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Mad Rat Dead - recensione

C'è vita dopo la vivisezione?

Avete mai sentito quel detto "i topi hanno il ritmo nel sangue"? No eh, forse però un unico topo capace di muoversi a tempo di musica esiste, ma per farcela deve prima morire. Questa è la storia proprio di quel topo, che dopo essere stato sacrificato sull'altare della ricerca attende di seguire la luce bianca che lo conduce al riposo eterno.

Ma la luce tarda ad arrivare e il topino in questione viene graziato. Gli viene concessa la possibilità di tornare (temporaneamente) in vita... beh, quasi vita visto che risorgerà sotto forma di topo-zombie con un unico obiettivo: vendicarsi degli scienziati che hanno straziato il suo corpo per fare non ben precisati esperimenti.

Tale premessa a dir poco bizzarra fa da sfondo ad un ibrido rhythm-platform colorato, folle e velocissimo. Vi avvertiamo, se non siete avvezzi ai giochi musicali e i vostri riflessi non sono più quelli di un tempo, forse questo non è il gioco che fa per voi o quantomeno preparatevi ad una sfida di livello mediamente alto. Nel caso vogliate farci un giro prima di pensare all'acquisto troverete una breve demo su PlayStation Store e Nintendo eShop.

Per certi versi Mad Rat Dead ricorda i livelli musicali dei divertentissimi Rayman Legends e Rayman Fiesta Run per iOS e Android. Una fortissima caratterizzazione grafica va di pari passo con livelli percorsi quasi senza pause nel tentativo di arrivare alla fine senza commettere il minimo errore. La particolarità del titolo NIS America sta però nei movimenti del protagonista, che non vengono gestiti nel modo più classico. Tenete sempre presente che stiamo parlando di un topo zombie con capacità motorie molto scarse.

Cover image for YouTube videoMad Rat Dead - Launch Trailer (Nintendo Switch, PS4)

Ogni tasto frontale del DualShock 4 corrisponde ad una diversa azione, che va compiuta con il giusto tempismo e spesso abbinata alla pressione prolungata di un secondo pulsante o dello stick analogico per dare vita ad ulteriori azioni. Corsa, salto, passo lungo, picchiata e poteri speciali si susseguono e incastrano senza soluzione di continuità per tutta la lunghezza dei livelli, che con il passare del tempo diventano sempre più complessi e zeppi di ostacoli, nemici e trappole. È la musica di sottofondo a dettare i tempi, seguitela senza sbagliare comandi e il vostro roditore acquisterà slancio, commettete troppi errori e tutto rallenterà rendendo più difficili i movimenti successivi.

A differenza di altri rhythm game, però, non è necessario avere un orecchio musicale assoluto per andare avanti, vi basterà un buon colpo d'occhio, reazioni veloci delle dita sul controller e un minimo di senso del ritmo. Il primo è essenziale per cogliere al volo le frequenti intrusioni di nemici che tendono a spuntare un po' ovunque, mentre le seconde risultano essenziali per ovviare agli errori a cui inevitabilmente andrete incontro.

Vi capiterà di sbagliare qualche salto o di incappare in un vicolo cieco ed essendo questo un platform sui generis, tra l'altro con un tempo limite per completare ogni stage, la soluzione migliore consiste nel recuperare rapidamente "il tempo" per dare sempre l'efficacia sufficiente ad ogni mossa. Premendo il tasto giusto al momento sbagliato infatti andrete incontro a scatti molto più brevi o salti molto bassi.

Le sezioni platform non sono particolarmente difficili ma è la presenza di molteplici nemici e trappole a renderle a volte infernali.

La componente 'trial and error' è molto presente in Mad Rat Dead, e l'obiettivo soprattutto nei livelli avanzati è quello di memorizzare la morfologia dei livelli e la posizione degli ostacoli più pericolosi, che raramente cambiano posizione. Nel caso il tempo a disposizione dovesse scadere verrete riportati ad un punto precedente, spezzando in effetti un po' il "flow" del gioco ma concedendo anche ai meno esperti una possibilità in più di arrivare alla fine. Non è raro arrivare superare i 10 tentativi prima di passare oltre, ma questo numero è destinato a salire ancora di più quando vi troverete di fronte ad uno dei boss del gioco.

Molto divertente la possibilità di rigiocare i livelli superati nella Storia principale selezionando però una musica diversa e un livello di difficoltà più alto. La colonna sonora ovviamente è una parte essenziale in un titolo del genere e Mad Rat Dead ne propone una composta da motivetti estremamente orecchiabili e ovviamente ritmati che probabilmente finiranno per installarsi nella vostra memoria per giorni. Conquistando i vari livelli sbloccherete tutte le tracce del gioco, che potrete riascoltare in un'apposita sezione.

Finora abbiamo tessuto le lodi di Mad Rat Dead ma è ora giunta l'ora passare alle cose che non vanno. La prima è soggettiva e riguarda la mancanza della localizzazione in italiano. La presenza della sola lingua inglese in realtà pregiudica unicamente la fruizione della trama (che è tutto sommato divertente) ma non pregiudica alcun elemento di gameplay.

Le combo portate a termine non si azzerano stando fermi ma solo sbagliando la nota in anticipo, in ritardo o facendo morire il piccolo Rat.

La seconda, un po' più consistente, è relativa al level design. Per quanto articolati e stimolanti molti livelli sono fin troppo lunghi e, vista la natura ritmica del gioco, potrebbero risultare un po' faticosi per i neofiti del genere. Il posizionamento di alcune trappole inoltre è fin troppo bastardo, per non dire scorretto, e in un pugno di occasioni ha "triggerato" la nostra voglia di imprecare.

Al netto di questo problema e mezzo, Mad Rat Dead si è rivelato un gioco originale e divertente, uno di quelli che vedendolo di sfuggita bollereste come "robetta da Apple Store o Google Play", ma che una volta provato assume un'identità tutta sua e cattura col suo mix di musica da fischiettare sotto la doccia, gameplay pseudo-ripetitivo ma ipnotico e quei maledetti obiettivi che i cacciatori di Trofei ameranno e odieranno allo stesso tempo.

Con un livello di difficoltà un po' più equilibrato avrebbe potuto diventare un instant-classic dei rhythm game, ma anche così possiamo tranquillamente promuoverlo con una più che piena sufficienza.

7 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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