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Laboratorio di Videogiochi - recensione

Siete pronti a passare dall'altra parte?

Nintendo è sempre stata propensa alla sperimentazione e al coinvolgimento dei propri utenti in esperienze un po' fuori dall'ordinario. Senza andare troppo indietro nel tempo pensate alla Balance Board di Wii, al doppio schermo della famiglia DS (con la successiva aggiunta del 3D senza occhiali) o più recentemente alla famiglia Labo. Anche in termini di software abbiamo assistito alla nascita di numerosi titoli sperimentali e l'ultimo in ordine di tempo è questo Laboratorio di Videogiochi, un tool giocoso che con dei tutorial piuttosto semplici permette di dare vita ad una serie di videogames predefiniti per poi spiccare il salto verso la creazione a tutto tondo.

Qualcosa di simile è già stata tentata in passato, il primo esempio che ci viene in mente è LittleBigPlanet o l'intera famiglia di titoli creati da Media Molecule. In Giappone i tool per creare VG esistono da una vita, provate a cercare RPG Maker su Google e verrete sommersi da uno tsunami ci immagini e video. Laboratorio di Videogiochi vi farà passare "dietro le quinte" per spiegarvi in primis le meccaniche che permettono ai protagonisti di compiere anche le azioni più semplici. Il primo esperimento riguarda infatti un personaggio anonimo, una specie di marionetta, che deve raggiungere una mela posta due piattaforme sopra di lui. Per riuscire a raggiungerla dovrete imparare a collegare l'azione "Salta" al personaggio in questione e lo farete semplicemente tracciando una linea da un punto ad un altro.

Data la grande quantità di testo il rischio di errori di traduzione capaci di compromettere l'esperienza era alto, ma è stato scongiurato da una localizzazione impeccabile.

Verrete seguiti in questi primi esperimenti da due avatar, Bob e Alice, che in realtà sono dei semplici puntini luminosi decisamente chiacchieroni. Vi faranno da guida nel processo creativo con una serie di tutorial sempre più articolati ma mai troppo complicati. Al centro del processo creativo del Laboratorio di Videogiochi ci sono i Nodon, moduli che una volta collegati tra loro danno vita ad una vastissima varietà di funzioni. Agiscono dietro le quinte dei videogiochi che creerete e permettono di fare un po' di tutto, dal muovere i personaggi a modificare forme e colori di ogni elemento dello schermo. Usarli è MOLTO più semplice che spiegarli ma come sempre per raggiungere i risultati più ragguardevoli avrete bisogno di un po' di pratica.

Potrete farla sui videogiochi già presenti nella "memoria" del software, che andrete a creare a piccoli passi seguendo le indicazioni di Bob e Alice. I loro consigli rimarranno disponibili e consultabili in qualsiasi momento in un'apposita sezione, che funge da vero e proprio manuale di programmazione. Ci tornerete spesso quando non ricorderete un passaggio, ma vi assicuriamo che con il tempo potrete assimilare tutte le meccaniche in modo organico e in men che non si dica vi muoverete tra i menù come furetti. Forse la cosa più difficile con cui dovrete convivere sarà la gestione dell'ordine.

I primi giochi sono piuttosto basilari e richiedono una quantità di Nodon abbastanza limitata, ma andando avanti saranno molti di più e dovrete sistemarli nella "schermata di debug" (alla quale potrete accedere in qualsiasi momento premento il tasto +) in modo da poter intervenire facilmente in caso di malfunzionamenti. È un po' come creare un orologio, i cui ingranaggi vanno sistemati ordinatamente per occupare meno spazio possibile, ma al tempo stesso facendo sì che si incastrino alla perfezione tra loro. Se come il sottoscritto siete affetti dalla sindrome dell'ordine, che vi porta a sistemare simmetricamente qualsiasi cosa, Laboratorio di Videogiochi potrebbe essere il titolo che aspettate da tempo per sfogare i vostri istinti maniaco compulsivi.

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Una volta nutrito l'emisfero sinistro del vostro cervello con le lezioni pratiche, che durano 8 ore abbondanti se si includono gli "esami" finali, potrete dedicarvi a quello destro dando libero sfogo a fantasia e creatività. Una volta terminati i giochi "tutorial" potrete infatti entrare nella sezione di programmazione vera e propria, un foglio bianco (in realtà giallino) sul quale dare vita a giochi di ogni genere. Anche qui dovrete partire dalla realizzazione degli scenari/livelli e dei personaggi/mezzi ma dovrete spingervi ben oltre arrivando a creare il sistema di telecamere, quello di interazione con gli NPC o gli oggetti del gioco, gli effetti sonori e via dicendo.

Lo ammettiamo, non è facile specialmente per chi è abituato ad usufruire dei giochi in maniera passiva. Chi ha già giocato ai due Super Mario Maker probabilmente sarà facilitato in queste fasi prettamente creative, ma se inizialmente doveste imbattervi nel blocco del creativo potrete sempre dare un'occhiata ai giochi creati dagli altri utenti. Laboratorio di Videogiochi infatti è un altro di quegli animali sociali che permettono di condividere le creazioni ma anche di provare e/o votare quelle degli altri giocatori, a patto che si disponga di un abbonamento Nintendo Switch Online.

Il sistema di ID utilizzati per trovare i videogiochi condivisi DEVE essere cambiato da Nintendo... è tutt'altro che amichevole.

Come sempre in questi casi l'obiettivo è quello di creare un catalogo pressoché infinito di esperienze, capaci di allungare a dismisura la longevità del gioco anche e soprattutto per chi non ha voglia di dedicarsi alla realizzazione dei videogiochi. Peccato però che la modalità di fruizione di questi contenuti sia tutt'altro che amichevole. Non esiste infatti una sezione dove vengono raccolti i giochi creati dagli utenti, per trovarli è necessario inserire l'ID di ogni titolo o del creatore. Ci auguriamo vivamente che Nintendo da questo punto di vista faccia un passo indietro con un bell'aggiornamento.

Un ultima segnalazione per il sistema di controllo. Se in modalità portatile lo schermo touch rende gli interventi di creazione e correzione estremamente precisi e immediati, lo stesso non si può dire quando si fruisce del Laboratorio di Videogiochi in modalità docked. In questo caso si devono usare i tasti di Switch e il sensore di movimento, che però risulta nettamente più scomodo. Fortunatamente è possibile bypassare il problema e utilizzare un mouse per spostare molto più velocemente il cursore sullo schermo.

Ancora una volta Nintendo ci mette in mano un tool per renderci protagonisti attivi dei suoi giochi, per farci sentire creativi e produttivi. Non è un'esperienza adatta a tutti ma nelle mani giuste questo Laboratorio di Videogiochi può diventare uno strumento davvero notevole.