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I migliori videogiochi in Co-Op locale

A volte, serve proprio un Player 2.

It Takes Two, l'ultima fatica di Hazelight Studios, ci ha ricordato che ci sono cose che non cambiano mai: giocare fianco a fianco con qualcuno può trasformare un salotto in una dimensione senza tempo. Josef Fares sa bene che per rinforzare i legami è necessario scalare montagne irte di pericoli (Brothers) e fuggire da prigioni iper-sorvegliate (A Way Out). Attività che non sono proprio alla portata di tutti. Per fortuna ci vengono in soccorso i videogiochi, che in queste occasioni svelano tutta la propria forza comunicativa.

Ma superata l'ormai storica fase dei cabinati, il multiplayer online ha preso il sopravvento, e giochi con questa filosofia "locale" sono diventati sempre più rari. Oggi si può facilmente raidare in venticinque contro un Lich, con party che funzionano come meccanismi ben oliati. Si può vincere una guerra lampo con la chat Discord pronta a simulare la radio di una squadra militare ben addestrata. Si può visitare un portatore di Brace per guidarlo nel suo primo approccio a Dark Souls, immerso nel silenzio che pesa sui sentieri di Lordran. Costruire forti su Valheim, fuggire da case infestate, giocare interi tornei di calcio. Insomma, c'è di tutto.

È di gran lunga più difficile, invece, trovare qualcosa da condividere con chi vive sotto il nostro stesso tetto. Ci sono sempre le esperienze competitive (come Mario Kart, Smash Bros e gli sportivi), ma se siete qui è il lavoro di squadra che cercate. Se dunque volete provare l'ebrezza di lottare gomito a gomito con un vostro "congiunto", come ai tempi di Double Dragon, Bugs Bunny & Taz in viaggio nel tempo e Metal Slug, quest'articolo fa per voi.

Scott Pilgrim vs. The World: The Game

Il fumetto di Bryan Lee O'Malley è stato capace di raccontare l'amore al tempo dei videogiochi. La trasposizione cinematografica è stata ottima, complici le inquadrature del materiale di partenza, già dinamiche e adatte al cinema (e poi diciamolo, Edgar Wright sa divertire il suo pubblico). Il videogioco, che ricordiamo racconta di malvagi ex fidanzati pronti a rompere le uova nel paniere, trova la sua forma più efficace in un... beat'em'up a scorrimento. Ovviamente.

Se volete sgominare bande di teppisti e vegani, immersi in una pixel art di altissima qualità e una colonna sonora chip-tune da fiera underground, preparatevi a cimentarvi in combo e mezzelune. Per gli amanti del fumetto, sappiate che la trama ha più di qualche semplice twist. Se proprio non sopportate Scott e in generale vi piace il genere, altri picchiaduro a scorrimento che potreste adocchiare sono Street of Rage 4, River City Girls o l'italianissimo Bud Spencer & Terence Hill: Slaps and Beans. Combattimenti da strada, birra alla mano, per consolidare amicizie.

Mario + Rabbids Kingdom Battle

A proposito di team italiani (Slaps and Beans è del Trinity Team di Bologna), come non citare l'orgoglio nazionale, firmato dalla divisione milanese di Ubisoft? Mario + Rabbids Kingdom Battle è un Rpg strategico, colorato e folle. Ma non lasciatevi ingannare dai personaggi: proprio perché parliamo di un tattico con griglia (alla X-Com e Final Fantasy Tactics), vincere una sfida richiede pazienza, ingegno e decisioni ben oculate.

Kingdom Battle ha dei comandi fluidi, mappe enormi, boss battle interessanti e coniuga due mondi in apparenza inconciliabili: quello del club esclusivo di Nintendo e quello legato agli urlanti conigli di Rayman. È un gioco meno casual di quel che può sembrare, con diversi livelli di profondità, ma in ogni caso accessibile a chiunque. La sua grandezza sta nei dettagli, degni del miglior Paper Mario. Un esempio? la mobilità può essere influenzata dai tipici tubi del nostro idraulico del cuore.

Death Road to Canada

Forse cercate qualcosa di più immersivo, qualcosa che richieda sangue freddo e il costante bisogno di monitorare le risorse del gruppo. Insomma, un survival. E si sa, i survival fanno spesso coppia con l'orrore, in tutte le sue forme. Death Road to Canada punta al lato slasher, da B-Movie, perché mette in campo gli zombie e una pixel art tutto sommato buffa. Lo fa nell'ottica di un road trip che richiama The Oregon Trail (in termini di scelte narrative) mescolandolo con gli hack'n'slash.

Aspettatevi quindi una meccanica di permadeath, viaggiatori che si uniscono e che lasceranno il vostro party, benzina da raccogliere come fosse acqua e munizioni da dosare. Di fatto, Death Road to Canada può essere un viaggio rapido, divertente e dolorosissimo, per i meno esperti. Ma se dedicherete all'autostrada della morte più tempo, potreste cominciare a trasformarlo in un lento e longevo viaggio spirituale, per conoscere meglio la persona che vi sta accanto, un non morto per volta sulla vostra mazza da baseball.

Don't Starve Together

Cercate un survival più pacato, più spaventoso e con un'atmosfera tra l'inquietante e l'omaggio a Tim Burton? Don't Starve Together è qui per voi. Attenzione alla versione PC, che manca della modalità locale (vengono in soccorso le mod). In questo gioco ormai classico, di fatto un roguelite con tanto di permadeath, dovrete resistere alla fame curando il vostro orticello, la vostra base, e proteggerla da creature oscure e bestie di ogni genere.

Al contrario di Death Road to Canada, questo è un gioco molto più complesso. Conoscere le risorse e i nemici che incontrerete farà la differenza tra la vita e la morte. Le stagioni si alternano e diventa essenziale reperire materiale e craftare marchingegni. I personaggi hanno le proprie peculiarità. Insomma, c'è una dimensione gestionale che complica le cose, ma che proprio grazie al Player 2 può essere snellita, distribuendo il lavoro. Da provare, anche solo per la bellissima direzione artistica.

Cuphead

Cuphead è un run'n'gun come non se ne vedevano da anni. Forte di un'estetica unica, che rievoca l'animazione occidentale del secolo scorso, offre ai giocatori sfide e boss battle a non finire. Ma non approcciatelo a cuor leggero: se cercate un gioco co-op per passare una serata tranquilla, questo gioco NON fa assolutamente per voi! Ma se volete superare i vostri limiti in compagnia, Cuphead sfoggia un gameplay "easy to learn, hard to master". Si salta, si spara, ma è anche necessario imparare il moveset avversario.

Chi accetta la sfida, si ritroverà catapultato all'interno di un tempo che non esiste più, in una delle operazioni nostalgia più riuscite degli ultimi anni. La difficoltà è sostenuta e spinge a sincronizzarsi per dare il meglio: perdere una vita equivale a mettere in difficoltà il proprio compagno di avventura. La varietà del gioco, in termini di power up e abilità passive, fa sì che entrambi i giocatori possano trovare il proprio ritmo e contribuire alla sconfitta dei nemici.

Castle Crashers

Castle Crasher, di Alien Hominid, oggi è un po' in sordina, ma è stato tra i più apprezzati titoli PSN e un cavallo di battaglia di Steam. Nel caso in cui fosse nel vostro backlog, potrebbe essere l'occasione giusta per recuperarlo! Si tratta di un side-scroller che prende il ritmo dei beat'em'up e lo modernizza con magie, armi a distanza, oggetti e power up. Offre anche la possibilità di scegliere e livellare personaggi differenti per estetica (dal cavaliere di fuoco all'ape spara miele), nonostante lo stile di combattimento alla lunga è identico per tutti.

Fino a quattro giocatori, è un viaggio attraverso 36 livelli, graficamente deliziosi e rifiniti. Come già accennato, è molto diverso da un classico picchiaduro a scorrimento, ma ciò non toglie che condivide lo stesso rischio di ripetitività, almeno superata la prima run. Per fortuna, i boss sono talmente ben fatti che val la pena affrontare una traversata del regno, per sconfiggere il Mago Oscuro e salvare le principesse del caso.

Secret of Mana Remake

Se cercate un'atmosfera fiabesca, un'avventura epica in un mondo incantato e un gameplay più vicino alle esperienze single player, date uno sguardo al remake di Secret of Mana (2017). È una rivisitazione forse troppo fedele all'originale, in termini di mappatura, e al tempo stesso sente il peso delle braccine corte di Square Enix. Ma proprio perché non stravolge o aggiorna il gioco base, se non graficamente, mantiene la modalità co-op a schermo condiviso (fino a tre giocatori) che al tempo era stata uno dei selling point.

Parliamo di un action RPG che proviene direttamente dall'era SNES (reperibile ancora su Nintendo Classic Mini), con oggetti, enigmi e backtracking a go-go. Questo comporta una routine fatta di villaggi e dungeon, farm di Exp e denaro, equipaggiamento da gestire e così via. La longevità è elevata mentre la difficoltà è decisamente bassa. La formula è sempre divertente, ma non aspettatevi un prodotto al passo con i titoli più moderni, come potrebbero essere Ys o Nier Automata.

Portal 2

Portal è senza dubbio uno dei momenti videoludici più importanti del ventennio. Un puzzle game capace di unire una fisica interessante a una narrativa serrata, piena di colpi di scena e frasi memorabili. Portal 2 rincara la dose con meccaniche ancora più profonde e scenari più elaborati. Oltre all'ormai imponente contenuto degli utenti, diffuso grazie a Steam Workshop e alla modalità editor, è facile dimenticare che vanta di una modalità cooperativa che funziona anche con lo splitscreen offline.

Preparatevi ad impersonare Atlas e P-Body, due automi al servizio di GLaDOS incaricati di risolvere gli immancabili (e intricatissimi) test dell'Aperture Science. In termini di difficoltà, la campagna è complessa tanto quanto quella single player. Troverete laser da specchiare, trampolini, interruttori a tempo, torrette letali. Vitale collaborare e ragionare insieme al proprio alleato. Giocare in locale permette, tra l'altro, di ricorrere a mappe e schemi cartacei, vantaggio strategico da non sottovalutare. Per chi ama spremersi le meningi ed enigmi nient'affatto scontati.

Trine 4: The Nightmare Prince

Trine, al suo quarto capitolo, è un platform puzzle incentrato sull'utilizzo di tre personaggi: un vecchio mago, un guerriero imponente e una ladra agilissima. Ognuno ha le sue abilità, che spaziano dalla telecinesi all'uso di un rampino per oscillare sui baratri e raggiungere le altezze più elevate. In due giocatori, è più facile combinare queste skill e superare gli ostacoli sul vostro cammino. Interessante anche la possibilità di cambiare eroe in qualunque momento, senza essere vincolati a una scelta di partenza.

Trine è un fantasy che non spicca certo per carattere, nonostante qualche scenario affascinante. Alla lunga pecca di ripetitività e puzzle facilmente aggirabili. Ma questo terreno semplice e sicuro, paradossalmente, è fertile per spingere all'avventura chi teme qualcosa di troppo complicato. Aspettatevi quindi una passeggiata tra boschi fatati e piene di meccanismi, con qualche boss battle a variare il ritmo del vostro vagare.

LEGO Il Signore degli Anelli

E a proposito di vagare, famosa la citazione di Tolkien: non tutti coloro che vagano sono perduti. E difatti, se c'è qualcosa che rende interessante lo split screen (l'unico grande limite al gioco locale), è proprio la possibilità di allontanarsi dal proprio alleato ed esplorare a perdifiato, senza il rischio di un teletrasporto forzato. I giochi LEGO hanno da sempre una forte componente cooperativa, pensiamo allo Hobbit e ai LEGO Harry Potter, ma niente crea un senso di squadra come il viaggio della Compagnia dell'Anello.

Altro motivo per giocare LOTR in salsa LEGO è l'ironia di fondo, che fa la parodia dell'epopea di Peter Jakcson, creando molti momenti divertenti. I livelli alternano puzzle e fasi hack'n'slash. Al di fuori delle sezioni di trama c'è un open world pieno di oggetti collezionabili e sfide. Altro punto di forza, specialmente nelle fasi finali del gioco, è la possibilità di usare tutto il cast dell'opera originale, incluso lo spesso dimenticato Tom Bombadil. Un ottimo ingrediente per spingervi a riaffrontare sfide, puntare al 100% e rivivere i momenti più interessanti della spedizione al Monte Fato.

Among Us

Among Us è tra i giochi più popolari della storia, a novembre dello scorso anno aveva raggiunto il mezzo miliardo di utenti attivi. È stato a lungo tra i trend di Twitch, tanto da diventare lo strumento usato da Alexandria Ocasio-Cortez per raggiungere il suo elettorato. Ma quali sono le ragioni del suo successo? Una di queste, in linea con la distribuzione gratuita su Android è iOs, è la possibilità di giocarlo in gruppo, intorno a un tavolo, come si farebbe col buon vecchio Lupus in Tabula.

In altre parole, Among Us non solo spinge i giocatori a mostrare lati di sé inaspettati, ma ricrea l'atmosfera di un tabletop senza costringere all'uso di carte, pedine e quant'altro. È semplice e i minigiochi li si impara dopo pochissime partite. Una velocità vantaggiosa, che rende questo gioco adatto praticamente a tutti e un ottimo modo per trascorrere una serata diversa. Per chi non lo sapesse, è un gioco deduttivo in cui una squadra deve mantenere attiva una nave spaziale, prima che un traditore vanifichi ogni sforzo e uccida tutti. Attenti, come succede con Risiko, a non giocarvi le vostre amicizie.

Octodad: Dadliest Catch

Young Horse, con Octodad, ha trasposto in tre dimensioni la frustrazione che si prova in QWOP e Foddy's Getting Over It. Questi giochi hanno in comune dei controlli non proprio gentili. Nel caso di QWOP, per esempio, bisogna gestire ogni arto di un corridore, per farlo arrivare al traguardo. È così complesso che un'IA non è riuscita (ancora) a battere il record umano. Cosa propone Octodad di così diverso da spingerci a consigliarvelo? Di controllare un polipo antropomorfo, in situazioni di vita quotidiana.

E qui sta la differenza, coi suddetti titoli. Il vero scopo di Octodad è creare situazioni comiche, non sfide impossibili. Offre a ogni giocatore (fino a quattro), il controllo di uno o più "arti". È la ricetta perfetta per un disastro, ma anche per un pomeriggio all'insegna della risata e del nonsense. Non è un gioco cooperativo che vi chiederà a gran voce di essere completato, ma anche solo tentare di far sedere questo padre octopode su una sedia sarà qualcosa che vi resterà impresso.

Knights and Bikes

Knights & Bikes di Foam Sword Games è un gioco creato appositamente per la modalità cooperativa, vicinissimo all'approccio di It Takes Two. Due bambine devono esplorare un'isola, in cui si vocifera ci sia un tesoro. Per farlo, oltre a delle caotiche gite in bici, devono ricorrere alle proprie caratteristiche speciali e ai propri strumenti unici. Demelza combatte melee e utilizza apparecchiature tecnologiche, Nessa usa un frisbee ed utilizza tecniche ad area.

Sicuramente consigliato se cercate qualcosa che richiami un po' le atmosfere di film come i Goonies, o anche soltanto se mirate a un gioco tranquillo, che abbia come focus non tanto l'amore ma l'amicizia. Ottimo per giocare con i più piccini. Esteticamente è un titolo evocativo, con un'isola battuta costantemente da pioggia e vento. A coronare questo buon prodotto, la distribuzione a opera di Double Fine, marchio di garanzia.

Overcooked! 2

Il simulatore di cucine esplosive, di Team 17 e Ghost Town Games, ha dato nuova linfa a un genere che sembrava potesse aver vita lunga solo in ambiente mobile. Cucinare per un pubblico sempre più affamato e pretendente, in squadra (ma anche contro un avversario), è più divertente grazie ai modelli tridimensionali in gioco, che sostituiscono il click diretto con un gameplay più dinamico, quasi da puzzle in terza persona.

Fino a quattro giocatori, Overcooked! 2 propone sfide all'interno di ristoranti sempre più assurdi. Oltre a lavorare le materie prime, dovrete stare attenti a spegnere incendi, attivare interruttori per aprire piste più rapide per servire i clienti in minor tempo possibile, e con il proseguire della "campagna" accedere a cucine stregate o sul bordo di zattere. Insomma, siete di fronte a un party game atipico quanto vario e a cui è davvero facile approcciarsi per la prima volta.

Gears 5

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Forse non cercate un party game, forse cercate un gioco cooperativo di caratura diversa, visivamente spettacolare e da giocare trattenendo il fiato. In questo caso, Gears 5, l'ultimo capitolo della nuova trilogia di Gears of War firmato The Coalition (e Xbox Game Studios), forse è più in linea con i vostri gusti. In questo TPS fantascientifico vi ritroverete a consumare le vostre Gatling contro abomini alieni. Gears 5 è uno di quei giochi che guadagna davvero tanto dal couch co-op.

L'offerta è molto varia. Innanzitutto avrete accesso alla campagna, fino a tre giocatori. Nel caso in cui vogliate ulteriori rush di adrenalina, la modalità Fuga (con tanto di editor di mappe) vi permetterà di compiere, insieme ai vostri alleati, incursioni nell'Alveare dello Sciame per piazzare una bomba e fuggire. Infine, ci sono le sfide Versus e la più classica modalità Orda, per proteggere una postazione dalle costanti invasioni nemiche.

Lara Croft and the Temple of Osiris

Se non siete patiti delle avventure di Lara, forse vi siete lasciati sfuggire la duologia composta da Guardian of Light (2010) e Temple of Osiris (2014). Se i vostri ricordi legati alla pistolera più coraggiosa dei videogiochi sono platform letali, da risolvere un salto pixel perfect alla volta, state tranquilli. I due capitoli di cui parliamo, nati come giochi cooperativi, sono accessibili e fluidissimi da giocare, anche se non vantano una componente narrativa potente come nelle due ultime trilogie.

In visuale isometrica, fino a quattro giocatori, Temple of Osiris è una sorta di dungeon crawler alla Diablo, un po' platform, un po' avventura dinamica fatta di puzzle e scariche di fuoco contro creature appartenenti alla mitologia egiziana. Ogni personaggio ha le sue caratteristiche e i suoi punti di forza, anche se mancano skill tree a rendere più profonde le meccaniche di gioco. La trama ha la sua dose di mistero, e prosegue una trappola letale e un masso rotante per volta.

Broforce

Un action shooter 2D che non vi darà un istante di pace, il punto di incontro tra Metal Slug e Contra. Esplosioni, vite con il contagocce, bullet hell, pixel art e boss che trasudano stile. Azione pura, forse troppa e caotica. Ma se volete catturare le sensazioni dell'era Arcade e cercate qualcosa di diverso dai classici, Broforce è la bomba al testosterone che cercate.

Le citazioni non si sprecano, dai livelli a tema Alien al protagonista chiamato Rambro (ma ci sono molti altri personaggi con giochi di parole del genere). Questo side-scroller è una dichiarazione d'amore a tutti quei film con Stallone, Jean-Claude Van Damme, Seagal e Schwarzenegger. Consigliato se non siete troppo vecchi per queste...

Metal Slug 3

Doveroso, quindi, aggiungere uno dei più divertenti, assurdi e rifiniti sparatutto a scorrimento da cabinato. Fortuna vuole che grazie a Steam, PlayStation Network, Xbox Live e Nintendo eShop, tutti i Metal Slug, dal primo all'XX, sono facilmente reperibili. Le presentazioni in questo caso sono superflue, il capolavoro di Nazca Corporation e SNK ha fatto la storia. Animazioni fluide in splendida pixel art, umorismo ed esagerazione, estetica splatter e scene epiche.

Potreste cominciare con qualunque titolo della serie, ma il terzo capitolo è sicuramente tra i Metal Slug più carismatici e amati. Nonostante qualche boss bullet sponge e delle sezioni bullet hell molto poco leggibili, ha più ramificazioni e uno dei crescendo finali più interessanti dell'epoca, con l'infinito stage della base aliena e la conseguente battaglia spaziale. Chiaramente, parliamo di un gioco rapido, da giocare e rigiocare, magari per superare il proprio stesso record. E perché no, può anche essere un'ottima occasione per comprare l'Arcade Stick che adocchiavate da tempo.

It Takes Two

Menzione d'onore. It Takes Two non solo è uno dei giochi più rifiniti di quest'anno videoludico, ma è anche un esperimento in varietà e divertimento. Non perde mai il ritmo e non annoia, ha sfide interessanti ma mai punitive, è adatto a tutti, è sperimentale quanto basta. La vena autoriale di Josef Fares è perfettamente espressa, nel miscuglio di generi e gameplay che propone, dallo sparatutto al platform più classico. Molti, ciliegina sulla torta, i minigiochi interni. Si tratta di un titolo così ben orchestrato che potrebbe essere davvero la terapia di coppia del futuro. Se il tema non vi dovesse ispirare, almeno non precludetevi Brothers: A Tale of Two Sons e A Way Out.

L'ultimo anno e mezzo, di lockdown e isolamento sociale, ha avvicinato molte persone ai videogiochi. I Couch Co-Op sono un ottimo modo per introdurre i più casual ad esperienze via via più profonde, oltre ad essere una sempre valida occasione per legare. Hazelight Studios ha dimostrato che si può e si deve ancora sperimentare su questo fronte, perché se è vero che la tecnologia avanza a passi da gigante, rendendo obsoleti alcuni gameplay e molte grafiche, è anche vero che il nostro media ha delle radici solide e ben precise. Se il cinema ha le grandi sale, i videogiochi hanno divani e cabinati.

Fateci sapere nei commenti quali sono i vostri giochi co-op preferiti!