccogliere dei funghetti blu per preservare la loro salute e farli riposare in appositi letti facilmente realizzabili dal menù dedicato al crafting.

Quest'ultimo non apporta grandi modifiche o innovazioni ma viene presentato come qualsiasi altro survival con molte costruzioni necessarie per i Drake. Alcune di esse si sbloccheranno quando il villaggio aumenterà di livello, permettendo così al videogiocatore di essere costantemente accorto.

Nelle prime ore di gioco sarà importante evolvere il villaggio ai livelli due e tre, sbloccando in questo modo i letti, i pozzi d'acqua e delle palle da joga utili per intrattenere i Drake. A differenza di State of Decay e altri survival, a migliorare sarà unicamente il villaggio attraverso il nostro rapporto con loro.

Permettendo loro di crescere attraverso i cristalli che raccoglieremo nel corso dell'esperienza, passeranno da neonati ad adolescenti e adulti. Con l'aumento demografico nel villaggio, poi, aumenteranno i bisogni di ciascun Drake.

L'editor è ispirato ai tipici GRD a cui siamo tutti abituati.

Consultarli spesso sarà importantissimo quanto lo sarà esplorare i dintorni al villaggio e le varie isolette circondate da un fumo asfissiante capace di ucciderci. Parlare con loro potrà curarci dalle ferite e aumenterà il potere dei nostri incantesimi, utili soprattutto per alcune costruzioni iniziali.

Per quanto riguarda l'esplorazione e la ricerca dei materiali, arriverà il momento di spostarsi costantemente per raccoglierne degli altri sia per sfamare i Drake che per liberare le isolette dai vari rampicanti che doneranno, una volta abbattuti, vari cristalli utili per le risorse ci riguardano.

L'Hollow è un luogo inospitale e tremendamente pericoloso. Per superare la nebbia sarà necessario accedere al menù di crafting dedicato al nostro protagonista e produrre vari strumenti utili per la nostra sopravvivenza. A differenza di tanti altri survival, non ci sarà modo di costruire delle armi.

I cristalli raccolti fungeranno per creare delle cure, un collegamento tra vari camion per trasportare delle risorse al nostro villaggio e per permetterci di non superare la nebbia asfissiante, altrimenti ampiamente attraversabile con un tipo di cristallo che ci permetterà per quindici secondi di muoverci indisturbati senza morire.

L'esplorazione, per l'appunto, sarà fondante e fondamentale. Ci sentiamo di consigliarvi di guardarvi attorno e raccogliere tanta legna, fiori e funghi blu, semi di carota e cavolfiore per i Drake. La gestione dell'inventario, che offrirà uno spazio esiguo nelle prime ore di gioco, dovrà essere ben accurata e gestita con coscienziosità e attenzione per non confondersi.

Se si seguono attentamente le dovute istruzioni del Corvo, sarà facile soddisfare i Drake consultando semplicemente le dovute statistiche a riguardo sullo schermo!

Il deposito nel villaggio, utile per ogni evenienza, conserverà alcuni dei materiali più importanti e le vostre armi che troverete nel corso dell'esperienza, oltre ai vari collegamenti coi camion. Non sarà semplice gestire così tante situazioni da soli, soprattutto a causa dei raid continui dei nemici che capiteranno ogni giorno. Vi consigliamo, sia per divertimento che per non essere costantemente in affanno, a vivere Drake Hollow con qualche amico.

Il multiplayer si estende fino a tre giocatori, tanto per rendere l'idea delle situazioni che potrebbero crearsi durante le fasi più complesse. L'esplorazione delle varie isolette è ben definita, però presenta una ripetitività di fondo che potrebbe stancare chi è abituato a un altro tipo di ritmo.

Il personaggio combatterà muovendosi come un vero e proprio difensore dei deboli contro le oscure forze che dominano l'Hollow. Non è un sistema di combattimento trascendentale o innovativo. È semplificato e relegato alle sicurezze di The Molasses Flood, autori del roguelike The Flame in the Flood.

Il nostro protagonista potrà brandire vari oggetti, come degli sparachiodi per la distanza o mazze in acciaio inossidabile. Come in qualsiasi survival che si rispetti, gli oggetti contundenti non dureranno tanto a causa dei frenetici scontri coi nemici e non ci sarà la possibilità immediata di aggiustarle, soprattutto nelle prime ore di gioco. Un altro aspetto discretamente impegnativo per scegliere accuratamente ogni arma, che sarà poi selezionabile rapidamente muovendo i tasti direzionali del pad.

Il rapporto coi Drake sarà fondamentale per l'incremento del nostro rapporto con loro e per ricevere più punti incantesimo per la costruzione di nuovi edifici!

Focalizzando la nostra attenzione sugli scontri, abbiamo notato spesso un rallentamento dell'azione nei momenti più concitati. Il sistema di combattimento permette al nostro protagonista di schivare rapidamente un attacco o parare.

Quando però si attacca, viene alla luce un inaspettato input lag che non ci permette di offendere ulteriormente il nostro avversario. Spesso avviene anche con una parata o una schivata. Inoltre, comprendere i momenti per le schivate non è immediato e si dovrà porre molta attenzione ai momenti di confusione. Non c'è una buona fluidità nelle fasi di combattimento.

In caso di morte si avrà la possibilità se scegliere di risvegliarsi al villaggio oppure di risorgere semplicemente raggiungendo la locazione in cui è posta una lapide con il nome del protagonista. Se deciderete di risvegliarvi al campo, le armi in vostro possesso si rovineranno col rischio che possano rompersi: un malus necessario.

Il villaggio, aumentando di livello, in automatico rafforzerà ulteriormente i nostri avversari rendendoli più spietati. Anche il nostro protagonista, però, diverrà più forte. La barra della vitalità aumenterà, determinando anche un incremento della resistenza agli avversari più deboli e facilmente eliminabili. Quello che dipenderà, nella interezza dell'esperienza, sarà organizzarsi e predisporre ogni elemento con la dovuta perizia.

I Waypoints potranno condurre da una parte all'altra delle isole e collegarci direttamente al villaggio.

Il corvo, nel tutorial, sarà parecchio esaustivo. Noi vi consigliamo di porre molta attenzione alle sue parole e di non distrarvi in alcun modo se vorrete sopravvivere in questo mondo devastato dalla privazione e corrotto nella sua anima.

La direzione artistica, che è un vero fiore all'occhiello, colpisce per il suo design eccentrico, da cartone animato. Guardandolo, è naturale pensare che i tratti ambientali siano ripresi da Fortnite e l'ispirazione per alcuni film d'animazione persiste dall'inizio alla fine.

Troviamo che il design dedicato ai Drake, invece, sia molto originale e goliardico, ispirato profondamente. Alcuni di loro somigliano a veri e propri vegetali, come barbabietole e cime di rapa.

Tuttavia alcuni bug persistono se si cerca di deviare il percorso che stabiliamo da un'isola all'altra. Lo abbiamo notato molto spesso e siamo rimasti delusi, nonostante un buon lavoro dell'Unreal Engine per definire gli elementi grafici presenti nel titolo. Alcuni cali di frame si notano sin da subito.

Drake Hollow è un titolo semplice e, allo stesso tempo, incredibilmente simile a tanti altri survival. Non innova né propone qualcosa di nuovo ma riesce a sottolineare elementi incredibilmente unici in un messaggio che, alla fine, ci lascia un po' più allegri: prendersi cura degli altri.

I rampicanti generano le creature e la corruzione, eliminarle è necessario per preservare la sicurezza dei Drake!

Drake Hollow, sotto un aspetto empatico, mostra esattamente quello che un survival gestionale può presentare nei suoi limiti e si espone nelle sue debolezze, soprattutto in pochissime occasioni di vedere più ambientazioni diverse tra loro, così da differenziare i cromatismi e proporre dell'altro.

Una nota negativa è rappresentata dall'assenza della traduzione in Italiano per chi non mastica l'Inglese e le altre lingue disponibili dal menù opzionale. Una positiva, invece, è nell'impronta gestionale: le risorse scarseggiano sovente e saremo costretti a organizzarci di conseguenza per non far mancare niente al villaggio.

La cura dei Drake è profonda, dolce, quasi similare a quella di un genitore nei confronti dei suoi figlioletti. Lo abbiamo apprezzato per la sua proposta ludica divertente e appagante, nonostante alcune limitazioni tecniche che sarebbero potute essere evitate.

Una storia che, nel suo piccolo, riesce a farsi giocare senza troppi intoppi. Ancora meglio, a nostro parere, se affrontata con qualche amico.

7 / 10

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A proposito dell'autore
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Nicholas Mercurio

Contributor

Classe '95, Nicholas ama i videogiochi difficili e gli RPG, non disdegna gli indie e fa incetta di titoli ogni volta che può, per riempire la sua preziosa collezione. Uno scapestrato, in tutto e per tutto.

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