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Samurai Warriors 5 - recensione

Un nuovo inizio per i celebri musou di Omega Force?

Qualche mese fa abbiamo avuto la possibilità di parlarvi in anteprima Samurai Warriors 5, il nuovo musou di Omega Force e Koei Tecmo che tanto ha fatto discutere (e preoccupare) i fan di vecchia data del genere e dei Warriors dedicati agli eroi storici della cultura nipponica.

Il motivo è presto detto: il titolo è stato concepito come vero e proprio reboot della saga, con una trama originale, character design dei personaggi rivisitato e uno stile grafico diverso da quanto visto nei giochi precedenti, ovvero un cel-shading ispirato allo stile di pittura tradizionale nipponico.

La nuova estetica ci è parsa azzeccata e anche molto elegante, pur mantenendo viva l'anima kitsch di molte armi e armature; tuttavia, è comprensibile la preoccupazione e il fastidio provati dai fan più navigati, che si sono trovati davanti molti personaggi a loro cari con un aspetto, in alcuni casi, talmente diverso da risultare pressocchè irriconoscibili. A questo si aggiunge un ulteriore elemento di "preoccupazione": rispetto al titolo precedente, Samurai Warriors 5 presenta un minor numero di personaggi giocabili: 27 principali e 10 di "supporto", praticamente la metà di quanto visto in Samurai Warriors 4.

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È quasi certo, tuttavia, che nuovi ufficiali si aggiungeranno in futuro tramite aggiornamenti, DLC e rilascio di nuove versioni del titolo e che la decisione di ridurre i campioni disponibili sia stata dovuta, in sede di sviluppo, alla necessità di creare e numerosi modelli a partire praticamente da zero, proprio a causa del drastico cambio estetico del gioco.

Gli eventi hanno luogo durante l'era Sengoku e la storia verrà vissuta principalmente da due punti di vista diversi: quello di Nobunaga Oda e quello di Mitsuhide Akechi. Non mancheranno, come sempre, le costanti interazioni fra tutti gli ufficiali presenti sul campo di battaglia e la possibilità, una volta raggiunto il giusto livello di affinità, di far interagire i personaggi fra loro sbloccando eventi speciali, molti dei quali davvero divertenti.

Il titolo, disponibile solo in lingua inglese, presenta due modalità principali: la Musou Mode, che corrisponde a una classica modalità Storia e la Citadel Mode. La modalità storia è suddivisa in capitoli, a loro volta composti da singoli livelli; dalla nostra prova, le mappe ci sono parse ben realizzate e non troppo dispersive, con un buon livello di dettaglio ambientale, se si considera che solitamente i musou peccano proprio sotto questo aspetto.

Non sarebbe un Warriors, se il gioco non ci parasse davanti centinaia e centinaia di nemici da spazzar via senza pietà.

Ogni livello va giocato per la prima volta con i personaggi legati agli eventi di trama, ma potrà essere rivisitato in Free Mode con qualunque (o quasi) altro personaggio del roster; inoltre, è possibile affrontare i livelli in cooperativa con un altro giocatore, sia online che in locale a schermo condiviso; si tratta di una feature opzionale, ma che risulta un gran valore aggiunto per rendere l'esperienza molto più dinamica e divertente.

La Citadel Mode è composta da numerose missioni a difficoltà crescente, ambientate negli stessi livelli della modalità Musou, ma senza alcuna componente narrativa; è possibile affrontare i livelli liberamente con qualunque personaggio sbloccato fino a quel momento, ottenendo denaro, risorse e punti esperienza in base alla valutazione finale. Questa, proprio come nelle missioni di trama, è legata a vari fattori, come la velocità di completamento del livello, il numero di uccisioni e combo e il numero di obiettivi opzionali portati a termine.

Oro e materiali sono indispensabili per il potenziamento delle strutture del Castello, che invece salirà di livello in modo diverso e legato al progresso nella Musou Mode. Aumentare il grado di dojo, negozio, fabbro e stalle offrirà tanti, indispensabili vantaggi, come l'arrivo di nuovi oggetti acquistabili, più spazio per i nostri cavalli e, soprattutto, la possibilità di potenziare le abilità delle armi a un livello via via superiore. Inutile dire che, proprio per queste ragioni, la Citadel Mode sarà la sezione di Samurai Warriors 5 in cui si passerà la maggior parte del tempo, proprio per il farming di risorse, livelli e affinità tra i diversi protagonisti del gioco.

La Citadel Mode sarà indispensabile per rendere i nostri eroi e le nostre strutture sempre più potenti.

Il sistema di combattimento si attiene alle classiche meccaniche da musou game ma con alcune piacevoli novità: oltre alla classica combinazione di attacchi leggeri e pesanti, Musou Attack e Rage Mode, sarà possibile effettuare gli Hyper Attack, attacchi molto veloci che fanno coprire una grande distanza al personaggio, rivelandosi utilissimi per mantenere attivo il contatore combo. Sono molto utili per dare inizio a un combattimento e si possono concatenare alle classiche combinazioni di attacchi standard.

L'altra, importante novità riguarda le Ultimate Skill, vere e proprie abilità equipaggiabili fino a un massimo di quattro per ciascun personaggio. Buona parte di esse sono comuni ai vari ufficiali, anche se alcuni ne posseggono di uniche; le abilità richiedono un tempo di ricarica prima di poter essere impiegate una seconda volta e possono essere offensive (attacchi con effetti speciali o ad area), di potenziamento temporaneo delle statistiche del personaggio (attacco, difesa, velocità di movimento) o di supporto e recupero, in grado quindi di ripristinare la salute o la Barra Musou dell'ufficiale.

Oltre a questo, è possibile personalizzare i campioni aumentandone le statistiche all'interno del loro personale albero delle abilità ed equipaggiarli con armi diverse; la varietà del moveset e la potenza delle Ultimate Skill disponibili dipenderà dal livello di maestria dell'eroe nell'uso di quella specifica tipologia d'arma e aumenterà con l'uso o con l'apposito addestramento all'interno del dojo.

Portare a termine un gran numero di obiettivi opzionali aumenterà la valutazione dello stage e le risorse ottenute a fine missione.

Proprio come le armi, anche le cavalcature di Samurai Warriors 5 posseggono un livello e abilità speciali con cui personalizzarle; se gli strumenti di battaglia saranno migliorabili dal fabbro, spetterà alle stalle il difficile (e, a dirla tutta, abbastanza superfluo) compito di rendere più potenti i nostri compagni a quattro zampe.

Dal punto di vista tecnico, la versione PC si è rivelata stabilissima in ogni modalità e livello di gioco, con caricamenti piuttosto rapidi e un framerate stabile anche nei momenti più concitati; l'inevitabile prezzo da pagare è stato, purtroppo, un pop-up ambientale parecchio evidente, ma che per fortuna non intacca in alcuna maniera l'esperienza di gioco.

Samurai Warriors 5 è sicuramente una ventata d'aria fresca per il genere musou, ma è mancato di quel pizzico di coraggio in più, che avrebbe potuto fare davvero la differenza, almeno per quanto riguarda l'innovazione: risulta quindi un valido, solido e divertente gioco del genere, adatto tanto a neofiti quanto ai veterani, senza che però possa essere definito, narrativa a parte, un vero e proprio "nuovo inizio" per la saga.

Il nuovo design dei personaggi è molto curato e storicamente inattendibile. Come è giusto che sia.

Samurai Warriors 5 è disponibile in tutto il mondo a partire da oggi su PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch.

7 / 10
Avatar di Lara Arlotta
Lara Arlotta: Scrive, blatera e videogioca, spesso contemporaneamente e da oltre due decenni. L'unico modo per fermarla è darle da mangiare, ma l'effetto è solo temporaneo. Sono ancora in corso delle indagini confidenziali per comprendere se si tratti di un essere umano o di una credibile riproduzione, inviata nell'era contemporanea da una civiltà eternauta.

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