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Call of Duty League perde l'esercito USA come sponsor a causa dello scandalo molestie di Activision Blizzard

Anche Astro Gaming dice addio.

A luglio il Department of Equal Employment and Housing dello Stato della California ha citato in giudizio Activision Blizzard per aver consentito per anni una cultura del lavoro che consentiva molestie e abusi sulle donne in azienda. La causa è stata seguita da manifestazioni dei dipendenti, supporto da altri lavoratori del settore, licenziamenti, critiche da parte degli azionisti e altre conseguenze, tra cui la perdita di diversi sponsor per la Overwatch League. Ora, anche la Call of Duty League ha perso due sponsor.

I loghi del produttore di periferiche specializzato nel suono ASTRO Gaming e dell'Esercito degli Stati Uniti sono scomparsi dalla pagina ufficiale del concorso dedicata a Call of Duty. Rimangono le icone di altre quattro compagnie: ZENNI Gaming, SCUF, Game Fuel e USAA Insurance. All'inizio di agosto si è tolta anche la società di telecomunicazioni T-Mobile.

Il caso di ASTRO Gaming è rilevante in quanto è stato uno dei primi sponsor della competizione, ancor prima di adottare il format attuale. Non solo era lo sponsor delle cuffie utilizzate nella lega e in Call of Duty Challengers, ma aveva anche una sezione nelle trasmissioni della Call of Duty League, chiamata ASTRO Gaming Listen, che permetteva agli spettatori di ascoltare ciò di cui stavano parlando i giocatori professionisti nei momenti più intensi del gioco.

Il passo indietro di ASTRO Gaming e dell'esercito americano arriva a pochi giorni dal Call of Duty League Championship, evento che si svolgerà al Galen Center di Los Angeles tra il 19 e il 22 agosto.

Fonte: GameRant