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Valve, ZeniMax e altri publisher sono stati multati fino a €2,8 milioni dall'Unione Europea

AGGIORNAMENTO: Valve non ci sta ed è pronta al ricorso in appello.

Aggiornamento: Come sottolineato dai nostri colleghi di Eurogamer.net, Valve non vuole assolutamente chiudere la questione in silenzio ma anzi mette in discussione quanto dichiarato dalla Commissione europea e prepara un appello.

Ecco le dichiarazioni di un portavoce di Valve:

"Durante le indagini Valve ha cooperato in maniera estesa con la Commissione europea fornendo prove e informazioni come richiesto. Tuttavia Valve si è rifiutata di ammettere di aver infranto la legge come richiesto dalla commissione. Valve non concorda con quanto concluso dalla commissione e con la multa decisa. Le accuse della commissioni non sono legate alla vendita di videogiochi su Steam, il servizio di Valve. La commissione accusa Valve di aver abilitato il geo blocking fornendo chiavi Steam e, su richiesta dei publisher, aver bloccato quelle chiavi in territori particolari (region lock) all'interno dell'EEA. Queste chiavi permettono a un consumatore di attivare e giocare un titolo su Steam quando l'utente lo ha acquistato da rivenditori third party. Valve non riceve alcuna fetta del prezzo di acquisto quando un gioco viene rivenduto da un rivenditore third party.

"I region lock si applicano solo a un piccolo numero di titoli. Ai tempi delle contestazioni approssimativamente appena il 3% di tutti i giochi che utilizzavano Steam (e nessuno gioco di proprietà di Valve) era soggetto ai contestati region lock. Valve crede che in queste circostanze l'estensione di responsabilità applicato dalla commissione nei confronti del fornitore di una piattaforma non sia supportato dalla legge. Ciò nonostante viste le preoccupazioni della commissione Valve ha disattivato i region lock nei territori EEA dal 2015 a meno che quei region lock non fossero necessari per requisiti legali locali (come per le leggi sui contenuti applicate in Germania) o limiti geografici delle licenze territoriali dei partner di Steam. L'eliminazione dei lock regionali potrebbe anche causare l'aumento dei prezzi da parte dei publisher per evitare l'arbitraggio del prezzo. Non ci sono costi nell'invio di chiavi di attivazione da una nazione all'altra e la chiave è una necessità dell'utente per attivare e giocare un videogioco PC".

News originale: A seguito di un'indagine dell'antitrust iniziata nel 2019, l'Unione Europea ha multato Valve, ZeniMax e altri publisher. Il motivo? Questi editori avrebbero bloccato circa un centinaio di giochi per PC impedendo che venissero riprodotti al di fuori di alcuni paesi dell'UE. Questa pratica è contraria al mercato unico digitale dell'UE, che è in atto per garantire che tutti i paesi membri possano accedere allo stesso contenuto senza barriere.

Il blocco geografico veniva utilizzato per impedire l'attivazione di giochi al di fuori della Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania. Di solito, questi blocchi geografici sono in atto per consentire prezzi di gioco inferiori in queste regioni a causa del reddito medio. Gli acquirenti regolari di giochi lo hanno notato e hanno utilizzato strumenti di VPN per acquistare giochi a prezzi inferiori falsificando la loro posizione fisica.

Per Valve la multa sarà di 1,6 milioni di euro, così come per quanto riguarda ZeniMax, mentre Focus Home Interactive dovrà pagare la multa più grande che si attesta sui 2,8 milioni di euro. Rimangono Koch Media che dovrà pagare una multa da un milione di euro e per ultime troviamo Capcom (396.000 euro) e Bandai Namco (340.000 euro).

La Commissione Europea ha ridotto le ammende per alcune di queste società poiché hanno collaborato durante l'inchiesta.

Fonte: KitGuru

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