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Hitman VR - recensione

Bersaglio centrato.

Ad affiancare l'uscita di Hitman 3 troviamo un bonus particolarmente interessante: una modalità che ci permette di giocare l'intera trilogia dell'assassino in realtà virtuale. Già il fatto che funzioni è degno di nota, anche se ovviamente ci sono un po' di caveat da tenere a mente. Vediamo insieme quali sono i punti forti, e quali meno, e se valga la pena considerare l'acquisto del titolo con in mente l'esperienza VR.

Hitman VR al momento è disponibile in esclusiva temporale su PSVR (e PS4, dunque), e non sappiamo se e quando altri visori verranno supportati. Se avete una versione PS5 del gioco, dovrete scaricare la versione PS4 per utilizzare la modalità VR, così come non potrete prescindere da un adattatore per far funzionare il visore sull'ammiraglia Sony. Magari non è un procedimento particolarmente snello, ma Sony l'adattatore lo regala (e ci vogliono in media due settimane per riceverlo).

Come si comporta Hitman in realtà virtuale, considerando che si tratta di una build last-gen che gira sul visore con la risoluzione più bassa presente sul mercato? Diciamo che ci sono alti e bassi. Cominciamo l'analisi dal livello ambientato a Dubai che, in VR, perde tutti i riflessi. Si tratta di uno dei tanti compromessi che sono stati necessari per permettere al gioco di funzionare in realtà virtuale e, sebbene non abbia un effetto immediato sul gameplay, diminuisce l'immersione. Anche la distanza di caricamento degli oggetti è ridotta, nel senso che quelli distanti compaiono a schermo con un evidente pop-in, cosa che purtroppo succede anche alle folle di npc. Sulla pista da ballo a Berlino ci sono parecchi ballerini, ma compaiono di colpo solo quando ci si avvicina alle stanze che, da lontano, sembrano vuote. Chiaramente il problema è più evidente se ci si muove di corsa, mentre spostandosi a velocità moderata l'effetto è ridotto.

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Nonostante questo, Hitman 3 è uno dei giochi più belli da vedere su PSVR. Gli ambienti sono squisitamente dettagliati anche in realtà virtuale, soprattutto il livello cinese con la sua città in lontananza, le luci al neon delle insegne, le pavimentazioni bagnate e i tanti edifici in cui entrare. Ci sono istanti in cui sembra di aggirarsi davvero per una città, e si ha la sensazione di avere alla propria portata innumerevoli possibilità di esplorazione.

Un'altra limitazione evidente in VR riguarda l'Istinto dell'Agente 47: attivandolo potrete vedere i profili degli npc attraverso le pareti, e gli oggetti con cui si può interagire o che si possono raccogliere. In VR, nessuno di questo oggetti è evidenziato, e soltanto gli npc ostili e i bersagli compaiono a schermo (e tramite piccole icone). Accoppiata all'assenza di una minimappa, questa interfaccia limitata rende la versione VR del gioco più difficile di quella standard.

Anche sul fronte del sistema di controllo segnaliamo che c'è di che discutere. Invece di optare per i controlli di movimento tramite Move, o per i controlli classici del DualShock 4 come in Resident Evil 7 per capirci, Hitman VR opta per un sistema ibrido. È una scelta che ha punti forti e deboli, e che di fatto si traduce in un controllo quasi esclusivamente tramite DualShock 4, con il braccio destro di 47 affidato alla Light Bar del controller. Usare la levetta analogica per muoversi nei livelli funziona senza problemi, e gli assassini veterani lo troveranno naturale anche se alcuni tasti sono stati assegnati a funzioni diverse da quelle presenti nel gioco base per esigenze di VR. Le uccisioni ambientali funzionano bene, mentre R1 è deputato al raccogliere oggetti distanti o al trascinare corpi, ottimo per quando si gioca da seduti.

Utilizzare armi da fuoco o combattere nel corpo a corpo è fatto, invece, tramite controlli di movimento, cosa importante perché rende impossibile l'utilizzo del DualSense su PS5 visto che serve la Light Bar del DualShock 4 per il tracking. È una scelta curiosa, che però non sembra essere particolarmente fortunata la maggior parte delle volte, soprattutto perché 47 è costretto ad andare in giro con un braccio sempre esteso. Inoltre non si può tacere il fatto che il tracking di PSVR non sia molto preciso, e dunque mirare non è facile, e il nuovo gadget-fotocamera di 47 risulta particolarmente macchinoso perché si deve sollevare il controller davanti al viso per attivarlo (cosa non sempre facile quando il tracking perde di vista le mani). Insomma, se mai una versione PC vedrà la luce, speriamo sfrutti al 100% i controlli di movimento e il tracking migliorato disponibili su computer.

Tutto questo ci porta ad affrontare la caratteristica più importante per un gioco VR, l'immersione, ed è proprio qui che Hitman VR porta a casa il risultato. Abbiamo già visto che il livello di dettaglio rimane alto nonostante ci siano evidenti compromessi grafici, e ribadiamo che il livello in Cina è particolarmente riuscito. Dai camminamenti si può sbirciare nei salotti della gente e vedere cos'hanno sul tavolo, o ci si può sporgere e guardare treni e tram muoversi, si può esplorare una vecchia sala giochi e si può consultare il menu di un ristorante. Sono piccoli dettagli, ma che danno vita ai livelli.

Berlino è probabilmente l'ambientazione più riuscita in VR: siamo in una discoteca sottoterra costruita sulle rovine di una vecchia centrale elettrica, qualcosa che non stona con la scena musicale berlinese. Attraversare il corridoio d'ingresso, superare i saloni e poi scendere lungo le scale mentre la cassa e i bassi si fanno sempre più presenti è proprio come entrare in una discoteca vera.

Anche sul fronte dei combattimenti, quando i controlli di movimento non si mettono di traverso, possono dare grandi soddisfazioni. Andare a caccia, o persino essere preda, è molto più intenso in VR. Afferrare e strangolare gli obiettivi non sempre funziona a causa dei controlli, ma quando funziona ci mette davvero nei panni di quella macchina fredda e omicida che è l'Agente 47. I livelli sono spazi perfetti per godersi un po' di caos, sono micro-mondi virtuali curati nei dettagli che sembrano vivi e vissuti. Mica poco, viste le limitazioni di PSVR.

Hitman VR è un'esperienza in realtà virtuale di alto livello. Certo, di tanto in tanto zoppica, ma quando funziona è capace di catturare per ore. I suoi livelli sandbox splendidamente dettagliati danno infinito spazio alla sperimentazione, e tanta libertà non fa che sottolineare la natura immersiva del gameplay: ci si sente davvero parte del mondo creato da IO. Non fatevelo scappare solo perché è PSVR o perché non supporta la coppia di Move, perché vi perdereste un'esperienza davvero speciale.