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PrimeSense: oltre Natal

La tecnologia dietro alla rivoluzione di Microsoft.

Ecco che arriva. Dopo anni trascorsi in modalità stealth, Microsoft sta alimentando la sua campagna di sensibilizzazione del pubblico nei confronti del rivoluzionario hardware per la rilevazione del movimento noto come Project Natal. Mercoledì il produttore ha rivelato che il suo partner principale nella realizzazione della periferica priva di controller è la semi-sconosciuta compagnia israeliana PrimeSense, che ha disegnato il sistema di rilevazione 3D alla base di Natal.

Non è una novità assoluta per chi legge costantemente Digital Foundry (già nove mesi fa avevamo menzionato la partnership con PrimeSense), ma l’annuncio congiunto di Microsoft e PrimeSense indica non solo che grandi cose ci aspettano mentre Natal si avvia gloriosamente verso l’E3, ma anche che la tecnologia che si nasconde dietro la periferica per Xbox 360 dovrebbe trovare spazio in altre categorie di dispositivi.

PrimeSense crede che nonostante i massicci miglioramenti apportati alla tecnologia l’accesso a tutto ciò che ha da offrire sia al momento ostacolato dalle limitazioni dell’interfaccia utente, e questo discorso vale un po’ per tutto, dai giochi alle TV HD che utilizziamo.

“Più è complicato il gioco, più è forte la componente narrativa, più opportunità e situazioni avete a disposizione, meno i giocatori interagiscono perché si fa tutto più complicato. Non usate mai tutte le funzionalità presenti in un gioco”, ha dichiarato Aviad Maizels, fondatore e presidente, a Digital Foundry a ridosso dell’annuncio congiunto con Microsoft.

Minority Report: la tecnologia immaginata in questo film ha suggestionato società come PrimeSense.

“La stessa cosa accade costantemente intorno a noi: più funzionalità possiede il vostro televisore, più pulsanti avete sul telecomando, meno ne utilizzate”. Il ragionamento di PrimeSense è del tutto analogo a quello di Microsoft: la tecnologia si fa più intuitiva e facile da padroneggiare quando si interfaccia direttamente con il corpo umano. “PrimeSense è nata da questo problema, non da una tecnologia.

Non avevamo questa tecnologia quando l’abbiamo fondata. Avevamo solo delle linee guida”, spiega Maizels. “Fin dal primo giorno abbiamo avuto come target i dispositivi di largo consumo; abbiamo sempre avuto l’obiettivo di modificare l’interfaccia che fa da filtro tra l’uomo e una macchina avanzata. Naturalmente i videogiochi sono stati uno dei nostri target in quanto siamo videogiocatori”.

Il discorso è ribadito dal Vice Presidente della divisione business e marketing della compagnia, Adi Berenson. “Se vi voltate indietro, vi accorgete che storicamente il mondo dell’elettronica si comporta secondo la Legge di Moore: la potenza di calcolo raddoppia ogni 18 mesi circa. Sfortunatamente, nessuno ha trovato il modo di raddoppiare la densità del nostro cervello ogni 18 mesi, di conseguenza i passi avanti in termini di adozione di una tecnologia da parte dei consumatori sono segnati dalle grandi scoperte nell’ambito dell’interfaccia utente. I computer sono diventati parte integrante delle nostre vite nel momento in cui vennero adottati mouse e interfaccia grafica, non quando si utilizzava la linea di comando.”

Il team di PrimeSense non ha problemi ad ammettere che l’enorme successo di Nintendo Wii e l’approccio adottato per avvicinare ai giochi nuove persone ha fatto riflettere a lungo la compagnia. “Quanto ai giochi… beh, i miei genitori non sono mai tornati da una festa raccontandomi di aver giocato Call of Duty o God of War, non faceva parte della loro vita”, prosegue Berenson. “Improvvisamente, sei mesi fa, sono tornati e mi hanno raccontato di aver giocato a tennis sulla Wii dei loro amici. Stiamo parlando di persone che hanno oltre 60 anni.”

Il video dell'annuncio di Project Natal.

Nonostante Berenson e Maizels siano comprensibilmente cauti nel discutere i loro accordi con Microsoft, è evidente il clima di euforia che circonda i due israeliani mentre rivelano quello che possono circa la genesi di una periferica che sembra avere le potenzialità per diventare uno dei dispositivi più rivoluzionari nella storia dei videogiochi.

“Qualche tempo fa siamo andati da Microsoft con la tecnologia grezza e gli abbiamo raccontato cosa può fare, in che modo può effettuare rilevazioni”, ha rivelato Adi Berenson. “Voglio far loro i miei più sentiti complimenti. Ci accorgemmo subito che dall’altra parte della stanza avevano colto in pieno il potenziale dell’hardware e ne hanno tratto fuori qualcosa di magico. Sapevano come prendere questa tecnologia nella sua forma grezza e in che modo creare tutto quell’ecosistema e quel software che avrebbe dato vita a quello che vediamo, Natal, ovvero molto più di una semplice tecnologia. Si è trattato di un raro caso di sinergia perfetta tra due partner”.

“Per noi Microsoft è un sogno che si avvera. È un onore lavorare con loro”, aggiunge Aviad Maizels. “Quello che possiamo dire è che le nostre idee sono sulla stessa lunghezza d’onda… e bisogna dare loro il dovuto merito, non è semplice lanciare questa tecnologia, questa visione delle cose, e avere il coraggio di farlo per primi. In questo mercato, è un grande passo avanti”.