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Il Signore degli Anelli Online: L'assedio di Bosco Atro

Un anello per domarli e nel buio incatenarli...

Sono poche le opere in grado di mettere d'accordo la maggior parte della platea: se il Signore degli Anelli può essere in qualche modo “attaccabile” (non certo da me!) per una storyline secondo alcuni troppo lineare e manichea, è innegabile che la ricchezza dell'universo creato da Tolkien sia, senza ombra di dubbio, unica.

Quando allora, grazie all'evoluzione tecnologica raggiunta, si fu in grado di concepire una trasposizione del mondo fantasy di Frodo e compagni all'interno di un'ambientazione persistente, nella quale poter rivivere in maniera unica le avventure della Compagnia dell'Anello attraverso la Terra di Mezzo, per i fan più esagitati era letteralmente come se gli fosse stata consegnata la chiave del Paradiso. Anche il mio cuore, già provato da una lunga militanza videoludica, diede qualche segno di cedimento di fronte alle prospettive che gli si paravano davanti.

Il destino che ha atteso questo MMORPG è cosa nota a tutti: sebbene figlio di una realizzazione sicuramente più che valida e supportato da un'architettura narrativa che probabilmente non ha eguali nel mondo, l'opera di Turbine dovette infatti scornarsi con sua maestà World of Warcraft.

Se siete aracnofobici difficilmente starete tranquilli fra le fronde di Bosco Atro.

Questo ovviamente non ha avuto come diretta conseguenza che il gioco non abbia saputo coltivare il proprio orticello di fedelissimi ma anzi, seppur in misura non eclatante, il successo raggiunto fino a questo momento ne ha decretato un'esistenza più che dignitosa.

Dopo l'uscita del gioco e una serie di aggiornamenti costanti oltreché gratuiti, ecco quindi giungere a seguito della prima espansione dedicata alle mitiche e nanose miniere di Moria, il secondo tir di ampliamenti, foriero di alcune novità interessanti e nel complesso un ottimo tassello che si aggiunge in maniera armonica al ciclo vitale di questo titolo tanto peculiare.

Se però per gli italiofoni la parola Mirkwood ha ben poco da dire, se accostata alla sua traduzione risuona di un'epicità del tutto differente: signori e signori, hobbit ed elfe, stiamo infatti parlando nientemeno che di una delle case del popolo degli elfi, il sogno proibito di ogni seguace del Silmarillon...rullo di tamburi... Bosco Atro!

Ora, mentre vi accingete a raccogliere il piccolo fiume di bava che sta inumidendo i vostri piedi, cercate di starmi appresso mentre vi illustrerò i cambiamenti e le introduzioni innestate nello scheletro principale fra una fronda e un'altra di quella che è una delle ambientazioni più affascinanti della Terra di Mezzo.

Alcuni scorci regalano poesia tolkeniana pura.

Per iniziare, chi vive a pane e levelling sarà contento di sapere che il livello massimo raggiungibile è stato, come da tradizione, innalzato fino al livello 65, con tutto quello che questo comporta nell'ambientazione e nelle storyline.

Considerando che per portare il vostro personaggio al nuovo tetto non avrete bisogno di più di un paio di giornate full immersion a base di caffè e stuzzicadenti per gli occhi, non è però certo qui che possiamo individuare la fonte principale di soddisfazione per questa nuova espansione a pagamento.

È infatti sull’ampliamento delle quest, delle sfide e delle istanze che si avvicenderanno davanti ai vostri personaggi, che possiamo scorgere il grosso del lavoro portato avanti da Turbine: al di là del nuovo sistema di skirmish, del quale abbiamo già parlato nella nostra precedente anteprima, potrete trovare tre nuovi dungeon per tre persone, un’istanza per sei personaggi e l’epica mini campagna da dodici uomini che vi porterà fino a Barad Guldur, uccidendo e sterminando i sottoposti di Sauron che si pareranno sul vostro cammino.

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Roberto Bertoni

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Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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