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A Natale, che film ci meritiamo?

Come per la musica, anche la scelta dei film da guardare dipende dallo stato d'animo.

Ciascuno ha il suo "film di Natale" preferito. Bisognerebbe accettare che questa preferenza corrisponda a una caratteristica della nostra personalità assai indicativa, che rivela di noi più di una seduta psicanalitica, che fa capire che tipo di infanzia, di educazione abbiamo avuto, addirittura quali ferite la vita ci ha inflitto.

Perché se è intuibile che i fan della festa abbiano avuto serene infanzie tradizionali, fra i negazionisti, fra gli hater di questo periodo dell'anno, qualcuno gravemente traumatizzato ci deve essere. Può trattarsi anche di qualcuno che vuole distinguersi dalla massa, di qualche snob che vuole andare a tutti i costi controcorrente, tutto è leggibile in chiave psicanalitica.

Della categoria fanno parte anche gli intransigenti anti-consumisti, che deplorano la commercializzazione di una ricorrenza religiosa, il suo imbastardimento, per cui il festeggiamento della nascita di Gesù, figlio di Dio, si confonde con la discesa nel camino di un simpatico panzone con la barba bianca, con un saccone pieno di regali.

Si sconfina subito fra gli anti-imperialisti, quelli che detestano Babbo Natale perché figlio del consumismo made in USA, mentre le sue radici sono addirittura in Turchia (San Nicola, vescovo di Myra), traslato in Santa Claus nella tradizione del Nord Europa. Ma dell'iconografia si è impossessata la demoniaca Coca Cola, imprimendo nell'immaginario collettivo l'immagine che tutti ne abbiamo.

Una poltrona per due, meno natalizio di quanto si pensi.

Gli entusiasti sono quelli che fanno l'albero con largo anticipo e poi a ogni Natale smantellano meno lucine e le lasciano in giro per casa a fare da promemoria di momenti piacevoli. Quelli che adorano fare pacchetti e fiocchetti, gli addobbi per strada e a casa, campanellini, gli Wham, Band Aid e gli Elfi, fra i quali si trovano anche quelli che il meccanismo profano lo hanno ben capito ma ci si accomodano voluttuosamente, ben consci di un gioco dichiarato.

Natale è un pretesto, chiaramente, per fare finta di essere buoni, di preoccuparci dei nostri amici, dei parenti, per scorrere la lista della mail e su whatsapp e farsi sentire con qualche augurio generico. Ma anche (tasto più dolente) per rivedere parenti di vario grado durante l'amato/odiato Pranzo di Natale.

Non dimentichiamo che fra le due categorie ufficiali troviamo varie sfumature, moderati che si adeguano (gente serena che sa che potrà passare illesa attraverso qualunque esperienza), evasori totali (nel senso che scelgono di andare a fare il bagno alle Maldive), appassionati dell'abbuffata che si abbioccano guardano un cinepanettone qualunque, nella poltrona di una sala o sul divano di casa, il rassegnato che fa buon viso a cattivo gioco e aspetta che l'onda passi, piegandosi per non spezzarsi.

Mel Gibson, il Babbo Natale che non ti aspetti...

Fra i film di Natale ci sono storie allegre, storie tristi e anche d'azione. Sbrighiamo subito le due categorie principali. Per negazionisti e/o hater, per motivi politici o psicanalitici: il grande classico Babbo bastardo con un Billy Bob Thornton davvero laido, ma come non pensare al perfido Grinch di Jim Carrey. Poi si può sconfinare felicemente nell'horror puro, con film come Black Christmas e remake, con sadico killer in ambito scolastico; Natale di sangue (1984, con bimbetto disturbato); Silent Night, solita cittadina terrorizzata da un killer con il costume di Santa Klaus; il cupissimo The Lodge con Riley Koeugh, l'inquietante Krampus, con il demone che punisce chi perda lo spirito natalizio. Ma ci sono anche le commedie amare come La neve nel cuore (bel cast corale), Natale in affitto (Affleck/Gandolfini) e il nerissimo Fatman con un Mel Gibson davvero inedito.

Gli entusiasti si butteranno naturalmente sui classici: Una poltrona per due (che però può essere gradito anche dai più acidi, perché è tutt'altro che una storiella buonista, così come l'action Die Hard e The Night Before/Sballati per le feste con Seth Rogen). Si prosegue con Mamma, ho perso l'aereo, La Fabbrica del cioccolato e gli evergreen La vita è meravigliosa, Miracolo sulla 34a strada e Bianco Natale con Bing Crosby. Poi un altro classico di genere, con sorrisi e lacrime, il più recente Love Actually; lo zuccheroso Last Christmas con una leziosa Emilia Clarke, che fa il paio con Noelle, con Anna Kendrick e Capodanno a New York (cast corale sprecato), ma restano in classifica L'amore non va in vacanza (cast di divi) e Uno sguardo dal cielo con Whitney Houston.

Babbo bastardo, il film natalizio di culto in negativo.

Sempre romantico e valido Innamorarsi, con la gran coppia Streep/De Niro. Se si apprezzano comici ormai quasi dimenticati, c'è Chevy Chase con il classico National Lampoon's Christams Vacation e Tim Allen (con Jamie Lee Curtis) in Fuga dal Natale. Però sono in argomento anche il malinconico Jack Frost, con Michael Keaton e il pentimento e la redenzione di Nicolas Cage in The Family Man. Per la categoria dei politicamente impegnati, abbiamo un altro classico, Joyeux Noël, storia vera in trincea della Prima Guerra mondiale

Arriviamo quindi ai genitori di bambini, che hanno deciso di non traumatizzare i figli fin da piccoli, pur suddividendosi fra tutte le categorie precedentemente citate, e cercano titoli da condividere, come Polar Express, Canto di Natale (in tutte le sue versioni, compreso SOS Fantasmi con Bill Murray), Elf con l'omino verde più improbabile, Will Ferrell, Una promessa è una promessa con Arnold che fa il papà in crisi, i due Qualcuno salvi il Natale con Kurt Russell (quanto a immagine, uno dei Babbi Natale più belli). Se ci sono piccini, si potrà guardare, senza sofferenza per l'adulto, Il figlio di Babbo Natale o il sorprendente Klaus - I segreti di Natale (merita davvero) e anche qui c'è un grande classico come Nightmare Before Christmas di Tim Burton.

Love Actually: sorrisi, lacrime e musica.

Nutrita è anche la lista dei film italiani, il lungo elenco dei vari Natale a... Beverly Hills, Miami, Rio, Cortina, New York, in India e in Sudafrica, sul Nilo e ai Caraibi, ma il precursore è Vacanze di Natale del 1983. E poi Indovina chi viene a Natale di Brizzi, Ogni maledetto Natale con Cattelan, con Fabio De Luigi, Parenti serpenti di Monicelli, che nel titolo dice tutto, l'amaro Una famiglia perfetta con Castellitto, La cena di Natale con Scamarcio, Nativity per chi ci crede davvero, La banda dei Babbi Natale, con Aldo, Giovanni e Giacomo e anche qui un grande classico, l'ottimismo malinconico di Zavattini con il suo Miracolo a Milano. E ancora in questi mesi sono usciti Chi ha incastrato Babbo Natale, con Christian De Sica e Siani, La befana vien di notte 2 - Le origini (con Monica Bellucci addirittura) e Io sono Babbo Natale, l'ultimo film di Gigi Proietti.

Se avete voglia, fateci sapere quanto rigidi sono i confini delle vostre scelte, oppure se siete più elastici e spaziate fra generi diversi anche in questo periodo dell'anno. Fra TV pubbliche, fra streaming e recupero di DVD o Blu-Ray casalinghi ce n'è quindi per tutti i gusti e passare un bel periodo di feste dipende solo da noi. Quanto al senso di queste feste, dobbiamo fare quello che vogliamo, se possiamo, e se non possiamo, vediamo di farcela andar bene, che sennò staremo ancor peggio.

Klaus, una deliziosa fiaba in animazione spagnola.

Ricordiamo la consueta preghiera: concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso e la saggezza per conoscere la differenza. Ma, in ogni caso, siate buoni, che favorisce la digestione!

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A proposito dell'autore

Giuliana Molteni

Contributor

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