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Humankind - recensione

La recensione dello strategico Humankind: l'alba di una nuova era?

Humankind è uno di quegli strategici che non ti aspetti, dove è la diplomazia a farla da padrone.

Chi può dire di non essere rimasto affascinato dall'evoluzione della razza umana? Spesso ci imbattiamo in documentari che ripercorrono come dall'utilizzo della pietra l'uomo sia passato alla scoperta del fuoco, percorrendo l'età del bronzo fino all'era industriale per approdare al mondo moderno.

Chissà quali ripercussioni sul nostro quotidiano ci sarebbero state se un uomo o una donna avessero fallito alla ricerca di una nuova tecnologia che al giorno d'oggi risulta banale e scontata. Ma soprattutto cosa avreste fatto voi, ritrovandovi nel passato, a capo di una civiltà? Saremmo qui a leggere nei libri di storia le vostre imprese epiche o le vostre tragiche disfatte?

Cover image for YouTube videoHumankind - Official Trailer | Game Awards 2020

Chi può dirlo... ma una cosa è certa: seppur nessun documentario parlerà di noi e non abbiamo il dono di poter tornare indietro nel tempo, Amplitude ci ha offerto l'opportunità di scegliere il destino delle civiltà grazie ad Humankind, nuovo strategico a turni che sembra avere tutte le carte in regola per sbaragliare la concorrenza. È una dichiarazione forte quella appena fatta, lo sappiamo, ma in questa recensione scoprirete le novità che il team francese ha introdotto all'interno di questo prodotto, innovazioni tali che sicuramente faranno drizzare le orecchie a Firaxis e Paradox.

È purtroppo inevitabile fare un confronto con i diretti avversari, capisaldi del genere da anni che hanno saputo ammaliare i giocatori ad ogni nuovo capitolo, non privi però di alcune lacune che solo con contenuti a pagamento, anche ad anni di distanza, sono riusciti a colmare almeno in parte. Lo diciamo subito: anche Humankind non è esente da qualche piccola e grande mancanza. Questo però non intacca un'offerta iniziale davvero succosa, sapientemente messa in atto grazie al feedback degli appassionati che hanno saputo offrire ai colossi dell'industria videoludica nel campo degli strategici.

Nell'opera di Amplitude ad attenderci all'avvio vi è una personalizzazione del nostro personaggio abbastanza ricca e sfaccettata, assieme alla possibilità di poter creare un logo e colore per il nostro, chissà, glorioso impero. Può sembrare scontato e di poco conto, ma basti pensare alla concorrenza che fino ad adesso invece ci ha imposto di indossare le vesti di personaggi storici già esistiti senza poter scegliere. Le opzioni di gioco con cui settare la nostra partita inoltre sono davvero molte, e permettono di applicare diverse regole di gioco ma soprattutto dimensioni della mappa a dir poco enormi, così da creare partite molto lunghe e con tantissimi avversari. Lo stesso discorso si applica al selettore di difficoltà, che offre un ventaglio di scelta che parte dal più semplice calibrato per chi non abbia mai messo piede su uno strategico a turni fino alla difficoltà appunto Humankind, una vera e propria sfida anche per i veterani del genere.

Prima di accingersi a costruire le basi della civiltà e bene prendersi del tempo per guardare le sorprese che il mondo inesplorato può regalare.

Per spiegarvi le particolarità che Humankind racchiude partiremo dalla fine perché in questo gioco, per chi è un buon conoscitore degli strategici a turni, cambia il focus principale. In Civilization VI, ad esempio, l'epilogo di una partita può avvenire in un unico modo, Il Dominio, ma per diverse ragioni, ad esempio religioso, territoriale o scientifico. Il prodotto di Amplitude invece mette sul tavolo la diplomazia e la sfera culturale come valore per poter arrivare a fine partita come vincitore. Essere dunque una sola super potenza imperialistica non è abbastanza per far sì che la nostra civiltà venga ricordata come un faro di conoscenza nella storia a cui tutte le altre società dovrebbero far riferimento.

Detto ciò, per chi mastica da anni il genere, sentirà l'aria di casa aleggiare già dai primi minuti di gioco, con un sistema ormai collaudato ma che cerca comunque di migliorarsi ogni volta. In Humankind il punto di inizio è l'era Neolitica, e il nostro obiettivo sarà principalmente quello di trovare delle terre floride dove poter costruire un primo insediamento e fare la conoscenza delle meccaniche che rendono il prodotto unico. Ad esempio, invece che trovare barbari pronti a perlustrare le nostre terre ci saranno animali più o meno pacifici, come cervi, mammuth o orsi. Quest'ultimi sono a tutti gli effetti risorse in grado di far crescere la nostra popolazione in modo veloce, ma soprattutto ci aiuteranno a prendere dimestichezza con un nuovo sistema di combattimento.

Di fronte a queste creature, e più avanti anche contro eserciti più o meno numerosi, avremo la possibilità di scegliere la nostra posizione nel caso decidessimo di attaccare un bersaglio. Il combattimento avviene in tre turni e se non vi è un vincitore entro questo lasso di tempo, la fazione in difesa vincerà a tavolino lo scontro. Non è un'assoluta verità applicabile a tutte le situazioni, è vero, ma tende a spezzare i canoni legati a lunghe battaglie dove le truppe alleate potevano curarsi in territorio casalingo dando vita a una perdita di tempo esagerata. Qui la risoluzione dei conflitti è immediata, nel vero senso della parola, potendo optare anche per una lotta gestita in un singolo secondo dall'intelligenza artificiale piuttosto che in modo manuale.

Al cambio di era saremo chiamati a scegliere tra 10 civiltà diverse ed identificare quale portare alla gloria.

Presa dimestichezza con questi sistemi arriva l'ora di affrontare il periodo storico successivo per approfondire tutta l'offerta di Humankind, rappresentata dall'era Antica. Per fare ciò dovremo necessariamente soddisfare dei requisiti inizialmente basilari, come punti scienza, per poi altrettanti più complessi, ad esempio costruire un certo numero di città e raggiungere uno specifico numero di punti influenza. All'alba della nascita di un nuovo periodo storico dovremo inoltre scegliere quale civiltà rappresentare, come ad esempio i fenici, gli assiri o gli egiziani, giusto per citarne alcuni.

Ognuno di essi ha dei bonus o malus calzanti alle loro radici storiche: il popolo egizio avrà uno spiccato vantaggio economico e sulla costruzione mentre i fenici potranno vantare solide reti commerciali e ricchezza. Per sottolineare l'accuratezza con cui vengono rappresentati, non solo esteticamente, ogni civiltà avrà una truppa unica che va ad onorare i potenti combattenti del passato.

Le ere in cui saremo chiamati a scegliere chi rappresenterà il nostro glorioso cammino o la nostra rovinosa disfatta sono sette, dalla neolitica fino alla contemporanea, partendo ad esempio alla guida dei Babilonesi, passando poi ai cartaginesi per concludere infine con i sovietici. C'è davvero l'imbarazzo della scelta al giungere di ogni nuovo periodo storico. L'offerta in questo caso è davvero ricca ed invoglia a rigiocare per poter provare ognuna di esse, che nel complesso sono circa 10 tra cui optare ad ogni cambio di epoca.

L'albero della scienza rimane uno dei più importanti fattori anche in questo strategico.

Tutte le società presentate allo scorrere di ogni era sono caratterizzate da due alberi di abilità che ne decretano l'evoluzione: uno scientifico e uno culturale. Nel primo caso si ha a che fare con qualcosa che è molto vicino a quanto visto in Civilization VI, un susseguirsi di conoscenze che renderanno il nostro popolo sempre più formato ed “intelligente”. Per quanto riguarda invece il senso civico, ad ogni quesito morale dovremo compiere una scelta che determina il nostro carattere. Per fare un esempio ci siamo ritrovati a scegliere se fosse meglio avere un esercito più contenuto ma altamente istruito o una sorta di “chi sa impugnare una spada può divenire un guerriero". Scegliere una o l'altra opzione porta a renderci più tradizionalisti o progressisti, cambiando la percezione che le altre civiltà avranno di noi.

Humankind, rispetto alla concorrenza, approfondisce molto anche i rapporti diplomatici tra i contendenti allo scettro di migliore popolo dell'umanità. Oltre a scambi commerciali e alleanze, è possibile scambiare informazioni importanti come la condivisione delle proprie conoscenze della mappa di gioco. In più, ogni nostra azione concede lo spazio per ipotetiche ritorsioni sfruttando il cosiddetto Casus Bellis, che non è più un valore statico ma dinamico e in costante mutamento di turno in turno. Se un nostro vicino si rifiuta di donarci una risorsa o di concederci il passaggio sulla propria terra, questo non sarà un motivo valido per dichiarare guerra nel lungo periodo, portando a risolvere la scaramuccia nell'arco di una manciata di turni.

A rendere davvero particolare Humankind è inoltre il suo stile grafico, che strizza l'occhio ad un mix cartoon-fumettesco ma realizzato in modo davvero suggestivo, in cui si nota una qualità davvero eccellente sul piano del design. Le animazioni probabilmente non riescono a tenere il passo con la qualità estetica, ma è anche poco coerente aspettarsi delle battaglie cinematografiche ad ogni turno.

Humankind basa il nostro successo sull'influenza che la nostra civiltà ha sul resto del mondo.

Dell'opera di Amplitude potremo scrivere davvero molto, dilungandoci a parlarvi di come ogni era ci abbia strappato un sorriso e ci abbia tenuti impegnati con tante novità che ci hanno davvero colpito. Humankind è senza dubbio molto ambizioso e riesce anche a convincerci che troverà un suo posto di rilievo tra gli amanti del genere. Mancano ancora qualche rifinitura e una serie di piccoli bilanciamenti qua e là, come ad esempio la necessità di limare un'ingiustificabile condotta violenta dell'IA, anche a livelli più bassi, o qualche momento di empasse in cui ci siamo ritrovati senza sapere bene come uscirne.

Una menzione deve essere necessariamente fatta per quanto riguarda il nostro mercato, non essendoci doppiaggio in italiano della voce narrante ma neanche traccia della nostra lingua per quanto riguarda interfaccia, enciclopedia e sottotitoli. Per chi non avesse una buona conoscenza della lingua inglese alcune parti potrebbero essere molto ostiche da comprendere, soprattutto per i novizi che si trovassero alle prese con uno strategico per la prima volta.

Al netto di questa nota, il prodotto è davvero solido e siamo sicuri che questo sia solo l'inizio, perché sicuramente vedremo approdare nuovi contenuti e migliorie che lo renderanno lo sfidante per eccellenza ai titoli più blasonati. Vorremmo davvero approfondire ancora di più quanto sia vasto Humankind ma come è stato per noi un susseguirsi di piacevoli scoperte inaspettate, lasciamo agli amanti del genere la possibilità di esplorarlo in autonomia per farsi sorprendere. Ora tocca a voi portare la vostra civiltà sul tetto del mondo.

8 / 10

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