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Foregone - recensione

Il Souls-vania-looter perfetto?

Nel feroce turbinio di notizie, voci e critiche che sta caratterizzando questa parte finale del 2020 videoludico, può capitare che alcuni giochi poco noti passino sotto silenzio. Nel caso di Foregone questa possibilità è molto concreta in quanto la sua uscita su console coincide proprio con il periodo pre-lancio delle nuove console. Ecco quindi il nostro consiglio: non perdetelo di vista!

Molti di voi probabilmente non l'hanno mai sentito nominare. Foregone è il primo titolo di spicco di Big Blue Bubble, team londinese in attività da ben 18 anni ma specializzatosi finora in prodotti per il mercato mobile. Il genere di appartenenza è quello degli action-platform ma in Foregone sono molte le anime fuse tra loro, che danno vita ad uno stuzzicante Souls-like in stile metroidvania con spiccati elementi da looter-roguelike. Insomma un bel fritto misto che risulta dannatamente gustoso.

La qualità artistica è sicuramente la prima cosa che colpisce in Foregone. Scenari e personaggi disegnati con una fantastica pixel-art si muovono su schermo con animazioni incredibilmente fluide. L'impatto visivo è stato molto simile a quello avuto qualche tempo fa con Dead Cells, ma qui siamo su un livello qualitativo ancora più alto. Di momenti "WOW" ne incontrerete molti ma vi consigliamo di non distrarvi troppo perché dopo un inizio abbastanza morbido, utile a prendere confidenza con storia, scenari e controlli, le cose inizieranno subito a farsi dannatamente più difficili.

Cover image for YouTube videoForegone Launch Trailer - Available Now!

La protagonista può maneggiare due armi contemporaneamente, una per gli attacchi ravvicinati e una per quelli dalla distanza. Nel corso del gioco il vostro equipaggiamento cambierà spesso e volentieri grazie a un loot decisamente generoso. La storia già la conosciamo: si passano minuti se non ore a cercare il set-up perfetto e, ogni volta che siamo costretti ad abbandonare un'arma con cui abbiamo ucciso centinaia di nemici, il nostro cuore piange lacrime di sangue. Farsi trovare sempre pronti e nella migliore forma possibile è però una necessità imprescindibile in Foregone, in quanto la morte sarà vostra compagna di viaggio dall'inizio alla fine.

Non fatevi ingannare dai primi scontri. Vi metteranno quasi a vostro agio, tutto sarà facile e veloce, addirittura la barra di energia si ricaricherà ogni volta che porterete a termine un'uccisione "pulita". È un illusione creata per farvi accomodare sul divano. Ben presto però dovrete cambiare postura e concentrarvi rimanendo ben ancorati con i piedi a terra, perché troverete nemici capaci di affettare la vostra barra vitale come un salame ben stagionato o di sfiancarvi dalla distanza con proiettili ben piazzati.

Spesso vi troverete inoltre ad affrontare nugoli di avversari dannatamente coriacei e gettarsi nella mischia vi frutterà solo un respawn nel checkpoint più vicino. Risulta quindi vitale avere un atteggiamento non troppo spavaldo perché ogni volta che passerete a miglior vita la vostra pecunia se ne andrà, i livelli verranno modificati, così come la posizione dei nemici e il relativo loot.

Recuperare energia non è facile. Le risorse sono scarse e i poteri capaci di ripristinarla possono essere usati con il contagocce.

A proposito di loot, Foregone è piuttosto generoso nella quantità di armi e accessori a cui potrete accedere esplorando i livelli o sconfiggendo i nemici, ma al tempo stesso concede con misurata avarizia gli oggetti più rari e potenti. Il vostro equipaggiamento progredirà in maniera costante ma difficilmente verrete in possesso della spada, armatura o shotgun mostruosamente potente prima del previsto. Tale scelta è stata fatta per mantenere costante (e alto) il livello di difficoltà ma riduce un po' la voglia di andarsene in giro a caccia del colpo grosso.

Il sistema di combattimento è semplice ma al tempo stesso invita il giocatore a provare soluzioni creative in quanto le armi da fuoco hanno munizioni limitate ma possono essere ricaricate portando a termine eliminazioni con armi bianche. Entrambe le soluzioni gratificano il giocatore con un feeling diverso per ogni tipo di strumento, che influisce per forza di cose anche sull'approccio che si deve avere nei singoli scontri.

Se una spada o una lancia garantiscono velocità e allungo, un maglio o uno spadone fanno danni nettamente più elevati a scapito però della rapidità. Allo stesso modo una pistola ha un hit-ratio molto alto ma raramente risulta decisiva, un bell'arco invece sopperisce ai pochi colpi disponibili con un range e una potenza superiori alla media.

I biomi creati con la splendida pixel-art del gioco regalano scenari davvero suggestivi e sufficientemente vari.

Salti, doppi salti, schivate e scivolate danno al tutto il necessario dinamismo e il risultato è più che soddisfacente. A rendere ancora più pepato il piatto intervengono una serie di abilità attive e passive che vi torneranno particolarmente utili negli scontri con più avversari ma soprattutto contro gli Elite e soprattutto i corposi boss che tradizionalmente vi sbarreranno la strada in punti chiave. Morire nel tentativo di assimilare i loro pattern di attacco diventerà una fastidiosa abitudine ma ogni volta che accadrà potrete tornare al vostro QG e potenziare qualche elemento del vostro equipaggiamento per tentare ancora una volta la sorte.

Lungo i percorsi che intraprenderete vi capiterà di tanto in tanto di imbattervi in piccole scorciatoie, non sempre evidenti, che rimarranno inalterate nonostante la natura randomica dei livelli. Tale elemento vi permetterà di muovervi in modo un po' più agile e veloce limitando un po' l'inevitabile back-traking a cui questo tipo di giochi ci sottopone.

Big Blue Bubble ha davvero svolto un buon lavoro per caratterizzare esteticamente Foregone, non altrettanto nel differenziarlo in termini di gameplay. Ciò non significa che sia un brutto gioco, anzi, ma la sua struttura ludica è fin troppo semplice e per tutta la durata dell'avventura è inevitabile provare quel senso di déjà vu che alla fine ci costringe a preferirgli il titolo da cui prende chiara ispirazione, ossia il già citato Dead Cells.

7 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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