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Inked: A Tale of Love - recensione

L'arte diventa amore.

Se non lo avete fatto tre anni fa, ora non avete più scuse per non giocare a Inked, la piccola perla ad opera di Somnium Games che ci ha incantato nel 2018, e ora in arrivo finalmente anche su console. E il bello è che un'edizione nuova è pronta ad essere rilasciata anche su Steam, ed è proprio di questa versione che vi parleremo in questa recensione.

Il team croato, composto da 5 persone, ha portato su schermo una audace e sofferta storia d'amore che vede protagonisti un eroe senza nome e la sua amata Aiko. Il loro mondo è tranquillo, pacifico e vivono le loro giornate apprezzando ciò che li circonda, appagati dai propri sentimenti e dalla natura che ne crea una cornice idilliaca. Ma il dramma ed il pericolo si insidiano anche nei lidi più sicuri, pronti a colpire quando meno ci si aspetta.

I volatili che popolano questo mondo cominciano a soffrire cadendo a terra, ed i due protagonisti iniziano così a cercare il motivo dell'arrivo di questo fenomeno che devasta le loro tranquille terre, attraversando diversi portali che li conducono ad altrettanti scenar. Ben presto scopriremo la causa di tutto ciò e la voce narrante di quella che sembrava una storia di amore e natura si tramuta in un doloroso passato del narratore, che altro non è la persona che ha creato questo universo disegnato a penna in modo sublime.

Cover image for YouTube videoInked (2021) - Official Launch Trailer

Con questo superamento della quarta parete veniamo a conoscenza dei trascorsi dell'autore che riversa i propri sentimenti in questo racconto, con un inizio fatto di fiori e pace, così come lo era la sua vita al di fuori della carta su cui disegna. Che però viene colpita da un evento drammatico, e la sofferenza lo porta a sfogare il proprio dolore sul mondo parallelo di sua creazione e sulle vicende che coinvolgono il nostro eroe senza nome e la dolce Aiko. Dopo questa piccola introduzione inizia allora un drammatico viaggio tra scenari sempre più ostili alla ricerca di una pace da ristabilire.

In Inked sono la trama e la deliziosa realizzazione artistica ad essere i protagonisti indiscussi, rilegando il sistema di gioco ad un semplice ed intuitivo punta e clicca per far fluire liscia la storia che Somnium Games ha deciso di donarci senza interruzioni e tenendo alto il ritmo degli eventi che si susseguono. Ogni mondo che incontreremo sarà diverso, cambiando anche il colore del tratto della penna con cui è disegnato e per passare al successivo saremo chiamati a risolvere piccoli puzzle ambientali, anch'essi molto semplici.

Gli enigmi si concentrano su meccaniche basilari e abbastanza intuitive, come raggiungere la cima di una scogliera spostando gli elementi che abbiamo a disposizione, ad esempio rampe o ponti che il narratore ci mette a disposizione. Nessuno di questi rebus è in grado di metterci in difficoltà, tutti ovviamente studiati per concentrarsi sul racconto che deve scorrere fluidamente e non tenerci bloccati su qualcosa di troppo ostico.

In Inked accompagniamo l'eroe senza nome e la dolce Aiko in una storia che parla di sacrifico e amore.

Dobbiamo però riportare dei problemi riguardanti il posizionamento degli oggetti, in alcuni casi molto impreciso che ci costringe a distruggere spesso l'elemento di riferimento per poterlo far spawnare nuovamente in modo corretto. Nonostante ogni mondo e capitolo di Inked presenti oggetti nuovi con cui interagire per spezzare la monotonia, la risoluzione degli enigmi si basa sulle medesime meccaniche, un aspetto in cui il team forse poteva osare un po' di più.

Il tratto a penna permane per tutta l'avventura ed è davvero il fiore all'occhiello di questa opera. Gli scenari e la palette di colore raccontano una storia all'interno della storia riuscendo a conquistarci per l'attenzione al dettaglio e la meravigliosa pulizia dei disegni. Soprattutto i due protagonisti spiccano anche sull'ambientazione, ispirati ai costumi giapponesi tradizionali in versione mignon. I mondi invece alternano distese fiorite ad aridi deserti fino a paludi stagnanti, con oggetti unici ed eventi via via sempre più tragici.

Nonostante vorremmo parlarvi più approfonditamente del cuore e dell'anima che permeano questo prodotto, ci asteniamo dall'approfondire oltre la trama, lasciandovi assaporare il gusto della scoperta capitolo dopo capitolo. Vi assicuriamo però che ne varrà assolutamente la pena e potrete arrivare in fondo a Inked: a Tale of Love in poco meno di cinque ore, anche completandolo al 100%.

Gli enigmi sono semplici ma ben congeniati, sebbene non mettano mai in difficoltà.

Per poterlo fare vi basterà infatti portare al termine la storia e prestare particolare attenzione ai collezionabili disseminati durante i livelli, dei quadri da raccogliere che potrete ritrovare nella galleria nel menu principale.

Inked: a Tale of Love è davvero una piccola chicca e, se non lo avete giocato alla sua uscita qualche anno fa, vi consigliamo vivamente di recuperarlo. Il titolo di Somnium Games è una di quelle prove che ci fanno innamorare ogni volta del panorama indie, il quale anche con poche risorse a disposizione riesce a conquistare con semplicità e ottima realizzazione artistica, relegando ad un leggerissimo fastidio l'imprecisione di alcuni enigmi.

8 / 10

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