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Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown - recensione

Le arti marziali di SEGA ritornano su PlayStation.

Ricordate quello spigolosissimo picchiaduro che SEGA lanciò nelle sale giochi di tutto il mondo nei primi anni '90? Forse voi no ma chi vi scrive sì, rimanendo a bocca aperta dinanzi a Virtua Figher, ovvero uno dei primi fighting game tridimensionali in assoluto.

Nell'epoca in cui Street Fither e Mortal Kombat regnavano e rasentavano la perfezione dei picchiaduro bidimensionali, AM-2 e SEGA stupirono il mondo aprendo questo genere alla terza dimensione.

Quel titolo, inoltre, fece da capostipite alla nascita di diverse serie di giochi multidiscipilnari denominati "Virtua" (che stava per tridimensionale) come Virtua Racing, Virtua Tennis, Virtua Sriker e via dicendo.

Virtua Figher diede il via anch'esso a una serie, prima in sala giochi e poi con porting su 32X, Saturn e Dreamcast. Con l'abbandono da parte di SEGA del mercato hardware, la serie si spostò su PlayStation e Xbox; l'ultimo episodio, Virtua Fighter 5, nato come esclusiva PlayStation 3, venne aggiornato con la versione Ultimate Showdown diventando al contempo multipiattaforma.

Cover image for YouTube videoVirtua Fighter 5: Ultimate Showdown - Trailer di lancio italiano

Dopo ben 11 anni di limbo, dunque, SEGA pubblica un nuovo episodio della serie. Nuovo si fa per dire, visto che si tratta di una versione rimasterizzata e aggiornata di Final Showdown. Riuscirà questo titolo a rivaleggiare con serie rivali come Tekken, Dead or Alive, Street Figher o Mortal Kombat, che nel frattempo si sono perfezionate sempre più con vari capitoli avvantaggiandosi dei vari diversi salti di hardware? Lo scopriremo insieme in questa recensione di Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown.

Quel che spicca immediatamente all'avvio del gioco è il revamp grafico. Non si tratta infatti di una semplice opera di rimasterizzazione con un upgrade della risoluzione: ora il tutto gira su un engine completamente diverso. Parliamo del Dragon Engine, su cui è basato Yakuza: Like a Dragon. Gli effetti di tale migrazione sono subito lampanti. Tutto è stato migliorato, dai modelli dei personaggi, ai fondali, passando per le arene, per gli effetti di luce e particellari, fino ad arrivare alle texture e al filtraggio delle stesse.

Lo sviluppatore ha però deciso di non mettere completamente mano alle animazioni dei lottatori, una scelta che appare strana ma che è per certi versi condivisibile. Quando è uscito nel 2007, infatti, Virtua Fighter 5 aveva un sistema di combattimento e di animazioni praticamente perfetto. Molto accessibile ma allo stesso tempo tecnico e veloce, per niente legnoso.

I modelli dei personaggi appaiono splendidi col Dragon Engine.

Se quindi non si è voluto mettere mano a questo aspetto, è stato forse per non andare a rovinare un'esperienza praticamente osannata dai puristi del genere. D'altro canto, la velocità di aggiornamento dei movimenti dei personaggi appare un po' rallentata rispetto agli standard a cui i picchiaduro di altre case ci hanno abituato. In ogni caso, grazie al nuovo engine tutto si muove a una velocità inchiodata a 60fps e non abbiamo mai incontrato alcun rallentamento.

Passando alle modalità di gioco, qui tutto è stato ridotto all'osso. Vengono accantonate alcune modalità a giocatore singolo che erano presenti nel titolo originale per PS3, come il Time Attack o il Survival, e adesso è disponibile solamente la classica modalità Arcade, accompagnata da una modalità di allenamento per prendere confidenza coi vari lottatori, e da un versus locale.

Le modalità offline finiscono qui. Poi c'è l'online, che ci permette di lanciarci in match classificati o di creare stanze che possono ospitare fino a 16 giocatori in modo da poter organizzare tornei pubblici, o privati coi nostri amici.

Le modalità di gioco potranno sembrare quindi poche rispetto ad altri prodotti di questo genere ma la verità è che Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown vuole focalizzarsi esclusivamente sul combattimento e sul piacere che esso stesso regala. Il gioco è accessibile e il classico button mashing dei neofiti funziona, tanto da poter vincere anche match classificati premendo giusto qualche pulsante casuale.

Le prese sono una componente fondamentale del sistema di combattimento.

Ma attenzione: accessibilità non esclude profondità, e padroneggiare le mosse di un lottatore regalerà un'esperienza estremamente soddisfacente. Ogni lottatore ha una tecnica di lotta differente ed è veramente difficile trovare due personaggi che combattono con lo stesso pattern. Ad esempio Lau Chen è un lottatore bilanciato e veloce che mira a cogliere di sorpresa l'avversario coi suoi colpi, mentre El Baze è in grado di concatenare combo micidiali, e ancora Aoi è un combattente parecchio tattico che mira a confondere l'avversario per poi coglierlo fuori equilibrio.

Il sistema di combattimento non offre molti tipi di attacchi: ci sono il calcio, il pugno e la presa, ma è il modo di sferrare questi colpi che fa la differenza. Cogliere l'avversario in guardia o fuori guardia avrà un impatto fisico diverso e sulla riuscita o meno delle combo. Inoltre, risulta molto soddisfacente schivare lateralmente per poi sfruttare quel gap in cui l'avversario sta recuperando dalla mossa, o anche usare i contrattacchi.

Per quanto riguarda le modalità di gioco online, è stata un'esperienza piuttosto in divenire. Se ci fossimo basati sui primi giorni dal ricevimento della copia a scopo review, l'esperienza sarebbe stata disastrosa visto che inizialmente non era nemmeno disponibile l'online. Quando poi è stato sbloccato, risultava veramente difficile trovare partite tramite il matchmaking che non presentassero un lag inaccettabile.

Ci sono molti oggetti per personalizzare ogni lottatore.

Virtua Fighter 5 è infatti un fighting game e pure molto veloce poiché si basa solo sulle pure arti marziali. Non ci sono attacchi speciali, hadoken o cose varie. Quindi anche solo qualche decimo di ritardo nell'azione dalla pressione dei tasti può mandare a vuoto ogni nostro attacco.

Fortunatamente nel corso dei giorni le cose sono nettamente migliorate, grazie anche al fatto che nel frattempo il gioco è stato offerto come titolo mensile gratuito di giugno per gli abbonati del PlayStation Plus. Ora per fortuna risulta molto facile trovare partite fluide e prive di lag, sia col matchmaking che con le sale d'attesa. Tuttavia avremmo gradito un sistema di icone differente per le connessioni cablate e quelle wireless, in modo da poter scremare maggiormente la qualità delle connessioni.

La versione PS Plus è quella base, che manca del Legendary Pack. Si tratta di un pacchetto di oggetti cosmetici, acquistabile a parte, che offre oltre 2500 elementi per personalizzare ogni personaggio con vestiti, tuniche, accessori, tatuaggi e quant'altro, in modo da rendere più uniche le partite online e aiutare a riconoscere facilmente il proprio lottatore in caso di specularità. Il pacchetto è ovviamente incluso con l'acquisto del gioco.

Sicuramente dispiace che SEGA abbia deciso di rimuovere alcune modalità a giocatore singolo che erano presenti nell'opera originale, avrebbero dato più valore al pacchetto. Ma d'altro canto appare comprensibile una scelta che mira a focalizzare totalmente il giocatore verso l'esperienza competitiva online.

Ecco le modalità di gioco: dal menu si può assistere anche ai match online.

Dai menu vediamo che sono in preparazione dei tornei online ai quali al momento della scrittura non era ancora possibile partecipare. Non mancheremo di aggiornare la recensione non appena sarà possibile parteciparvi ma, anche allo stato attuale, Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown è un picchiaduro che saprà ricompensare gli amanti del genere ma anche i giocatori casual, grazie alla sua estrema accessibilità.

Se però non giocate mai online, probabilmente ci sono altri prodotti che offrono maggiore valore.

8 / 10

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Marco Procida

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