Videogiochi e crunch: quando gli AAA pesano come un macigno anche sugli studi di supporto
Un video mostra i retroscena.
Il crunch è purtroppo un qualcosa di radicato all'interno di diversi studi di sviluppo e che colpisce maggiormente la creazione di titoli AAA. Un esempio fra tutti è Cyberpunk 2077: CD Projekt RED disse nel 2019 che i dipendenti non avrebbero dovuto fare periodi di crunch, affermazione poi disattesa visto che l'anno dopo e con un rinvio alle spalle, il team dovette cedere agli straordinari.
Ad ogni modo quando sentiamo parlare di CD Projekt RED pensiamo, sbagliando, che sia solo il team in Polonia ad aver lavorato al gioco. La società si è avvalsa anche di studi di supporto esterni per portare a termine Cyberpunk 2077 e ovviamente non è l'unica dato che anche altre grandi aziende appaltano lavori a terze parti. Ma questi studi esterni sono anche loro vittima del crunch? Un video del canale People Make Games affronta la dura realtà di questi piccoli studi.
In questo video sentiamo giovani sviluppatori che lavorano facendo straordinari non retribuiti su numerosi grandi progetti AAA, in studi di supporto con sede in Malesia e Indonesia. Ci sono storie che affermano lavori da 70 ore settimanali e di datori di lavoro che svicolano quando si tratta di parlare di retribuzione degli straordinari e di ferie per compensare i giorni festivi. Non solo, ma si parla anche di neolaureati che sopportano condizioni precarie nella speranza di un lavoro migliore in futuro. Un altro punto interessante è che anche se uno studio di outsourcing dice che non lascerà che si verifichi il crunch, un altro si precipiterà e accaparrerà i loro progetti, promettendoli di farli più velocemente o più a buon mercato.
È un argomento da tenere a mente la prossima volta che uno studio si impegna a non fare periodi di crunch: questa promessa vale anche per gli studi esterni?
Fonte: Eurogamer