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Epos H6Pro Recensione: Qualità premium per PC, Mac, console e smartphone

Audio e confort al top per gaming multipiattaforma e multimedia.

Epos potrà sembrare un marchio nuovo e sconosciuto ai più. In effetti è piombato solo negli ultimi anni nel mercato delle periferiche audio dedicate al gaming, ma nasce da società leader nel settore dell'audio. Faceva infatti inizialmente parte del colosso Demant, che a fine 2019 aveva avviato una joint-venture con un altro titano del settore audio, Sennheiser. Epos era quindi divenuto il brand di Sennheiser per le periferiche votate al gaming. Questa collaborazione però non è durata molto, ed Epos, sempre controllata da Demant, ha preso le distanze da Sennheiser e creato un brand indipendente.

In poco tempo l'azienda ha lanciato sul mercato headset per tutti i gusti e tutti i target, sfruttando l'esperienza maturata dalla collaborazione col marchio tedesco. Qualche settimana fa vi abbiamo parlato delle Epos H3 Hybrid nella nostra recensione, un headset versatile, con tante opzioni di connettività e ricco di funzionalità. Quest'oggi trattiamo invece un modello di fascia premium per quanto riguarda gli headset cablati dell'azienda, ovvero Epos H6Pro.

Headset con filo: vintage? No! Semplicemente, massima qualità dell'audio.
  • Design: Around ear
  • Cuscinetti: rivestiti in memory foam, sostituibili
  • Driver size: 42 mm
  • Trasduttore principale: Dinamico, chiuso
  • Risposta in Frequenza Cuffie: 20-20.000 Hz
  • Impedenza Cuffie: 28 Ω
  • Sensibilità Cuffie: 117 dB SPL @1kHz 1V RMS THD <0,7% @1kHz 1V RMS
  • Microfono: Pop-up removibile bidirezionale
  • Risposta in Frequenza Microfono: 100-10.000 Hz
  • Sensibilità Microfono: -35 dBV/Pa @1kHz
  • Peso: 322 g
  • Cavi: PC 2.5 m, Console 1.4 m
  • Connettori: 2 x 3.5 mm / 1 x 3.5 mm
  • Compatibilità piattaforme: PC, Mac, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch smartphone e tutti i device con input jack 3.5 mm
  • Garanzia: 2 anni
  • Colori Disponibili: Sebring Black, Racing Green, Ghost White

Disponibile sia in variante chiusa che aperta, l'headset H6Pro è un dispositivo multipiattaforma che mira a portare l'audio di altissima qualità su PC, Mac, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Nintendo Switch. Collegandosi con input analogico tramite cavo jack 3,5 mm, è anche compatibile con tutti gli smartphone e con qualsiasi dispositivo dotato di output di questo tipo, quindi miriadi di console portatili, lettori audio, stereo e Hi-Fi anche vecchi di decenni.

Nella confezione troviamo infatti due cavi: uno con singolo spinotto da utilizzare con le console, e uno con uno splitter per connettere cuffie e microfono delle schede audio dei PC. La scatola di cartone rigido mostra l'immagine dell'headset sul frontale e una panoramica delle feature sul retro. All'interno troviamo, oltre ai suddetti cavetti, una guida rapida per l'utente e ovviamente l'headset riposto in un involucro di materiale spugnoso. Vista la fascia premium in cui si posiziona il prodotto, ci saremmo aspettati di trovare altri accessori, come cuscinetti di ricambio o una custodia, ma sfortunatamente non è questo il caso.

Prendendo in mano l'headset, si percepisce immediatamente la sua qualità costruttiva. Il telaio è in plastica rigida ma abbastanza solida, abbiamo un rivestimento in pelle per tutta la parte superiore dell'archetto e in memory foam in quella inferiore a contatto con la testa. Questo materiale viene utilizzato anche per i cuscinetti dei padiglioni che ospitano potenti driver proprietari da 42mm. Nel padiglione sinistro abbiamo il microfono pop-up: si può regolare in altezza fino a disattivarlo completamente in posizione verticale, e volendo si può pure rimuovere vincendo la forza dei magneti che lo tengono collegato.

Grossi padiglioni avvolgenti assicurano isolamento acustico e comodità. Sul destro troviamo una ruota del volume, più accessibile e funzionale delle piccole rotelline spesso imprecise.

Questa opzione è molto utile perché ci permette di utilizzare l'headset come cuffie normali quando si va in giro, e un coperchietto copri-vano incluso nella confezione salvaguarda l'aspetto estetico della cuffia. Sul padiglione destro troviamo invece una rotella per regolare il volume dell'audio. A differenza di altri headset, come il GSP 670 della stessa Epos che però costano di più, non abbiamo controlli del volume separati per audio multimediale e chat vocale.

Come per tutte le cuffie con input analogico, anche la resa delle Epos H6Pro dipende molto dal DAC della scheda audio alla quale le si collega. Detto in parole povere, la potenza del volume in cuffia sarà tanto più alta quanto è pregiato il chip audio del dispositivo di input. Per fare un esempio, se prendiamo una cuffia da 600 Ohm e la colleghiamo a uno smartphone o a un notebook di fascia medio bassa, nella maggior parte il volume si sentirà molto basso anche al massimo. Le Epos H6Pro sono mediamente facili da pilotare avendo un impedenza da 28 Ohm, ma abbiamo riscontrato una grande differenza collegandole prima a un HP X360 multimediale e poi a un PC gaming equipaggiato con una Sound Blaster Z. Oltre al volume nettamente più alto, con il notebook mancavano completamente le frequenze basse.

Con questa premessa vogliamo specificare che sì, è vero che avendo un input analogico queste cuffie sono compatibili con qualsiasi piattaforma, ma che la loro resa dipenderà dai fattori citati sopra. Fortunatamente si può ovviare a questo "problema" utilizzando un amplificatore portatile. Ce ne sono ormai tanti in commercio, anche dedicati al gaming, e per tutte le tasche. Noi vi consigliamo quelli che abbiamo testato recentemente: Creative Sound Blaster G3 e Creative Sound BlasterX G6per console fisse e portatili, e Creative Sound Blaster X3 per le postazioni desktop. Ma volendo anche Sennheiser produce amplificatori adatti allo scopo.

Gli speaker sono realizzati con tecnologia proprietari, e suonano molto bene.

Abbiamo testato le H6Pro in configurazione chiusa per un mesetto, mettendole alla prova in svariati scenari di utilizzo su PC, console fisse e portatili e anche con dispositivi mobile. Ovviamente la nostra attenzione principale verteva sul gaming. Su PC abbiamo collegato l'headset alla Sound Blaster Z e il risultato è stato eccellente. In titoli come Doom Eternal, GTA V, Cyberpunk 2077 e Call of Duty Vanguard e Overwatch è sorprendente come si distinguano nitidamente anche i suoni più sottili e le frequenze più complicate da riprodurre. In multiplayer la comunicazione in party chat è stata chiara e senza intoppi.

Tutte le cuffie sono buone a veicolare potenti esplosioni o dialoghi chiari, ma quando si tratta delle frequenze midrange e dei suoni meno preponderanti, le cose si fanno più complicate ed è qui che le H6Pro fanno la vera differenza. L'audio è sempre nitido, naturale e pieno di frequenze e anche a pieno volume: non distorce mai. Ne consegue che l'immersività ne guadagna parecchio. Pur trattandosi di cuffie binaurali e quindi sprovviste del surround 7.1 out of the box, si può utilizzare il mixing dei canali della scheda audio o dell'impianto Hi-Fi recuperando l'effetto. Perché è bene ricordarlo: ad eccezione di pochissimi modelli, l'effetto surround sbandierato da tantissime cuffie è virtuale, praticamente mai abbiamo a bordo 7 altoparlanti separati.

Passando alle console, non avevamo grandi aspettative, ma la resa delle H6Pro ci ha sorpreso. Su PS4, collegando il cavo 3.5mm al DualShock 4 abbiamo ottenuto una buona resa audio, con suoni distinti e bassi sorprendentemente potenti. Alla prova con titoli sportivi come FIFA 22 e NBA 2K22, abbiamo apprezzato le ottime colonne sonore, che ci hanno dato pure un'occasione per testare le cuffie con musica di genere rock/R&B e hip-hop dove le H6Pro se la sono cavata molto bene. Durante le partite sembra di stare proprio in mezzo allo stadio di calcio e all'arena di basket, riuscendo a percepire distintamente suoni del campo e urla e cori della folla.

Accessori: pochi ma funzionali. Qui vediamo la bella colorazione bianco ghiaccio.

Su Switch il risultato è stato abbastanza buono ma meno esaltante. Il coinvolgimento giocando a Metroid Dread è stato ottimo, ma si tratta di un gioco dove i silenzi fanno molto da intermezzo ai momenti di tensione. Con Mario Kart 8 Deluxe, gioco ricco di suoni, voci e musiche allegre, il volume era un po' basso anche al massimo. Collegando cuffie e console a un amplificatore portatile la situazione migliora decisamente, e diventa addirittura impossibile alzare il volume oltre l'80% perché troppo alto, ma anche qui non è andato mai in distorsione.

Lo stesso si può dire per l'ascolto della musica su smartphone con servizi di streaming come Spotify: tra DAC spesso non al top (dipende dal singolo dispositivo) e audio lossy, il risultato non è sempre gratificante, ma anche qui sfruttando un piccolo amplificatore portatile come il SXFI Amp si ottengono risultati di alto livello. E per quanto riguarda la visione di film? Abbiamo approfittato della saga di Alien presente su un noto servizio di streaming per testare il prodotto in questo ambito e si è dimostrato all'altezza del compito. Alien è una saga che offre ambienti vasti e chiusi in cui i suoni rimbalzano tra i corridoi delle enormi astronavi, per non parlare degli inquietanti versi degli xenomorfi. Sono situazioni non sempre facili da gestire per una cuffia, ma con le H6Pro tutto è risultato molto chiaro e coinvolgente e l'esperienza multimediale è stata ottima.

Passando alla valutazione del microfono, non abbiamo nulla da recriminare. Nelle sessioni di chat vocale e nelle chiamate telefoniche i nostri interlocutori ci hanno sempre compreso con facilità e i rumori di fondo non hanno costituito un problema pur non essendoci una tecnologia di cancellazione del rumore sbandierata, ma bisogna dire che ormai le ritroviamo integrate a basso livello nei nuovi processori, GPU e sistemi operativi. Non essendo un headset USB, non sono presenti spie operative (né tanto meno led RGB), ma non se ne sente la mancanza.

Il microfono si disattiva in questa posizione, ma si può anche rimuovere e coprire il vano con un coperchio.

L'audio è quindi di fascia Premium, ma per quanto riguarda ergonomia e comodità? Anche qui siamo al top. Sarò sincero nell'asserire che raramente ho indossato cuffie più comode delle H6Pro. Pur essendo abbastanza pesanti rispetto alla media, quasi non si sentono addosso. Molte cuffie around-ear, pur avendo archetti regolabili e padiglioni snodati, vanno spesso a premere alla base della mandibola, provocando una sensazione di fastidio nell'uso prolungato. Qui invece questo problema non si manifesta, e i cuscinetti in memory foam sono molto soffici e garantiscono anche un buon isolamento acustico passivo.

Conclusa la nostra approfondita fase di test, è giunta l'ora di fornire un verdetto. Epos H6Pro è chiaramente un prodotto votato al raggiungimento della migliore esperienza qualitativa nelle sessioni di gaming. I suoni sono sempre dettagliati ed equilibrati, potenti e privi di distorsione anche a volumi alti. Ergonomia e vestibilità sono pure al top e non dispiace indossarle per sessioni lunghe ore, non si sente l'esigenza di fare una pausa. Concentrandosi su questi due aspetti, le H6Pro scelgono la connessione cablata, che garantisce il supporto a tantissime piattaforme gaming e non, rinunciando però a tutti i fronzoli e le comodità come il wireless, l'RGB e il suono 7.1 (rimediabile con una buona scheda audio o amplificatore).

Il prezzo di 179 euro per le Epos H6Pro è elevato ma rispecchia la qualità del prodotto anche se avremmo gradito trovare qualche accessorio in più. Il prodotto concorre con headset come Logitech G Pro X e Astro A40 TR, prodotti che offrono qualcosa in più come connettività e software ma che non raggiungono gli stessi livelli di confort e qualità dell'audio. Se sono questi gli aspetti più importanti per voi e siete utenti multipiattaforma, prendete le H6Pro senza pensarci: non vi deluderanno.

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Marco Procida

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