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Google Stadia: 'cancellati dozzine di progetti e collaborazioni esclusive fra cui Journey to the Savage Planet 2'

Tutto da buttare?

Lo scorso 1 febbraio, come sicuramente ricorderete, Google ha comunicato ufficialmente la chiusura dei suoi studi first-party dedicati allo sviluppo videogiochi sulla piattaforma Stadia. In poche parole, non ci sarebbero più stati titoli esclusivi, sviluppati apposta per il servizio.

Sfortunatamente, la decisione di Google ha avuto ripercussioni ben più grandi di quanto potessimo immaginare: la chiusura dei propri studi e il refocus dell'intera piattaforma Stadia, ha causato anche la cancellazione di dozzine di progetti e contratti, stipulati con importanti case di sviluppo e publisher di terze parti.

Secondo un recente report di VGC, pare che i progetti cancellati da Google fossero dozzine, fra cui giochi realizzati da Hideo Kojima, Yu Suzuki, un titolo musicale di Harmonix, un multiplayer realizzato da un ex sviluppatore di Assassin's Creed e perfino un sequel per Journey to the Savage Planet.

Ognuno dei diretti interessati, intervistati da VGC, ha offerto la propria versione dei fatti. Il CEO di Harmonix, Steve Janiak, ha negato la cancellazione del suo progetto, sostenendo che, in ogni caso, esso potrebbe vedere la luce su altre piattaforme:

"Anche se Google ha cambiato la propria strategia, continuiamo ad essere contenti di quello che stiamo realizzando per Stadia e anche se il progetto non dovesse vedere la luce su Stadia, lo porteremo su altre piattaforme.".

Kojima Production non ha commentato la vicenda ma, come vi avevamo segnalato poche ore fa, il report indica che il suo titolo fosse un horror ad episodi e che fosse stato cancellato lo scorso anno. Lo stesso Kojima, mesi fa, sostenne di essere parecchio arrabbiato per la recente cancellazione di un suo progetto, quindi è lecito sospettare un collegamento.

La cancellazione più grossa, tuttavia, è sicuramente quella di Journey to the Savage Planet 2: il team un tempo noto come Typhoon, acquistato da Google lo scorso anno, aveva in cantiere un sequel molto più grande e ambizioso del predecessore, dotato perfino di cutscene animate.

Il team ha scoperto che Google aveva staccato la spina al progetto, proprio nel momento in cui la compagnia aveva annunciato pubblicamente il refocus di Stadia, senza alcun preavviso.

Google Stadia continuerà a vivere e riceverà nuovi titoli terze parti, ma è chiaro che senza esclusive di peso o feature che possano attirare futuri clienti, il servizio avrà il doppio delle difficoltà a decollare.

Fonte: VGC