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Crash On The Run - recensione

Il bandicoot salta e corre su dispositivi smart.

Uscito proprio in questi giorni su dispositivi iOS e Android, Crash On The Run è la nuova avventura del popolare Bandicoot ma non rappresenta il suo esordio assoluto su telefonini, smartphone e tablet.

Ai tempi di Vivendi Games Mobile infatti vennero convertiti molti platform della serie, ma questo è il primo gioco sviluppato e pubblicato da King (quelli di Candy Crush, tanto per intenderci).

Il gameplay è quello tipico dei run-and-jump. Ne abbiamo visti a centinaia con protagonisti più o meno noti, ma Crash Bandicoot è il protagonista perfetto per questo tipo di giochi, forse perché fin dagli esordi ha avuto a che fare con livelli "a corridoio" e salti spericolati. Il risultato di tale matrimonio è una giocabilità talmente immediata da rendere quasi fastidioso il tutorial a cui Coco Bandicoot vi sottoporrà all'inizio.

Cover image for YouTube video

Il protagonista corre da solo verso lo schermo, tutto ciò che il giocatore deve fare è spostarlo su uno dei tre percorsi paralleli disponibili (a volte anche meno) con rapidi tocchi a destra e sinistra. In presenza di ostacoli si salta "swipando" verso l'alto o il basso, mentre un rapido "tap" sullo schermo darà vita alla celebre turbina di Crash, utile a rompere le casse piene di succosi frutti Wumpa e altri oggetti utili.

Tutto qui: semplice, rapido e divertente. Beh... in realtà qualche variante sul tema Crash On The Run la propone, altrimenti avremmo già finito di parlarne e gli avremmo affibbiato una stiracchiata sufficienza di incoraggiamento. L'avventura principale, che può essere giocata anche con Coco, è composta da una lunga serie di livelli ambientati in alcune delle location storiche della saga. Pur essendo estremamente lineari nel loro svolgimento verticale, questi livelli offrono spesso strade alternative che a fronte di difficoltà maggiori offrono bonus più consistenti.

In caso di morte si riparte dall'ultimo checkpoint toccato, non prima però di aver visto un bel filmato pubblicitario. Non avete voglia di uno spot? Ci dispiace ma in questo caso le alternative sono due: ripartire dall'inizio con conseguente esborso di nuove risorse oppure spendere qualche cristallo per ripartire al volo.

Gli inviti all'acquisto di pacchetti bonus (con denaro reale) non è dei più invasivi, ma aspettatevi di vedere di frequente schermate come questa.

Alla fine di ogni stage si "affronta" un boss, principale o secondario. Le virgolette sono opportune in quanto tali scontri non si svolgono in modo canonico. Dovendo mantenere uno stile di gameplay non troppo complicato e veloce, il tutto si riduce alla pressione di un tasto per lanciare l'arma che intrappolerà il cattivone nella distorsione spazio-tempo, il tempismo con cui il tasto verrà premuto cambierà la quantità di bonus finali ricevuti.

Per poter accedere ai livelli e alle successive sfide avrete però bisogno di determinati oggetti, che vanno craftati in appositi macchinari sparsi nell'isola. Inizialmente solo un paio di questi saranno accessibili, gli altri dovrete aggiustarli e successivamente potenziarli. Tutto questo però ha un costo e trattandosi di un gioco Mobile i prezzi sono crescenti e richiedono un bel po' di pazienza per essere saldati.

Ciò significa che dopo i primi livelli di riscaldamento dovrete attendere un po' prima di affrontare i successivi, oppure velocizzare il tutto giocando dei ripetitivi livelli di raccolta. La soluzione più veloce però è quella più dispendiosa. Il sistema di monetizzazione scelto da King è quello canonico: gioco gratuito che fornisce con studiata lentezza i suoi contenuti tentando però il giocatore con pacchetti di bonus dai prezzi variabili, in questo caso si va da un paio di Euro fino a oltre cento.

Crash e Coco possono essere personalizzati con skin alternative, da acquistare con la valuta in-game, alcune delle quali garantiscono poteri extra.

È un meccanismo perverso ma sarete voi a decidere se piegare Crash On The Run alla vostra volontà, giocandolo solo nei ritagli di tempo, o affrettare artificialmente la sua progressione a suon di denaro sonante. Se deciderete per questa seconda strada non vi giudicheremo, ma tenete presente che in teoria (in grassetto e sottolineato) è possibile completare l'avventura, le sfide extra e acquistare tutti i bonus senza spendere un centesimo.

A quel punto sarete vecchi e probabilmente avremo già superato almeno altre tre pandemie... ma volete mettere la soddisfazione di avercela fatta senza alcun aiuto?

Crash On The Run gira senza particolari problemi anche su dispositivi di fascia media. Per la nostra prova abbiamo utilizzato uno Xiaomi Poco X3 NFC con chipset Qualcomm Snapdragon 732G, 6GB di RAM e sistema operativo Android 10 MIUI 12. Solo in sporadiche occasioni abbiamo riscontrato qualche tentennamento nella fluidità di gioco durante l'avventura di base mentre stranamente i cali di frame rate si sono fatti un po' più sensibili nelle sfide multigiocatore asincrone.

Queste ultime consistono in sfide di abilità e velocità sui percorsi già sbloccati, nelle quali verrete messi a confronto con i "fantasmi" di altri giocatori. La modalità a squadre non è accessibile da subito ma una volta sbloccata mette a disposizione classifiche mondiali e un bel po' di trofei da mettere in bacheca. A questa si aggiungono poi le sfide settimanali, quelle nascoste e le skin da sbloccare. Insomma, un bel pacchetto che fa di Crash On The Run un gioco superiore alla media dei titoli Mobile in circolazione... se solo si concedesse in modo meno esoso sarebbe un passatempo perfetto.

8 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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