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Legend of Mana - recensione

Una magia che si ripete.

Seiken Densetsu è il titolo giapponese della serie conosciuta in occidente come "Mana", nata come derivazione portatile di Final Fantasy. A differenza della più celebre saga Square Enix, che al titolo principale ha aggiunto quasi sempre solo un numero, i titoli di questa saga sono sempre cambiati. Il primo, Mystic Quest, venne distribuito negli Stati Uniti come Final Fantasy Adventure, ma dal secondo in poi e relativi spin-off si è passati attraverso segreti (Secret of Mana), prove (Trials of Mana), eroi (Heroes of Mana) e via dicendo.

Dopo un lungo periodo di silenzio, nel 2006 il publisher giapponese tentò di rivitalizzare il franchise con World of Mana, una compilation di cinque giochi che invasero una miriade di piattaforme, dal Nintendo DS ai dispositivi mobile, facendo anche una puntata su PS2 con Dawn of Mana e allargandosi anche verso il mondo dei Manga. L'operazione non ebbe un successo memorabile e seguì un altro periodo di stop, conclusosi tre anni fa con l'arrivo di Secret of Mana HD e successivamente con il total-remake di Trials of Mana.

I due titoli appena citati hanno avuto il merito di risvegliare l'interesse del pubblico più fedele di Square Enix, che ha gradito la possibilità di rigiocare quei JRPG anche sulle macchine più moderne. Allo stesso target è rivolto oggi Legend of Mana, versione restaurata del gioco uscito oltre 20 anni fa su PlayStation, uno spin-off che all'epoca riprese buona parte delle meccaniche di gioco dei predecessori introducendone altre inedite.

Cover image for YouTube videoLegend of Mana | Announce Trailer

Per chi non ha mai avuto occasione di giocarlo, le immagini a corredo di questo articolo sono probabilmente una gradita sorpresa. L'estetica di Legend of Mana infatti colpisce subito grazie ad uno spiccato e originale lato artistico che abbina fondali disegnati a mano a personaggi in pixel-art. Il lavoro di restauro ha aumentato la risoluzione dei fondali, privandoli della patina opaca tipica dello scorrere degli anni, restituendogli buona parte dello splendore originale.

Il contrasto con gli sprite dei personaggi è più marcato di quello che ricordavamo ma nell'insieme è ancora un bel vedere. I movimenti avvengono liberamente nelle varie schermate, cosa che inizialmente potrebbe creare un po' di disorientamento. Proprio il contrasto a cui abbiamo appena accennato poco fa rende a volte difficile capire dove si può andare, con cosa si può interagire e quale sia l'uscita verso la destinazione successiva.

A tal proposito, Legend of Mana non propone un mondo preconfezionato come la maggior parte degli altri JRPG. All'epoca il team di sviluppo ebbe l'originale idea di dare al giocatore la possibilità di esplorare le ambientazioni creandole attraverso degli artefatti e posizionandole su una mappa inizialmente vuota. Ogni artefatto dà vita ad un villaggio o a un dungeon che potranno poi essere esplorati liberamente e ripetutamente per portarne a termine le missioni. Il posizionamento di ogni "Land" è influenzato da uno degli Spiriti del Mana presenti sullo slot scelto, la cui variabile potenza può riflettersi in modo più o meno marcato su alcuni elementi di gameplay.

Nel corso del gioco imparerete a creare degli strumenti e le relative melodie.

In questa originale struttura si vanno ad incastrare tre trame, che corrono parallele verso un'unica destinazione: il mitologico Albero del Mana il cui potere va ripristinato. Un classico insomma. Per finire il gioco non è necessario portare a termine tutte le storie ma la loro presenza ovviamente aumenta non poco la longevità complessiva che si aggira sulle 25/30 ore per una run "tranquilla", ma può veleggiare verso le 40 e oltre per i completisti.

Il/la protagonista scelto/a inizialmente non sarà solo/a nella sua missione. Al suo fianco si alterneranno alcuni eroi "secondari" (umani e non) che volendo possono essere controllati da un secondo giocatore. Tutto il resto fa parte del classico manuale dei JRPG: attributi migliorabili con l'accumulo di XP, equipaggiamento potenziabile, negozi inutili in ogni dove e una miriade di NPC che amano starsene fermi nello stesso posto per ore, dispensando frasi predefinite dalla scarsa utilità. I combattimenti si svolgono in tempo reale, il cui svolgimento può essere in parte modificato da alcune tecniche speciali legate a specifiche armi e al caricamento dell'immancabile barra su schermo.

Ulteriori opzioni vengono sbloccate in punti precisi della trama e allargano lo spettro di interazioni concesse dal gioco. Divertente, anche se quasi del tutto automatica, la possibilità di far crescere frutta nel retro della vostra casa. La qualità dipenderà non solo dalla quantità e qualità dei semi che darete al guardiano che si preoccuperà di rendere rigoglioso l'orto, ma anche dal livello di Mana della vostra magione.

Il gioco non è localizzato in italiano ma la trama è abbastanza basilare e comprensibile anche in inglese (ma anche francese o tedesco, se preferite).

Se preferite dedicarvi alla forgiatura potrete anche improvvisarvi armaioli e creare nuovi equipaggiamenti con i materiali accumulati. Come spesso accade nei JRPG, la meccanica di crafting rende di fatto quasi inutili i negozi sparsi in giro per la mappa. Fatta eccezione per qualche consumaile, nel 99% dei casi le armi, armature ed oggetti venduti dai mercanti locali saranno nettamente inferiori a quelli fabbricabili da voi, che tra l'altro possono anche essere potenziati aggiungendo svariati bonus secondari.

Potrete infine allevare i mostri che catturerete, nutrendoli e facendoli crescere di livello per poi portarli con voi in battaglia. In origine questi potevano anche essere importati su un accessorio PlayStation chiamato Pocket Station e potenziati grazie ad un mini-gioco chiamato Ring Ring Land, che finora non era mai stato esportato nelle versioni occidentali di Legend of Mana. Abbiamo scritto "finora" perché Ring Ring Land è stato incluso in questa remastered, per la gioia di chi ancora oggi rimpiange i Tamagotchi.

Ad accompagnare le vostre avventure troverete una delle colonne sonore più suggestive dell'intera produzione Square, che in questa remastered è disponibile sia in versione originale che riarrangiata. Un'altra novità che sarà sicuramente gradita ai neofiti ma non ai puristi, è rappresentata dalla possibilità di disattivare in qualsiasi momento i famigerati scontri casuali.

Il Land Make permette di posizionare le location del gioco sulla mappa per poi esplorarle Il posizionamento può modificarne alcuni fattori come la potenza dei nemici.

Nell'insieme il lavoro di restauro compiuto da Square Enix sul materiale originale è di buon livello, sicuramente molto meno pigro di quello visto in altre remastered, motivo per cui non possiamo non consigliarvene il recupero. Tenete tuttavia presente che molti elementi del gameplay di Legend of Mana oggi potrebbero apparire piuttosto basilari, per non dire scarni, ma sono le sue "stranezze" a tenere ancora il gioco ben al di sopra della media nonostante i tanti anni alle spalle.

Legend of Mana sarà disponibile dal 24 Giugno per PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch sia in versione digitale che fisica presso rivenditori selezionati al prezzo di 29.99 Euro. I fortunati giocatori giapponesi potranno godere anche di una golosa Collector's Edition (al prezzo di circa 105 Euro) che include tra le altre cose la colonna sonora su disco e un peluche di Li'l Catcus, una delle mascotte storiche della serie.

7 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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