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ASUS PB287Q - review

Gli schermi da gioco a 4K diventano abbordabili. Il Digital Foundry investiga.

La scorsa estate, ASUS ha lanciato un monitor 4K da 32 pollici al prezzo di £3000, il PQ321Q. Eccellente quanto a performance ma troppo costoso, il monitor sembrava un prodotto sperimentale per utenti con troppi soldi a disposizione piuttosto che un'opzione valida per chi era alla ricerca di un'esperienza 4K accessibile. In effetti, all'epoca qualsiasi display a 4K era un lusso ultra-costoso, ma le cose stanno finalmente cominciando a cambiare. La tecnologia 4K è finalmente abbordabile e ASUS torna con un nuovo monitor UHD indirizzato direttamente ai possessori di PC che vogliono il gameplay a risoluzione ultra-alta a un prezzo non folle.

Il nuovo PB287Q è un display da 28 pollici capace di gestire segnali 4K a 60Hz tramite una connessione DisplayPort 1.2, dotato anche di due porte HDMI (limitata a 30Hz per la risoluzione 4K, ma a pieni 60Hz a 1080p) e casse integrate. La caratteristica migliore è il prezzo di circa 820 euro, ottimo per un display 4K se si considera che un monitor Dell a 1440p costa circa 570 euro per metà della risoluzione.

Come mai? Beh, ASUS ha potuto operare una riduzione così drastica del prezzo cambiando tecnologia: il pannello IGZO del PQ321Q è stato rimpiazzato da un più economico e familiare corrispettivo TN. Storicamente, i monitor che utilizzano pannelli TN hanno sofferto di scarsa visione angolare, precisione del colore terribile e rapporti di contrasto inferiori agli standard, ma negli ultimi anni la tecnologia è maturata al punto che si può ottenere una qualità dell'immagine decente con meno difetti. Come risultato dovremmo cominciare a vedere monitor a 4K a prezzi più competitivi di prima e con bassi livelli di input lag, adatti perciò al gaming.

Assemblando il PB287Q ci siamo trovati alle prese con un display dalla linea elegante che ha molto in comune con la popolare linea di monitor UltraSharp di Dell. La qualità di costruzione è generalmente solida e l'unità sembra molto robusta nonostante alcuni scricchiolii dell'incastonatura durante il posizionamento sulla scrivania. Il design ha un aspetto di qualità comparabile a quello di monitor di fascia alta, qualità che si estende anche ad altri aspetti dell'unità.

Mettere in opera il PB287Q è facile grazie alla posibilità di regolare altezza e inclinazione, che permettono anche di adottare posizione verticale per configurazioni multi-monitor. Il potenziale per un'esperienza di gioco 4K a triplo schermo è effettivamente una prospettiva alletante per chi possiede budget e hardware per una tale configurazione. Il monitor può essere montato anche a muro, opzione comoda per chi non ha spazio sufficiente sulla scrivania per uno schermo da 28 pollici. La base del'unità utilizza un sistema di montaggio standard VESA da 100mm a questo scopo.

I controlli principali sono posizionati sul retro dell'unità, in basso, e rappresentati da una linea di puntini bianchi sulla facciata del monitor per una più facile individuazione. Non siamo fan delle società che nascondono i controlli alla vista, ma la soluzione impiegata in questo caso funziona bene, anche se in fase di allestimento è difficile ricordare a quale opzione corrisponda un determinato tasto.

Quanto a connessioni, nella parte bassa dell'unità troviamo un ingresso DisplayPort 1.2 che permette risoluzioni 4K a 60Hz senza l'obbligo di utilizzare finte configurazioni a doppio schermo su Windows o ricorrere al pannello di controllo della GPU. Di fianco sono situate due porte HDMI, seguite da un ingresso line-in per l'audio e un altro per le cuffie. Connessioni più vecchie come DVI e VGA sono state interamente scartate, eliminando qualsiasi tipo di supporto analogico.

Il PB287Q è dotato anche di casse stereo integrate che accettano audio dagli ingressi HDMI e line-in. Come prevedibile per un display a LED sottile, la qualità dell'audio è abbastanza scarsa, con pochi bassi e scarsa profondità. Il nostro consiglio è di affiancare all'unità delle casse 2.1, o idealmente un sistema full surround che possa massimizzare l'immersività.

1080p
4K
Per giocare a 4K è veramente necessario un PC mostruoso? Ecco cos'è successo quando abbiamo testato a 4K un Core i5-3570 con una singola GTX 680, facendo girare BioShock Infinite, Crysis 2 e Tomb Raider. Non possiamo far girare i titoli a impostazioni ultra, ma possiamo godere di un enorme incremento di risoluzione con impostazioni medie e 30fps.
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Per giocare a 4K è veramente necessario un PC mostruoso? Ecco cos'è successo quando abbiamo testato a 4K un Core i5-3570 con una singola GTX 680, facendo girare BioShock Infinite, Crysis 2 e Tomb Raider. Non possiamo far girare i titoli a impostazioni ultra, ma possiamo godere di un enorme incremento di risoluzione con impostazioni medie e 30fps.
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Per giocare a 4K è veramente necessario un PC mostruoso? Ecco cos'è successo quando abbiamo testato a 4K un Core i5-3570 con una singola GTX 680, facendo girare BioShock Infinite, Crysis 2 e Tomb Raider. Non possiamo far girare i titoli a impostazioni ultra, ma possiamo godere di un enorme incremento di risoluzione con impostazioni medie e 30fps.
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Per giocare a 4K è veramente necessario un PC mostruoso? Ecco cos'è successo quando abbiamo testato a 4K un Core i5-3570 con una singola GTX 680, facendo girare BioShock Infinite, Crysis 2 e Tomb Raider. Non possiamo far girare i titoli a impostazioni ultra, ma possiamo godere di un enorme incremento di risoluzione con impostazioni medie e 30fps.
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Per giocare a 4K è veramente necessario un PC mostruoso? Ecco cos'è successo quando abbiamo testato a 4K un Core i5-3570 con una singola GTX 680, facendo girare BioShock Infinite, Crysis 2 e Tomb Raider. Non possiamo far girare i titoli a impostazioni ultra, ma possiamo godere di un enorme incremento di risoluzione con impostazioni medie e 30fps.
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Per giocare a 4K è veramente necessario un PC mostruoso? Ecco cos'è successo quando abbiamo testato a 4K un Core i5-3570 con una singola GTX 680, facendo girare BioShock Infinite, Crysis 2 e Tomb Raider. Non possiamo far girare i titoli a impostazioni ultra, ma possiamo godere di un enorme incremento di risoluzione con impostazioni medie e 30fps.

Alla prima accensione del PB287Q siamo stati accolti da un'immagine abbagliante che risulta troppo vivida e intensa per un uso quotidiano. Se non altro, questa modalità dimostra quanta luminosità sia a disposizione in caso di bisogno: l'output massimo misura appena più di 300 cdm2, più di quanto chiunque avrà mai bisogno. La modalità sRGB è la più precisa tra quelle disponibili di base, e rappresenta un buon punto di partenza per chi non calibrerà il display, anche se le immagini tendono leggermente verso il blu a causa di una temperatura cromatica un po' fredda. Un altro intoppo è che questa modalità è ancora eccessivamente luminosa (179 cdm2), e visto che tutti i valori (contrasto, saturazione del colore, etc.) sono bloccati, è impossibile rimediare.

'Standard' ci fornisce l'immagine più accurata previa calibrazione, offrendo una scala dei grigi bilanciata e una riproduzione del colore incredibile, che sicuramente non ci saremmo aspettati da un display TN e vicina agli standard Rec.709 e sRGB. Il risultato è che ASUS fornisce un'immagine abbastanza naturale e libera da tonalità vistose e colori dalle tinte errate. Il problema principale è la saturazione insufficiente di rosso e blu, che sbiadisce tonalità facciali e inquadrature vivide. Nelle aree in ombra c'è anche un leggero viraggio verso il blu, caratteristica comune nei pannelli LCD che si affidano all'illuminazione a LED.

Grazie alla gestione abbastanza rifinita del colore, giochi e film in Blu-ray assumono un aspetto piacevolmente naturale che rappresenta in maniera adeguata il materiale sorgente, producendo immagini molto dettagliate e con un decente grado di tridimensionalità nelle scene con illuminazione media o superiore. Ciò che risalta è però il livello di nitidezza fornito dalla densità dei pixel resa possibile dalla risoluzione 3840x2160. I 28 pollici del PB287Q vantano 157 ppi (pixel per pollice), che risultano in immagini più simili a quanto si osserverebbe da una finestra che allo schermo di un computer. I giochi con anti-aliasing assumono quasi qualità da super-sampling, con dettagli sub-pixel renderizzati con una precisione che un display a 1080p non può semplicemente eguagliare.

In confronto, il nostro Dell UltraSharp di 22 pollici a 1080p dotato di 92ppi sembra quasi lavorare a bassa risoluzione, anche se vanta una nitidezza ottima. Per il test ci siamo seduti a una distanza pari a 2,5 volte l'altezza dell'immagine da entrambi i monitor, in modo da avere lo stesso campo visivo. Abbiamo replicato le stesse condizioni con la nostra HDTV C580 di Samsung da 32 pollici, equiparabile quanto a dimensioni all'ASUS PB287Q. In tutti i casi la differenza tra 1080p e 4K è sostanziale, anche se non è stato possibile per i nostri occhi individuare i singoli pixel (usando uno schema a scacchiera bianca e nera) sul PB287Q da questa distanza, cosa che siamo riusciti invece a fare sui display Dell e Samsung.

È difficile tornare a giocare a 1080p dopo aver sperimentato la qualità "simil-Retina" con un monitor 4K, anche se l'esperienza UHD sull'ASUS PB287Q non è allo stesso livello quando le cose cominciano a muoversi. Come la maggior parte dei pannelli LCD, il PB287Q gestisce solo 300 linee di risoluzione nitidamente in movimento senza sbavature. Non è un grosso problema quando si gioca a 30fps o si guarda un Blu-ray a 1080p, ma in confronto a un'immagine a 4K (o a materiale a 60fps con ampi movimenti dell'inquadratura) la perdita di dettaglio e nitidezza è semplicemente troppo grande per non notarla. Detto ciò, bisogna sottolineare che questo sarà un problema per tutti gli schermi LCDche mancano di interpolazione del frame-rate o backlight strobing, quindi per la maggior parte dei monitor per PC sul mercato.

Il contrasto è decente per un pannello TN, ma scarso se confrontato a schermi LCD di tipo VA come il PlayStation 3D Display. I neri sembrano grigi in condizioni di scarsa illuminazione (misurata a 0.12 cdm2 con 120 cdm2 di output luminoso), il che slava l'immagine. In più, le visuali angolate sono solo nella media quando si guarda lo schermo fuori asse. Abbiamo notato anche un'illuminazione irregolare del pannello, con la parte inferiore più luminosa rispetto a quella superiore, caratteristica chiaramente visibile nelle scene più buie e nei contenuti con rapporto d'aspetto 2.35:1. Il PB287Q opera generalmente meglio negli ambienti ben illuminati, dove queste imperfezioni sono meno evidenti, piuttosto che in condizioni di illuminazione inferiore che però sono più adatte alla visione.

Nonostante alcuni compromessi nella qualità del'limmagine, il PB287Q eccelle in una particolare area: il gaming è molto reattivo sia a 1080p che a 4K, con una risposta della pressione dei tasti quasi istantanea a 60fps. Usando il Leo Bodner LagTest abbiamo misurato appena 21ms di latenza, che si traducono in circa 14ms con l'utilizzo di telecamera e metodo CRT di rilevamento del ritardo dell'immagine. Anche se non è il monitor più veloce in circolazione, la risposta veloce assicura una comoda gestione di FPS frenetici e picchiaduro.

Se avete intenzione di far girare i titoli più pesanti a 4K con impostazioni di un certo livello, avrete bisogno di una Radeon R9 295X2 o due R9 290 in parallelo. Anche così, Crysis 3 metterà a dura prova il vostro sistema.Guarda su YouTube

Analisi alternativa:

Serve una grande potenza di rendering per supportare gameplay a 4K di alta qualità. Anche se è possibile abbassare le impostazioni e puntare a 30fps anche con una singola scheda, come la GTX 680 o la R9 280X, prima o poi vi arrendereste arrivando ad abbassare la risoluzione.

La buona notizia è che ciò non sarà un problema con l'ASUS PB287Q, che vanta eccellenti capacità di scaling per un monitor. I contenuti a 1080p vengono scalati in maniera molto pulita e i dettagli riprodotti fino al singolo pixel senza difetti evidenti. Informazioni ad alta frequenza risultano leggermente sbavate negli schemi di test, mentre le linee diagonali presentano delle lievi scalettature, ma ciò ha poco impatto sulla quantità di dettaglio perduto nel materiale cinematografico e nei giochi con un buon anti-aliasing, che vantano un alto livello di integrità sub-pixel. Il gioco a 1080p in generale appare ragionevolmente nitido nonostante alcune scalettature addizionali, mentre i film in Blu-ray appaiono quasi spogli da difetti pur risultando più ammorbiditi che su un display full HD nativo.

Un altro beneficio del solido algoritmo di scaling è che le icone su un desktop 1080p sono molto pulite, quindi la risoluzione può essere utilizzata anche al di fuori dei giochi senza smanettare con lo scaling del DPI. Mentre su Windows 8.1 lo scaling è molto buono, agli utenti di Windows 7 suggeriamo la disabilitazione dello scaling della GPU, che restituisce un'immagine molto più soft con dettagli ridotti rispetto alla riduzione operata dal display. In questo caso, la perdita dai 4K nativi sono fin troppo accentuate per non fornire un'esperienza inferiore rispetto all'utilizzo di un display nativo a 1080p.

A parte l'eccellente scaling, il processing video è minimalista e manca di molte delle opzioni presenti in HDTV anche economiche. Non è presente la riproduzione a 24Hz per i film in Blu-ray, quindi il playback a 60Hz con scatti e de-interlacciamento del materiale 1080i provoca una perdita di risoluzione. Anche i contenuti a 720p appaiono pessimi, quindi sconsigliamo il monitor per giocare con PS3 e Xbox 360, o anche come HDTV completa

ASUS PB287Q - il verdetto del Digital Foundry

A £650/€820, l'ASUS PB287Q è un'alternativa competitiva alla gamma UltraSharp 2.5K di Dell, e offre una decente precisione cromatica, uno scaling impressionante per un monitor e un livello bassissimo di input lag che poche HDTV possono eguagliare. Il contrasto è però scarso e la gestione del movimento decisamente nella media, ma questi aspetti reggono abbastanza bene il confronto con alcuni degli schermi IPS ben valutati. Le dimensioni di 28 pollici sono grandi per un monitor da scrivania, ma adatte a uno schermo dedicato all'utilizzo per PC, gioco su console e uso multimediale.

In confronto ai monitor 1440p di fascia alta per PC, il PB287Q rappresenta un ottimo investimento che fornisce il doppio dei pixel senza costare due volte tanto. L'avanzamento tecnologico è però rapido in questa industria, e guardando oltre il settore monitor si trovano affari migliori nel campo delle HDTV UHD. Samsung già offre la TV LCD UE40HU6900, in vendita a prezzi tra circa 900 e 1.100 euro. L'apparecchio è dotato di scaling di fascia alta che permette un'eccellente visione a definizione standard o superiore, e vanta un pannello VA che produce dei neri superbi. L'input lag di 41ms è sensibilmente più alto, ma dovrebbe fornire comunque un gameplay soddisfacente. Sembra la soluzione migliore per una camera da letto o un soggiorno, ma se cercate qualcosa per giocare a 4K, l'ASUS PB287Q rappresenta un ottimo upgrade che non obbliga a spendere una fortuna.

Se avete a disposizione del budget extra, invece di investire in uno schermo a 4K più grande e prestante, pensiamo che i vostri soldi possano essere investiti meglio in una GPU che possa massimizzare l'esperienza UHD e valorizzare tutti quei pixel aggiuntivi. La Radeon R9 290 può essere acquistata a meno di 400 euro (assicuratevi di prendere un modello con dissipatore aftermarket), e due di queste schede in Crossfire surclassano agevolmente la GTX 780 Ti di Nvidia in fatto di frame-rate e risoluzione 4K. Sommando i costi avrete un nuovo schermo a 4K e una GPU in grado di sfruttarlo per circa lo stesso prezzo di una Radeon R9 295X2. Considerando che fino a pochi mesi fa uno schermo a 4K costava poco meno di 4.000 euro, si tratta di un ottimo investimento capace di fornire risultati fenomenali.