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Digital Foundry vs. OnLive

Cloud gaming: è davvero una rivoluzione?

Conclusioni

Affinché una nuova piattaforma da gioco sia vista come un salto generazionale rispetto a quelle che l’hanno preceduta, deve dimostrare la sua superiorità.

OnLive offre alcune funzionalità brillanti che soddisfano questi requisiti. Il suo utilizzo dello streaming video per permettere agli utenti di visualizzare i giochi eseguiti dagli altri sull’Arena è un esempio della flessibilità della piattaforma, così come i Brag Clip, funzionalità che al momento PlayStation Network e Xbox Live non possono offrire.

Ci sono altri elementi degni di nota. Su tutti, la possibilità di giocare istantaneamente qualsiasi titolo presente nella libreria e la disponibilità di demo da 30 minuti per la maggior parte dei prodotti nel Marketplace. Il noleggio di giochi in formato digitale è un’opzione che la gente chiede a gran voce, e OnLive in questo senso è un successo. Da questo punto di vista, la convenienza è reale.

Tuttavia, nonostante l’incredibile risultato raggiunto nello streaming con una latenza relativamente bassa, l’esperienza globale non è superiore a quella cui siamo abituati, anzi per certi versi è nettamente inferiore. La qualità variabile della grafica è discutibile, e della latenza si può dire al limite che è meglio di quel che ci si aspettava. Siamo in ogni caso lontani dagli standard promessi. Dipende dalla percezione del singolo giocatore considerare questa esperienza complessivamente soddisfacente o meno.

I prezzi dei giochi nuovi sono troppo elevati e la line-up al momento non è sufficientemente accattivante. Pagare così tanto per ottenere un prodotto inferiore al disco fisico significa semplicemente che in questo momento OnLive non può essere preso sul serio, anche perché in realtà non si possiedono i giochi che si acquistano. Su questo punto l’industria intera deve mobilitarsi, considerando che la distribuzione digitale sta diventando sempre più importante. Se si toglie il possesso del prodotto al consumatore e la qualità del gioco è inferiore, il prezzo deve diminuire di conseguenza.

Il prezzo di un noleggio può essere tutto sommato ragionevole. Spendendo da 7 a 9 dollari per cinque giorni di gioco avrete modo di completare le campagne single player della maggior parte dei titoli di questa generazione. Molte persone che solitamente acquistano i giochi, li completano e quindi li rivendono, potrebbero essere interessati a questa alternativa. Tuttavia, l’inconsistenza si riaffaccia anche in questo caso. Quasi tutti i titoli offrono demo giocabili (a eccezione di Prince of Persia: la Sabbie Dimenticate), ma solo alcuni possono esser noleggiati. Stranamente, Dirt 2 è disponibile solo in versione di prova. Se da un lato si capisce perché i publisher vogliano esercitare il controllo sulle modalità di vendita dei loro giochi, d’altra parte nel momento in cui OnLive fa pagare per un abbonamento, il consumatore si aspetta che tutti i titoli siano disponibili per il noleggio, soprattutto alla luce del prezzo dei giochi finali.

In termini di valore complessivo, naturalmente OnLive non richiede hardware specifico e non chiederà mai un upgrade, per cui da questo punto di vista apparentemente potete risparmiare parecchi soldi, ma il fatto che sia richiesto un PC per eseguire il client non è trascurabile. A meno che non stiate giocando su un laptop, aggiornare il vostro sistema con una scheda video relativamente economica vi garantirà un’esperienza di gioco superiore a quella di OnLive per qualità dell’immagine e reattività dei controlli. Forse nel momento in cui nuove e costose piattaforme next-gen si affacceranno sul mercato, l’offerta di OnLive diverrà più appetibile, ma per il momento la convenienza è pressoché assente.

OnLive è come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ci puoi trovare dentro: a volte la qualità video può essere decisamente buona, altre volte terribile.

Quasi 18 mesi fa, un Digital Foundry parlava delle difficoltà di OnLive in rapporto alle specifiche di cui si parlava. Ora che il prodotto finale è finalmente disponibile, bisogna fare i complimenti alla compagnia per quello che è riuscita a fare dal punto di vista della latenza, uno dei problemi principali. Al di fuori delle prove condotte in condizioni controllate, OnLive è riuscito ad avvicinarsi alla risposta delle console e questo è un traguardo tecnologico che merita rispetto.

Tuttavia da questo punto di vista la latenza non raggiunge i requisiti promessi da OnLive, e anche in altri settori il sistema si rivela inferiore alle attese. Le dichiarazioni relative ai 720p60 non rispecchiano la realtà del servizio (a meno che non si parli di streaming video piuttosto che di performance del gameplay), mentre la qualità dell’immagine in situazioni impegnative non è in alcun modo paragonabile alla qualità del gioco eseguito su un sistema locale. Complessivamente OnLive sembra adatto a un certo tipo di giochi ma non ad altri generi.

All’epoca dell’articolo sopra citato, un’altra obiezione portata da Digital Foundry riguardava il comportamento di OnLive in condizioni di stress, con i server affollati dalla presenza di giocatori attratti dall’ultima novità. Al momento tutto ciò non può essere valutato perché i blockbuster più recenti sono assenti dal servizio e per i titolo multiplayer si ha la sensazione che OnLive non sia così popolare fra i giocatori; UT3 in questo senso è quanto di più vicino vi possa essere a un Call of Duty o a un Halo. I carichi eccessivi dei quali si parlava non si sono ancora materializzati sul servizio.

Allo stato attuale, i punti di domanda relative a prestazioni, prezzi e all’assenza di giochi significano che non possiamo consigliare il servizio, ma per lo meno è plausibile che dal punto di vista dei contenuti le cose siano destinare a migliorare. Si tratta fondamentalmente di capire quanto siete disposti a sopportare i problemi di latenza e di qualità dell’immagine. Per quanto riguarda gli utenti britannici, l’accordo con BT dovrebbe assicurare una connessione diretta ai centri dati senza dover passare attraverso la rete, aspetto questo che potrebbe permettere di migliorare i problemi di latenza.

Possiamo aggiungere anche che ci troviamo agli albori del cloud gaming e la qualità sembra destinata ad aumentare. È una soluzione che compagnie lungimiranti quali Crytek stanno già esaminando. Il potenziale è enorme, e probabilmente in futuro Digital Foundry ne parlerà in modo più approfondito.

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A proposito dell'autore

Nicola Congia

Contributor

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