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Dragon Age: Origins DLC Roundup

Warden's Keep, The Stone Prisoner.

In base a chi si decide di uccidere è inoltre possibile ottenere degli oggetti davvero interessanti, specialmente per i Guerrieri e i Maghi di Sangue, oltre a un paio di nuove, oscure abilità nel caso in cui si decida di bere una speciale pozione presente nel castello.

In quanto a qualità, Warden's Keep è dunque un ottimo inizio per i DLC di Dragon Age: Origins, ma lo stesso non si può da un punto di vista puramente quantitativo. La quest proposta è infatti davvero breve e le ricompense a disposizione non sono purtroppo sufficienti per sopperire alla scarsa longevità.

Se avete in mente di comprare questo DLC (e lo stesso vale anche per l’altro) assicuratevi di farlo prima di aver completato la campagna principale; in caso contrario, non trarrete da essi alcun vero beneficio in termini di gameplay.

6/10

The Stone Prisoner

Prima di cominciare ad analizzare questo DLC fermiamoci un attimo e facciamo finta che molti giocatori non possano scaricarlo gratuitamente, considerando così solo il prezzo mercato attuale: 1200 Microsoft o BioWare Points (circa 15 Euro). Considerando che tale cifra è più del doppio rispetto a quella necessaria per portarsi a casa Warden's Keep e che, in termini di longevità, i due contenuti si somigliano molto, molti potrebbero pensare alla cosiddetta "truffa legalizzata", ma ciò non corrisponde affatto alla realtà dei fatti. BioWare non solo ha messo a punto un ottimo DLC, ma il modo in cui l'ha integrato nella realtà di gioco merita davvero un plauso particolare.

Tutto ha inizio quando un mercante vi offre un bastone con cui è possibile controllare un potente golem di nome Shale che si trova in un villaggio pieno di Darkspawn. Mettere le mani sul golem è però tutt'altro che semplice visto che, prima di poterlo controllare, è necessario svelare un particolare mistero e liberare il villaggio dalla minaccia dei Darkspawn.

Com'è facile intuire, la potenza di Shale è davvero impressionante.

L'esperienza di gioco, pur essendo un po' meno stimolante rispetto a quella proposta da Warden's Keep in termini di narrazione, si dimostra molto più varia per ciò che concerne il gameplay (come un piccolo enigma prima di poter liberare o combattere un boss).

Ancora una volta, come nel caso di Warden's Keep, sia la location che la sceneggiatura sono nettamente superiori rispetto a qualsiasi cosa proposta nelle side quest del gioco base. Le differenze tra i due DLC stanno però nelle ricompense di fine gioco: in The Stone Prisoner il premio finale è infatti lo stesso Shale.

Chiunque abbia giocato a Dragon Age per un discreto lasso di tempo avrà senz'altro compreso l'importanza dei personaggi secondari nell'economia di gioco e in questo senso Shane non fa certo alcuna eccezione. Così come gli altri compagni di viaggio, anche Shale presenta infatti svariate possibilità di interazione con tutti i membri del party, dimostrando di avere anche una forte personalità.

Shale presenta inoltre una quest dedicata che si intreccia con la struttura narrativa principale, un sistema di personalizzazione degli oggetti e una serie di abilità uniche che si rivelano davvero utilissime nel corso del gioco. Si tratta infatti di un combattente a dir poco poliedrico, in grado di ricoprire qualsiasi ruolo si decida di assegnargli, dal tanker al buffer. Insomma, un golem multiuso la cui presenza arricchisce, in maniera tutt'altro che marginale, l'intera esperienza di gioco.

La domanda finale non è dunque se questo DLC valga o meno il prezzo d'acquisto (che ricordiamo, molti non dovranno neanche pagare), ma se in futuro BioWare sarà in grado di proporre altri contenuti qualitativamente simili a questo, in grado di arricchire l'intera esperienza di gioco in maniera così significativa. Non vediamo l'ora di scoprirlo.

7/10

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In this article

Dragon Age: Origins

PS3, Xbox 360, PC

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A proposito dell'autore
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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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