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PlayStation 5 CFI-1100 è davvero peggiore del modello originale? - analisi tecnica

L'inclusione di un sistema di raffreddamento più piccolo ed economico in PlayStation 5 CFI-1100 farà qualche differenza?

La nuova revisione CFI-1100 della PlayStation 5 si sta facendo strada sul mercato, portando con sé un'ondata di polemiche. Si è iniziato con l'intrigante notizia che, al di là del WiFi rivisto e di una nuova vite per il supporto, il modello CFI-1100 pesa 300g in meno dell'originale: un dato interessante che poteva essere approfondito solo con un analisi diretta. Il primo giornalista a farla è stato Austin Evans, il cui teardown risponde a molte domande ma ne solleva altrettante. Recentemente anche qui al Digital Foundry è arrivata un'unità del nuovo modello di PS5 e così abbiamo avuto modo di fare luce sui misteri che aleggiano su questa revisione.

Vale la pena di guardare il video di Evans perché, indipendentemente dalla sua opinione su questa nuova interpretazione del sistema di raffreddamento della macchina, si può vedere esattamente in quali aspetti Sony ne abbia cambiato il design (e, cosa altrettanto importante, dove non l'ha fatto) e questa è un'informazione cruciale. Sì, il WiFi sembra diverso (anche se non abbiamo ancora avuto modo di testarne i cambiamenti prestazionali), ma la perdita di peso di 300g sembra essere dovuta principalmente al diverso design del dissipatore. Il motivo per cui l'azienda ha deciso di optare per questa soluzione è abbastanza chiaro: è un ovvio espediente per ridurre i costi di produzione che arriva proprio nel momento in cui si prevede un aumento esponenziale delle vendite.

Il mostruoso radiatore del modello originale (dal peso di 1639g) è stato sostituito da un'alternativa da 1368g, quindi, essenzialmente, 277 dei 300g di peso in meno sono dovuti all'inclusione di un dissipatore più piccolo. Quest'ultimo ha meno tubi di calore (quattro contro sei) ed è costruito con una riduzione complessiva del contenuto di rame (l'alluminio ha solo il 60% della conduttività termica del rame). C'è un altro interessante cambiamento nel design: la ventola originale è stata sostituita da una versione con più pale, potenzialmente in grado di spingere fuori più aria alle stesse velocità.

Ma ciò che è più interessante è l'evidenza che circonda ciò che non è cambiato, sulla base dei dati di Evans. La cosa più importante è che il consumo energetico della macchina sembra molto simile al modello di lancio PS5, in un mondo in cui le riduzioni dei costi sui sistemi di raffreddamento sono di solito introdotte solo quando il processore principale viene sostituito con una soluzione più piccola e più efficiente. Quindi, a prima vista, c'è una domanda a cui rispondere: se il chip è rimasto invariato e i requisiti di potenza sono gli stessi, cosa è cambiato per giustificare un taglio così significativo nella massa e nei materiali del dispositivo di raffreddamento? È una domanda perfettamente ragionevole e abbiamo chiesto a Sony un commento.

Austin Evans e i suoi collaboratori smontano la nuova PlayStation 5 CFI-1100, rivelando una soluzione di raffreddamento più piccola e più attenta ai costi.Guarda su YouTube

Il nocciolo della controversia che circonda il video di Evans deriva dalla sua opinione che la nuova PS5 sia peggiore di quella vecchia (è sua convinzione che un dissipatore più piccolo fatto con materiali meno efficienti possa tradursi in peggiori performance di raffreddamento). Non è una teoria stravagante quando si guarda alle sole dimensioni e alle riduzioni di materiale impiegato ma ci sono anche altri fattori da tenere a mente oltre alla dissipazione termica e comunque, anche se il sistema dovesse registrare qualche grado in più, potrebbe essere ancora entro le tolleranze del produttore. Nel video di Evans si vede come ci sia stata una piccola riduzione del rumore prodotto dal nuovo modello, il che sembra in contrasto con la nozione di una macchina più calda.

Ciò può essere spiegato in diversi modi: in primo luogo, se la nuova macchina è effettivamente più calda, ciò va comunque bene secondo il suo firmware e non c'è nulla di cui preoccuparsi. Dopo tutto, se ci fosse un problema di surriscaldamento, la ventola accelererebbe per espellere meglio il calore e la situazione sarebbe comunque sotto controllo. In secondo luogo, la nuova ventola potrebbe fare un lavoro migliore per spingere fuori l'aria calda e potrebbe semplicemente essere più silenziosa dell'originale. È un componente totalmente nuovo, dopo tutto. L'ultima teoria, forse è un po' meno plausibile, è che il dissipatore più piccolo, basato su materiali con una conduttività termica complessiva inferiore, sia stato riprogettato in modo da essere più efficiente.

Ci sono state richieste di testare il profilo termico interno della nuova PS5 in funzione, soprattutto dopo che i test di Steve Burke di Gamers Nexus sul modello di lancio hanno rivelato preoccupazioni su come un chip di memoria girava a temperature molto alte, senza la necessaria cura in termini di dissipazione termica. Tuttavia, le temperature del processore principale e dei regolatori di tensione sembravano a posto. In definitiva, però, se il chip centrale diventa troppo caldo, ci si aspetta che la ventola regoli la propria velocità di conseguenza.

Questo apparentemente non è successo sull'unità di Austin Evans e non sta succedendo neanche sulla nostra. Abbiamo eseguito Control di Remedy per diverse ore sulla nostra unità CFI-1100. In modalità ray tracing, il gioco si blocca a 30fps e, nel gioco standard, la PS5 assorbe circa 170W di potenza. Tuttavia, visitando l'ormai famigerato Corridor of Doom (una zona notoriamente pesante del gioco, ben nota al pubblico del DF), l'utilizzo di energia aumenta a 200W. L'inserimento della modalità foto, infine, rimuove il limite di 30fps per il frame-rate, aggiungendo ulteriore potenza con un picco di ben 214W.

Questa è più o meno la stessa potenza massima assorbita dalla nostra PS5 di lancio, il che suggerisce che il processore principale non sia stato cambiato ma, soprattutto, è chiaro che la rumorosità della nuova console non abbia subito alcuna modifica di rilievo nelle ore in cui la scena ha spinto il processore a tavoletta. Se la macchina sia più calda o meno è ancora da verificare ma la logica ci dice che se il nuovo gruppo di raffreddamento non fosse all'altezza del compito, la ventola dovrebbe aumentare di velocità per espellere l'accumulo di calore aggiuntivo (con conseguente aumento del rumore prodotto). Questo non sembra accadere e, anche a distanza di ore, l'assorbimento di potenza è ancora consistente.

La foto di Austin Evans che mostra il vecchio gruppo di raffreddamento della PS5 (a sinistra) accanto alla versione ridotta trovata nel modello CFI-1100.

Dunque, se la PlayStation 5 può funzionare benissimo con un dissipatore più economico e snello, perché non includerlo da subito nel modello di lancio? Senza la parola di Sony non possiamo dirlo con certezza ma, in termini di processo di produzione, è importante rendersi conto che quando una console arriva sul mercato, i componenti della macchina sono creati allo stesso tempo (in parallelo, non in serie). Mentre il silicio esce dalla linea di produzione, vengono realizzati anche i dissipatori di calore. Nessuno vuole un altro anello rosso o una luce gialla della morte, quindi ha senso 'abbondare' nel design.

C'è un esempio documentato di questo nella Xbox One originale di Microsoft: gli architetti dell'hardware hanno notato che la loro soluzione termica avrebbe consentito un aumento delle frequenze di clock del processore e hanno agito di conseguenza. La GPU è passata da 800MHz a 854MHz, mentre la CPU ha goduto di un salto da 1,6GHz a 1,75GHz. Avrebbe reso la macchina più calda? Probabilmente sì. Ha avuto importanza? Ovviamente no. Forse, con tutta la telemetria raccolta dalle milioni di unità già in commercio, Sony è abbastanza fiduciosa da ridurre il raffreddamento e abbassare il costo di costruzione della macchina.

Ci sono alcune teorie che circolano sul potenziale surriscaldamento che pensiamo debbano essere affrontate. PlayStation 5 opera entro un limite di potenza prestabilito, con le frequenze di clock di CPU e GPU che variano in base alle loro esigenze di potenza (come affermato nel discorso di Mark Cerny dello scorso anno). C'è il timore che una PlayStation 5 più calda possa impedire alla macchina di raggiungere la velocità del modello di lancio teoricamente più freddo. Sì, le prestazioni sul nuovo modello dovrebbero essere testate, ma troviamo estremamente improbabile che la nuova PS5 si comporti diversamente anche se fosse più calda della vecchia. Le frequenze di clock si regolano secondo un algoritmo basato su un singolo modello di processore. Sony ha tracciato il profilo di come quel singolo chip funziona sotto una moltitudine di carichi di lavoro diversi e ha applicato quell'algoritmo ad ogni PlayStation 5 in produzione per garantire che, anche se i clock dovessero cambiare, lo faranno in modo identico su ogni sistema là fuori. In breve, il boost non è controllato dalle temperature di una data PlayStation 5, quindi il nuovo sistema dovrebbe avere prestazioni identiche a qualsiasi altro in commercio.

Secondo le fonti, i nuovi arrivi nei negozi al dettaglio sono attualmente un misto di macchine CFI-1000 e CFI-1100 ma le possibilità di essere in grado di scegliere quale delle due macchine acquistare sono molto ridotte (a meno che non si scelga la strada dei bagarini). Al momento, la nuova macchina sembra essere molto simile alla vecchia in termini di esperienza d'uso e Sony ha certamente la fiducia necessaria per sostenere il nuovo design (possiamo supporre che la produzione del modello CFI-1000 verrà interrotta e che le milioni di PlayStation 5 vendute nel periodo di Natale saranno tutte basate sul nuovo design). Passeremo più tempo con la nuova macchina e produrremo una recensione completa a tempo debito.

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Richard Leadbetter

Technology Editor, Digital Foundry

Rich has been a games journalist since the days of 16-bit and specialises in technical analysis. He's commonly known around Eurogamer as the Blacksmith of the Future.
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